Ivan Ivanovič Šiškin

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Ivan Ivanovič Šiškin ritratto da Ivan Nikolaevič Kramskoj.

Ivan Ivanovič Šiškin (Elabuga, 25 gennaio 1832San Pietroburgo, 20 marzo 1898) è stato un pittore russo associato al movimento dei Peredvižniki.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Querce, sera antecedente al 1887

Nato a Elabuga che all'epoca faceva parte del Gubernija di Vjatka (oggi repubblica di Tatarstan), si diplomò al liceo di Kazan; in seguito studiò alla Scuola di Mosca di pittura, scultura e architettura per quattro anni e frequentò l'Accademia Imperiale d'Arte dal 1856 al 1860, laureandosi con le più alte onorificenze e una medaglia d'oro. Ricevette la borsa di studio imperiale per continuare ulteriormente i suoi studi in Europa. Cinque anni più tardi Šiškin divenne membro dell'Accademia imperiale di San Pietroburgo e fu professore di pittura dal 1873 al 1898, contemporaneamente diresse la classe di pittura paesaggistica nella scuola superiore d'arte di San Pietroburgo.

Dopo il ritorno a San Pietroburgo, dal periodo di permanenza in Svizzera e Germania dovuto alla borsa di studio, divenne un membro dei Peredvižniki e della società russa dei pittori ad acquerello. Prese parte alle mostre dell'accademia, la mostra di tutti i russi tenuta a Mosca nel 1882, a Nižnij Novgorod nel 1896, alle esposizioni universali di Parigi nel 1867 e nel 1878 e Vienna nel 1873. Il metodo pittorico di Šiškin era basato sullo studio analitico della natura. Divenne famoso per i suoi paesaggi forestali, per il suo eccellente disegno tecnico e per le sue stampe.

Ivan Ivanovič Šiškin possedeva una dacia a Vyra, a sud di San Pietroburgo, dove dipinse alcuni dei suoi paesaggi. I suoi lavori sono notevoli per la poetica rappresentazione delle stagioni negli alberi, nella natura selvaggia, negli animali e negli uccelli.

Morì a San Pietroburgo nel 1898 mentre stava lavorando al suo ultimo dipinto.

Omaggi[modifica | modifica wikitesto]

L'asteroide 3558 Shishkin, scoperto dalla sovietica Ljudmila Žuravlёva fu battezzato così in suo onore.[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lutz D. Schmadel, Dictionary of Minor Planet Names, 5th, New York, Springer Verlag, 2003, p. 299, ISBN 3-540-00238-3.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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