Il sindacalista

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Il sindacalista
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1972
Durata108 min
Generecommedia
RegiaLuciano Salce
SoggettoCastellano e Pipolo
SceneggiaturaCastellano e Pipolo
ProduttoreMario Cecchi Gori
Casa di produzioneFair Film
Distribuzione in italianoInterfilm
FotografiaErico Menczer
MontaggioAntonio Siciliano
MusicheGuido e Maurizio De Angelis
ScenografiaGiancarlo Bartolini Salimbeni
CostumiGiancarlo Bartolini Salimbeni
TruccoOtello Fava
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il sindacalista è un film italiano del 1972 diretto da Luciano Salce.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il film narra le disavventure di Saverio Ravizzi, operaio siciliano che sfugge alla morte durante una manifestazione e trova quindi un nuovo lavoro in una fabbrica di frigoriferi a Bergamo. L'uomo, ingenuo, spontaneo, idealista, legato alle tradizioni è sposato con la siciliana Teresa, donna semplice, molto legata agli oggetti e alle cose di sua proprietà (il divano è, per esempio, protetto dal cellophane). Teresa è definita dal marito l'unica siciliana incapace di mentire (un esempio: quando, un giorno, la polizia arriva a casa Saverio le dice di dire che non è a casa, ma la donna accoglie gli agenti e dichiara tranquillamente che il marito si trova in cucina). Saverio comincia a mobilitare i suoi compagni di lavoro per ottenere condizioni di lavoro migliori.

Numerose sono le forme di protesta che mette in atto, a volte descritte in chiave ridicola, come il blocco stradale in una giornata di nebbia fonda, il furto dell'autobus sul quale, mentre tenta di scappare, frana una galleria o quando si sdraia davanti al camion che deve portare i frigoriferi ai negozi dove saranno venduti per impedirne la partenza. In diverse occasioni riesce anche a estorcere delle concessioni al proprietario della fabbrica, Tamperletti. Queste sue azioni lo rendono talmente popolare da essere eletto, senza nemmeno aver presentato la sua candidatura, rappresentante sindacale ufficiale della fabbrica. L'imprenditore Tamperletti, però, uomo solo apparentemente bonario, è, in realtà, un abile manovratore che strumentalizza a suo favore l'operato di Saverio.

Molti dei suoi doni sono un bluff, come l'appartamento abusivo donato a degli sposi. In altre occasioni le concessioni arrivano sempre fino a un certo punto e non vengono mai completamente esaudite. Saverio si sente tal punto importante da fare un comizio addirittura durante la messa allontanando il prete che stava facendo la sua omelia di Natale. Quando Tamperletti non concede un aumento di stipendio, Saverio, nonostante il parere contrario degli altri rappresentanti sindacali, fa proclamare lo sciopero totale a tempo indefinito. I giorni passano e la situazione questa volta non si sblocca. Arriva, da Roma, Toni Paglieri, un ex collega di Saverio, divenuto ora sindacalista in un'organizzazione ufficiale, che tenta di dissuaderlo dal continuare l'azione di protesta.

Saverio, profondamente indignato lo aggredisce, abbandona casa e famiglia e cerca rifugio da Vera, una giornalista con la quale c'è stato del tenero. La donna però lo respinge e gli spiega che lo sciopero da lui proclamato è utile a Tamperletti, che sta vendendo la fabbrica a speculatori stranieri. Saverio, allora, cerca di convincere i colleghi a riprendere il lavoro, ma questi ultimi, ormai esaltati, hanno occupato la fabbrica e non ascoltano ragioni. Anzi, lo picchiano ferocemente e soltanto l'intervento di Toni lo salva. Tony gli propone di andare con lui e di entrare a fare parte dell'organizzazione sindacale ufficiale di cui lui fa parte. Saverio accetta, ma l'idealista in lui prevale e già comincia a fantasticare su tutte le nuove proteste da intraprendere sotto la faccia incredula ed esasperata di Toni.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Nel film, l'attore protagonista Lando Buzzanca rendeva omaggio a Giuseppe Di Vittorio.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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