Initef

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Sekhemra-heruermaat Initef
Sarcofago di Initef. Parigi, Museo del Louvre.
Colui che regna sul giunco e sull'ape
In caricaSecondo periodo intermedio
Incoronazioneintorno al 1560 a.C. (± 30 anni)
PredecessoreSekhemra-upmaat Initef-Aa
SuccessoreSenekhtenra Ahmose
Nome completoSekhemra-heruhermaat Initef
MorteTebe
Luogo di sepolturaNecropoli reale di Dra Abu el-Naga
DinastiaXVII dinastia egizia
PadreSobeksmaf II
MadreNubhenkhes
ConsorteHaankhes

Sekhemra-heruhermaat Initef, a volte riportato come Antef VII (... – Tebe, 1560 a.C. circa), è stato un faraone della XVII dinastia egizia.

Egli regnò durante il Secondo periodo intermedio, quando l'Egitto era diviso fra la tebana XVII dinastia nell'Alto Egitto e la XV dinastia, hyksos, che occupava l'Alto e il Medio Egitto. Non vi è una lettura univoca del nome di questo faraone: certi studi lo chiamano Antef VII, altri Antef VIII.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il cartiglio di Initef, disegnato sul coperchio del sarcofago

Sekhemra-heruhermaat Initef era probabilmente fratello del suo predecessore Sekhemra-upmaat Initef-Aa (di cui curò i riti funebri).

Evidenze dal sarcofago (E 3020)[modifica | modifica wikitesto]

Al Museo del Louvre se ne conserva il sarcofago ligneo (Louvre E 3020), unica chiara testimonianza su questo faraone[2]; infatti mostra, scritta con inchiostro sul petto del coperchio antropoide, la versione corretta dei nomi del re: Sekhemra-heruhermaat[2]. Si tratta di un lavoro abbastanza grossolano, non regale, probabilmente preparato per un privato e adattato frettolosamente con l'aggiunta del cartiglio del nome. Ciò porta a pensare che il sovrano sia morto senza aver potuto far preparare i propri arredi funebri. Se tale deduzione fosse corretta, il regno di Initef dovrebbe essere stato molto breve; quasi non si hanno difatti notizie sul suo governo, se non che si tratta di un effimero successore di Nebukheperra Iniotef.

L'egittologo danese Kim Ryholt ha però ipotizzato che Sekhemra-heruhermaat Initef fosse co-reggente di Nebukheperra Iniotef, basandosi sul ritrovamento di due cartigli reali affiancati, uno con i nomi di Nebukheperra e l'altro dai geroglifici ormai illeggibili - nel quale, tuttavia, non sarebbe difficile ravvisare il lungo nome di Sekhemra-heruhermaat Initef.[3] Ryholt ha suggerito che forse Sekhemra-heruhermaat morì prematuramente e inaspettatamente e fu deposto in un sarcofago reale del corredo di Nebukheperra; da ciò la teoria secondo cui Sekhemra-heruhermaat non avrebbe mai regnato come sovrano unico. Il famoso egittologo Aidan Dodson si è opposto all'idea che Sekhemra-heruhermaat sarebbe morto durante il regno del predecessore e che sia stato posto in una delle sue bare. Dodson osserva che la forma del nome Initef lì adottata e quella impiegata per Sekhemra-heruhermaat sarebbero stilisticamente diverse dalle altre iscrizioni inscritte sulla bara.[4]

Nel Canone Reale, il nome di questo faraone è in lacuna.

Titolatura[modifica | modifica wikitesto]

Titolo Traslitterazione Significato Nome Traslitterazione Lettura (italiano) Significato
G5
ḥr Horo
G16
nbty (nebti) Le due Signore
G8
ḥr nbw Horo d'oro
M23
X1
L2
X1
nsw bjty Colui che regna
sul giunco
e sull'ape
N5Y8O4
r
D2
Z1
Aa11
D36
sḫm r՚ hrw hr m3՚t Sekhemra Heruhermaat Ra è potente. Colui che soddisfa Maat
G39N5
s3 Rˁ Figlio di Ra
W25in&t&f
ini t f Initef

Datazioni alternative[modifica | modifica wikitesto]

Autore Anni di regno
Ryholt 1568 a.C.
Franke 1560 a.C.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dodson, Aidan and Hilton, Dyan, The Complete Royal Families of Ancient Egypt, Londra, Thames & Hudson, 2004.
  2. ^ a b Kim Ryholt, The Political Situation in Egypt during the Second Intermediate Period, c. 1800–1550 BC, in CNI Publications, vol. 20, Copenhagen, Museum Tusculanum Press, 1997, p. 267.
  3. ^ Kim S. B. Ryholt, The Political Situation in Egypt during the Second Intermediate Period, c. 1800–1550 BC, in CNI Publications, vol. 20, Copenhagen, p. 268.
  4. ^ Aidan Dodson, Book Review of Ryholt, K. S. B., "The Political Situation in Egypt...", in Bibliotheca Orientalis, LVII, n. 1/2, 2000, p. 51.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cimmino, Franco - Dizionario delle dinastie faraoniche - Bompiani, Milano 2003 - ISBN 88-452-5531-X
  • Gardiner, Alan - La civiltà egizia - Oxford University Press 1961 (Einaudi, Torino 1997) - ISBN 88-06-13913-4
  • Hayes, W.C. - L'Egitto dalla morte di Ammenemes III a Seqenenre II - Il Medio Oriente e l'Area Egea 1800 - 1380 a.C. circa II,1 - Cambridge University 1973 (Il Saggiatore, Milano 1975)
  • Wilson, John A. - Egitto - I Propilei volume I -Monaco di Baviera 1961 (Arnoldo Mondadori, Milano 1967)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Signore dell'Alto e del Basso Egitto Successore
Sekhemra-upmaat Initef-Aa intorno al 1560 a.C. (± 30 anni) Senekhtenra Ahmose