Giulio Piccini

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Jarro fotografato da Mario Nunes Vais alla Capponcina nel 1906

Giulio Piccini, in arte Jarro (Volterra, 28 ottobre 1849[1]Firenze, 14 febbraio 1915), è stato uno scrittore e giornalista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu autore prolifico, erudito e popolare in un sol tempo, e certo tra i suoi contemporanei lasciò un segno non indifferente. Romanziere popolare e non, studioso di letteratura e storico, giornalista, critico teatrale attento, umorista “giallista”, esperto dell'arte culinaria, intimo di Gabriele D'Annunzio durante la permanenza del Vate a Firenze. I suoi libri si ritrovano, con una certa facilità, nelle collezioni private e nelle biblioteche poiché godeva di stima tanto fra i “colti” quanto tra i lettori più semplici. E basterebbe la pubblicazione, a sua cura, degli scritti di Dante Alighieri, di Andrea Cavalcanti, di Pietro Giordani, di Guido Vernani e di Jacopo Alighieri, di cui la sua bibliografia è ricca, per intuire che Jarro era anche un autentico erudito.

Conobbe un discreto successo a partire dagli anni ottanta del XIX secolo “quando la fiorentina La Nazione accoglieva nelle sue colonne, settimana per settimana, i motti i frizzi le note le piacevolezze gli articoli in cui, tra il faceto e il serio, il brio e la cultura di Jarro facevano, da ottimi alleati, le prove più saporite, spasso e interesse del pubblico fine Ottocento, certo meno scaltro ed esigente di quello d'oggi, in fatto di salse piccanti e di pimentati intingoli, ma provvisto di non minor gusto e di non meno sagace intelligenza”.

Pubblicò volumi leggeri e intriganti sul teatro, a carattere critico, umoristico e aneddotico, parlando di cantanti, attori e attrici, acrobati, concertisti, musicisti, mimi e ballerine, tra questi Lina Cavalieri, Cléo de Mérode, Liane de Pougy, Ermete Novelli, Sada Yacco, Nicola Maldacea e molti altri celebri personaggi dell'epoca. In tale contesto di Gabriele D'Annunzio scrisse che aveva aggiunto gloria all'Italia e che la sua fama internazionale aveva invogliato tutto il mondo a conoscere molti altri scrittori italiani. «E così fu recato nuovo onore all'ingegno italiano. Non è a negarsi ch'egli sia stato la prima causa di questo eccesso. Gabriele D'Annunzio ha aggiunto gloria al nostro paese. Il delitto non è piccolo, ma vorremmo , almeno, fosse giudicato benignamente. Vorremmo si estendesse al D'Annunzio quella indulgenza che oggi è chiesta così spesso per i più grandi delinquenti».[2]

Scrisse biografie di uomini politici, romanzi popolari e un volume che, già nel 1910, apriva le porte alla nuova arte del cinema.

È sepolto a Firenze, nel cimitero di Soffiano.[3]

Il ciclo del Commissario Lucertolo[modifica | modifica wikitesto]

  • L'assassinio nel Vicolo della luna (Treves, 1883)[4]
  • Il processo Bartelloni (Treves, 1883)[5]
  • I ladri di cadaveri (Treves, 1884)
  • La figlia dell'aria (Treves, 1884)

Scritti letterario-gastronomici[modifica | modifica wikitesto]

  • Almanacco gastronomico. Ricette, meditazioni, facezie e storielle culinarie, ecc. Anno I (1912)
  • Almanacco gastronomico. Ricette, meditazioni, facezie e storielle culinarie, ecc. Anno II (1913)
  • Almanacco gastronomico. Ricette, meditazioni, facezie e storielle culinarie, ecc. Anno III (1914)
  • Almanacco gastronomico. Ricette, meditazioni, facezie e storielle culinarie, ecc. Anno IV (1915)

Romanzi, novelle e racconti[modifica | modifica wikitesto]

  • Pace e luce (1874)
  • Romanzo al lume di luna (1876)
  • Firenze sotterranea. Appunti, ricordi, descrizioni, bozzetti (1881)
  • Apparenze (1885)
  • La polizia del diavolo (1886)
  • L'istrione (1887)
  • La duchessa di Nala (1888)
  • La vita capricciosa (1888)
  • La principessa (1894)[6]
  • Amore d'artista (1901)
  • Mime e ballerine (amore d'artista) (1910)
  • Le novelle del cinematografo (1910)
  • La moglie del magistrato (1915)

