Isabella Quarantotti

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Isabella Quarantotti (Chieti, 3 marzo 1921Roma, 18 febbraio 2005) è stata una scrittrice, drammaturga, traduttrice e critica letteraria italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata e cresciuta a Chieti, figlia di Carlo Quarantotti - figlio a sua volta dell'avvocato e politico Filandro Quarantotti e di Isabella Concetta Masci, terzogenita del filosofo e politico Filippo Masci - e di Giulia Mattioli, cugina del banchiere ed economista Raffaele Mattioli.

Isabella frequentò per due anni l'Università degli Studi di Napoli Federico II, iscrivendosi dapprima a Filosofia e poi a Legge. All'età di 19 anni sposò il geologo e ingegnere napoletano Felice Ippolito, dal quale ebbe la figlia Angelica Ippolito. Dopo il divorzio, nel 1955, sposa il poeta britannico Alec Smith. Tra il 1938 e il 1940 cominciò ad interessarsi di teatro e fece parte, come attrice-allieva, della compagnia di Anton Giulio Bragaglia.

Collaborò con il Corriere d'Informazione di Milano recensendo libri e traducendo racconti di autori anglosassoni tra cui Angus Wilson, E.M. Forster, Ray Bradbury, Graham Greene.

Divenne amica di intellettuali e artisti italiani come Eugenio Montale e Gaetano Afeltra: collaborò con la RAI, scrisse racconti e commedie teatrali.

Nel 1959 scrisse il romanzo La bambina che venne dal mare, pubblicato a puntate sul Corriere dei piccoli. Nel 1960 il racconto Lo schiaffo vinse il Premio Rieti; da questo racconto nacque più tardi l'idea per l'opera teatrale Peppino Girella, diventato poi uno sceneggiato televisivo. Scoprì, nella biblioteca dell'Antislavery Society di Londra, un racconto inedito di Mark Twain: Il soliloquio di re Leopoldo, che tradusse; l'opera venne pubblicata da Editori Riuniti in Italia nel 1960.

Il 7 maggio 1965 si separò da Alec Smith. Dopo aver conosciuto Eduardo De Filippo ne divenne la compagna. Si sposarono a Napoli il 3 febbraio del 1977 davanti a Maurizio Valenzi, allora sindaco del capoluogo campano, risultandone poi la sua ultima consorte.

Nel 1985 scrisse Eduardo, pensieri, polemiche e pagine inedite. Nel 2001 pubblicò Si cucine cumme vogli'i e infine In mezzo al mare un'isola c'è.

Donna di grande bellezza e di grande cultura, negli ultimi anni della sua vita fu vicina ai detenuti del carcere di Rebibbia e li sostenne nel loro percorso teatrale, quando la compagnia Liberi Artisti Associati, formata da alcuni reclusi della sezione Alta Sorveglianza, mise in scena Napoli milionaria! e poi La tempesta di William Shakespeare, nella traduzione in napoletano di Eduardo. Morì a Roma il 18 febbraio 2005. Venne cremata e le ceneri vennero poste nella cappella De Filippo, al cimitero del Verano.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Per tutto il loro matrimonio Isabella ed Eduardo vissero a Roma ma in case separate, che erano collegate tra loro da un tunnel di vetrate chiamato da Eduardo: "'o tram".[senza fonte]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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