Stephan Burián

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Stephan Burián

Ministro degli Esteri dell'Impero austro-ungarico
Durata mandato13 gennaio 1915 –
22 dicembre 1916
MonarcaFrancesco Giuseppe d'Austria
Carlo I d'Austria
PredecessoreLeopold Berchtold
SuccessoreOttokar Czernin

Durata mandato16 aprile 1918 –
24 ottobre 1918
MonarcaCarlo I d'Austria
PredecessoreOttokar Czernin
SuccessoreGyula Andrássy il Giovane

Ministro delle Finanze dell'Impero austro-ungarico
Durata mandato24 luglio 1903 –
12 febbraio 1912
MonarcaFrancesco Giuseppe d'Austria
PredecessoreAgenor Maria Gołuchowski
SuccessoreLeon Biliński

Durata mandato28 ottobre 1916 –
2 dicembre 1916
MonarcaFrancesco Giuseppe d'Austria
Carlo I d'Austria
PredecessoreErnest von Koerber
SuccessoreKonrad zu Hohenlohe-Schillingsfürst

Durata mandato22 dicembre 1916 –
7 settembre 1918
MonarcaCarlo I d'Austria
PredecessoreKonrad zu Hohenlohe-Schillingsfürst
SuccessoreAlexander Spitzmüller

Stephan Burián, o István Burián barone (dal 1918 conte) di Rajecz (Stupava, 16 gennaio 1852Vienna, 20 ottobre 1922), è stato un diplomatico ungherese e ministro degli esteri e delle finanze dell'impero austro-ungarico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Appartenente a una famiglia dell'aristocrazia magiara, il barone Stephan Burián era nato nell'attuale cittadina di Stupava, nei pressi di Bratislava (Slovacchia), appartenente allora all'impero austro-ungarico. Burián entrò nei ruoli della diplomazia austro-ungarica dapprima come console imperial-regio a Mosca; nel 1887 fu inviato a Sofia, capitale allora di un principato autonomo dipendente formalmente ancora dall'impero ottomano. Nel 1896 fu inviato a Stoccarda presso il re del Württemberg, e l'anno successivo fu ambasciatore ad Atene[1]. Nel 1903 Burián ottenne per la prima volta dall'imperatore Francesco Giuseppe l'incarico di Ministro delle finanze imperial-regio in quale fungeva anche da amministratore della Bosnia ed Erzegovina.

Era succeduto nell'incarico a Benjamin Kállay che aveva retto la Bosnia dal 1882. Avendo fatto, ma senza successo, delle concessioni alle varie fazioni bosniache, nel 1912 Burián fu costretto a lasciare l'amministrazione della Bosnia e l'incarico ministeriale[1]. Ritornò al governo, questa volta come ministro degli esteri, nel gennaio 1915, succedendo nell'incarico al conte Leopold Berchtold costretto alle dimissioni il 13 gennaio 1915 per aver sostenuto, contro il parere dell'imperatore Francesco Giuseppe e del primo ministro ungherese István Tisza, la necessità di fare concessioni territoriali all'Italia per evitarne l'ingresso nel conflitto dalla parte dell'Intesa[2][3]. Anche Burián rifiutò di accogliere le richieste italiane, nonostante le pressioni della Germania affinché l'Austria cedesse all'Italia il Trentino, per timore che anche la Romania, paese che si trovava in una situazione analoga a quella italiana, potesse richiedere la Transilvania, territorio che stava a cuore all'Ungheria[4].

Burián rivendicò invece il merito di aver convinto la Bulgaria a entrare in guerra dalla parte degli Imperi centrali, contro quindi la stessa Russia, storica protettrice della Bulgaria[5]. Nel dicembre 1916 Burián cedette il ministero degli esteri, riassumendo quello delle finanze, a Ottokar Czernin, uomo di fiducia del nuovo imperatore Carlo I d'Austria e fautore di una pace di compromesso con l'Intesa; ritornò nuovamente agli esteri il 16 aprile 1918 per le dimissioni di Czernin in seguito alla rivelazione, da parte del primo ministro francese Clemenceau, di negoziati segreti avviati dall'Austria con i governi dell'Intesa, il cosiddetto «affare Sisto». Burián rimase fino al 24 ottobre 1918, sostituito da Gyula Andrássy, che gestì il crollo finale dell'Impero austro-ungarico[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Österreichisches Biographisches Lexikon 1815–1950. Vol. 1, Graz/Köln, Verlag der Österreichische Akademie der Wissenschaften, 1957, ISBN 3-7001-1327-7, p. 129
  2. ^ Hugo Hantsch, Leopold Graf Berchtold. Grandseigneur und Staatsmann, Graz/Wien/Köln, 1963, Vol. 1, p. 585f
  3. ^ József Galántai, István Tisza und der Erste Weltkrieg. In: Österreich in Geschichte und Literatur 8 (1964), pp. 465-477
  4. ^ Alberto Monticone, La Germania e la neutralità italiana: 1914-1915, Bologna, Il Mulino, 1971, pp. 183-187
  5. ^ Nik Cornish, Andrei Karachtchouk (ill.), The Russian Army 1914-18. Men-at-Arms, Oxford, Osprey Publishing, 2001 ISBN 1-84176-303-9, OCLC 248331622
  6. ^ Ottokar Theobald Otto Maria Czernin von und zu Chudenitz, Im Weltkriege, Berlin-Wien, Ullstein, 1919. Traduzione in inglese ("In the world war") disponibile nel sito del Progetto Gutenberg ([1])

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ambasciatore Austriaco nel Regno di Württemberg Successore
Theodor von Zichy 1896 - 1897 Siegfried von Clary-Aldringen
Predecessore Ambasciatore imperiale in Grecia Successore
Gustav von Kosjek 1897 - 1903 Karl von Macchio
Predecessore Ministro degli Esteri dell'Impero austro-ungarico Successore
Leopold Berchtold gennaio 1915 - dicembre 1916 Ottokar Czernin
Predecessore Ministro degli Esteri dell'Impero austro-ungarico Successore
Ottokar Czernin aprile 1918 - ottobre 1918 Gyula Andrássy il Giovane
Controllo di autoritàVIAF (EN88789147 · ISNI (EN0000 0000 7979 1853 · BAV 495/10650 · GND (DE124541755 · WorldCat Identities (ENviaf-88789147