James Gregory (scrittore)

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James Gregory (7 novembre 19412003) è stato uno scrittore sudafricano. Fu per molti anni l'ufficiale responsabile della censura nel carcere di Robben Island e la guardia carceraria di Nelson Mandela nella sua lunga prigionia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gregory scrisse il libro Goodbye Bafana: Nelson Mandela, My Prisoner, My Friend, sul quale è stato basato il film del 2007 Il colore della libertà - Goodbye Bafana.

Nella sua autobiografia, Lungo cammino verso la libertà, Mandela parla di Gregory in due occasioni. La prima durante la sua detenzione alla Pollsmoor Prison:

«Spesso, le visite di Winnie erano sorvegliate dal Maresciallo James Gregory, che era un censore di Robben Island. Io non lo conoscevo molto bene, ma lui ci conosceva, perché era il responsabile censore del controllo della posta che ci arrivava e che spedivamo. A Pollsmoor ho potuto conoscere meglio Gregory e ho visto in lui una persona differente rispetto ai soliti secondini. Era gentile con Winnie, e la trattava con cortesia e rispetto. Invece che sbraitare "Il tempo è finito!" diceva "Signora Mandela, avete ancora 5 minuti".»

La seconda volta che Mandela parla di Gregory nella sua autobiografia è a proposito del giorno in cui fu scarcerato nel 1990:

«C'era anche il Maresciallo James Gregory là a casa, e io l'ho abbracciato calorosamente. Ancora dagli anni in cui mi aveva custodito a Pollsmoor sino al Centro di Correzione di Drakenstein, il Victor Verster, non avevamo mai discusso di politica, ma il nostro pensiero era tacito e mi manca la sua presenza rassicurante.[1]»

Il video del Making Of per il film Il colore della libertà - Goodbye Bafana contiene un'intervista di Nelson Mandela nella quale parla di James Gregory:

«Lui era uno dei secondini più gentili. Era bene informato e cordiale con tutti. Aveva una parlata calma. Faceva osservazioni molto buone. Ho sviluppato un grande rispetto per lui.[2]»

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Le affermazioni di Gregory sono state contestate da uno dei biografi di Mandela, Anthony Sampson: egli afferma che Gregory faceva finta di essere amico di Mandela in carcere, in modo che potesse fare soldi. Secondo Sampson, lo stretto rapporto descritto nel libro di Gregory, Goodbye Bafana, era una costruzione, perché in realtà parlava poco con Mandela. Gregory controllava le lettere che Mandela scriveva al futuro presidente Frederik Willem de Klerk, conoscendo così i dettagli della vita personale di Mandela, grazie ai quali poté vendere il libro Goodbye Bafana.

Sampson afferma che Mandela considerò di citare in giudizio Gregory, ma si astenne dal farlo quando il Dipartimento di Prigione prese le distanze dal libro di Gregory. Sampson afferma che altri secondini gli dissero, durante alcune interviste, che sospettavano Gregory di spionaggio per conto del governo.[3]

Mandela invitò Gregory al suo insediamento come Presidente della Repubblica del Sud Africa, evidentemente avendolo perdonato come ha fatto col presidente emerito Pieter Willem Botha e il suo procuratore Percy Yutar, che cercò di farlo condannare a morte al processo di Rivonia Trial.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nelson Mandela, Long Walk to Freedom, Little, Brown & Company, 1994, pages 449 and 490
  2. ^ Goodbye Bafana: The Making Of, official DVD release of the film.
  3. ^ Mandela: The Authorised Biography, p.217.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • BBC news, su news.bbc.co.uk.
  • The Post, su archives.tcm.ie. URL consultato l'8 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2009).
Controllo di autoritàVIAF (EN62360434 · ISNI (EN0000 0000 8142 2790 · SBN DDSV279819 · LCCN (ENnr96006557 · GND (DE119529351 · BNF (FRcb12530630h (data) · J9U (ENHE987007346996005171 · CONOR.SI (SL143240035 · WorldCat Identities (ENlccn-nr96006557