Il passaggio della linea

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Il passaggio della linea
Un fotogramma del film
Paese di produzioneItalia
Anno2007
Durata57 min
Generedocumentario
RegiaPietro Marcello
SceneggiaturaPietro Marcello
ProduttoreNicola Giuliano e Francesca Cima, Luca Fanfani (produttore associato)
Casa di produzioneIndigo Film, in associazione con Mercurio Cinematografica, in collaborazione con Rai 3, con il sostegno del Libero Bizzarri Documentary Fund
FotografiaDaria D'Antonio
MontaggioAline Hervé
MusicheMirko Signorile e Marco Messina

Il passaggio della linea è un documentario del 2007 scritto e diretto da Pietro Marcello.

È stato presentato nella sezione Orizzonti Doc alla 64ª Mostra del cinema di Venezia ed è stato nominato come miglior documentario ai David di Donatello 2008.

Il titolo deriva da un'opera di Georges Simenon, Le passage de la ligne (pubblicato in Italia con il titolo La linea della fortuna), di cui viene citata una frase in apertura del film: «Tre volte ho attraversato la linea di confine, la prima volta di frodo, con l'aiuto di un contrabbandiere, in qualche modo, almeno una volta legittimamente, sicuramente sono stato uno dei rarissimi che sono tornati di spontanea volontà al punto di partenza».

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il documentario narra le traversie, piccole e grandi, dei pendolari ferroviari di notte: le migliaia di passeggeri dei treni, che macinano quotidianamente chilometri, principalmente per motivi di lavoro, ma non solo, osservando un paese sordo e indifferente alle loro singole storie. La nazione si rispecchia nelle vetrine delle stazioni, accomunate tutte da un aspetto uniforme, tetro e impersonale e da carrozze sempre più vecchie. Una delle testimonianze è del novantaduenne Arturo, che di notte dormiva sui treni e viveva viaggiando tra Roma e Bolzano[1].

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato distribuito in DVD nel 2008 da Internazionale.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La trama del documentario, su filmclub.it.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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