Saggi, scritti umoristici e teatrali[modifica | modifica wikitesto]

  • Ricordi biografici (1881)
  • Firenze sotterranea (1881) fu una denuncia delle misere condizioni della zona del Mercato Vecchio di Firenze. Dallo scalpore che ne seguì vennero i provvedimenti di demolizione attuati dal 1885 al 1895.
  • Prefazione, Almanacco della vendetta (1886)
  • Fantasie e capricci (1887)
  • Attori, cantanti, acrobati. Memorie umoristiche (1887)
  • L'Otello di Shakespeare. Studio critico (1888)
  • Vita di Ubaldino Peruzzi. Scritta da Jarro (Giulio Piccini) (1891)
  • Memorie di un impresario fiorentino (1892)
  • Sul palcoscenico e in platea. Ricordo critici e umoristici (1893)
  • Le allegre giornate e i nuovi ghirbizzi di miss Prunella. Libro umoristico (1894)
  • La questione semitica nel "Mercante di Venezia". La interpretazione del carattere di "Shylock". Osservazioni critiche di Jarro (1895)
  • Vittorio Alfieri a Firenze. Racconto storico di Jarro, su documenti inediti (1896)
  • Sul palcoscenico e in platea. Ricordo critici e umoristici, seconda edizione riveduta e ampliata (1897)
  • Attori, cantanti, concertisti, acrobati. Ritratti, macchiette, aneddoti, memorie umoristiche. Seconda edizione aumentata e interamente rifusa (1897)
  • L'origine della maschera di Stenterello. Luigi Del Buono, 1751-1832. Studio aneddotico su documenti inediti (1898)
  • Firenze umoristica. Macchiette e fantasie (1898)
  • Pagine allegre (1899)
  • Il naso di Ermete Novelli (1900)
  • Gioacchino Rossini e la sua famiglia (1902)
  • Viaggio umoristico nei teatri (1903)
  • Intervista con un ladro. Commedia-monologo (1906)
  • Vita aneddotica di Tommaso Salvini (1908)
  • Memorie di una prima attrice. Laura Bon (1909)
  • Emma Ivon. Studio critico
  • Storia aneddotica dei teatri fiorentini. Il teatro della Pergola da documenti inediti (1912)
  • Le avventure di un viaggiatore fiorentino (1912)
  • Alessandro Scarlatti. Studio aneddotico su documenti originali (1914)

Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Emilio Castelar, Storia di un cuore (1889)

Testi e saggi critici su Jarro[modifica | modifica wikitesto]

  • Niccolò Nobili, La carità in Firenze. Risposta alla Firenze sotterranea di Jarro (1885)
  • Jarro per il futurismo (1910)
  • Renato Simoni, Gli assenti (1920)
  • Yambo, Jarro (Giulio Piccini), "Almanacco dei Visani" (1939)
  • Guglielmo Lo Curzio, Ottocento minore. Incontri e pretesti (1950)
  • Giovanni Gelati Jarro un umanista in cucina (1974)
  • Jarro, una mente arguta, in JARRO, Firenze Sotterranea. Appunti. Ricordi. Descrizioni. Bozzetti (1998)
  • Marco Villoresi, La letteratura poliziesca e del mistero ambientata a Firenze. Contributo per un itinerario di ricerca (2001)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giulio Piccini - Treccani
  2. ^ Jarro, Viaggio umoristico nei teatri, Bemporad, Firenze 1903, p. 115
  3. ^ Giulio Piccini (alias Jarro), su Liber Liber. URL consultato il 9 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2016).
  4. ^ L'assassinio nel vicolo della luna, su Liber Liber. URL consultato il 9 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  5. ^ Il processo Bartelloni, su Liber Liber. URL consultato il 9 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2017).
  6. ^ La principessa [collegamento interrotto], su Liber Liber. URL consultato il 9 novembre 2015.
    «Questo romanzo fu pubblicato, per la prima volta, nelle appendici del suo diffusissimo giornale Il Corriere di Napoli. Ella stessa ebbe la bontà di scrivermi che il gran pubblico napoletano l'aveva accolto, capitolo per capitolo, con la più viva curiosità. Altri miei amici mi raccontarono del successo popolare che ebbe in Napoli questo lavoro. S'intitolava allora La Donna Nuda: ma, per varie ragioni, il titolo è stato oggi mutato.»

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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