Il mondo perduto (Arthur Conan Doyle)

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Il mondo perduto
Titolo originaleThe Lost World
Altri titoliUn mondo perduto
Copertina del romanzo nell'edizione originale
AutoreArthur Conan Doyle
1ª ed. originale1912
1ª ed. italiana1913
Genereromanzo
Sottogenerefantastico, fantascienza, avventura
Lingua originaleinglese
AmbientazioneTerra di Maple White in Venezuela
ProtagonistiGeorge Challenger
CoprotagonistiEdward Malone
Altri personaggilord John Roxton, professor Summerlee

Il mondo perduto (The Lost World), edito anche come Un mondo perduto,[1] è un romanzo fantastico del 1912[2] di Arthur Conan Doyle. È una delle opere di riferimento del filone avventuroso del "mondo perduto" sviluppatosi a cavallo tra Ottocento e Novecento e da esso sono stati tratti numerosi film.

Narra di una spedizione su un tepui (ossia un altopiano caratteristico della regione della Gran Sabana, in Venezuela) dove sopravvivono animali preistorici (dinosauri e altre creature scampate all'estinzione).

In questo romanzo è introdotto il personaggio del professor Challenger, che Conan Doyle riprese in seguito, rendendolo protagonista di un ciclo narrativo di romanzi scientifici e racconti precursori della moderna fantascienza.

Fu pubblicato in italiano per la prima volta nel 1913 ne La Domenica del Corriere.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Foto dei membri della spedizione, dal frontespizio della prima edizione del romanzo: da sinistra a destra Edward Malone (seduto), il professor Summerlee (in piedi), il prof. George Challenger (seduto al centro), lord John Roxton (a destra in piedi).

La vicenda è narrata in prima persona da Edward Malone, un giornalista della Daily Gazette, che racconta di un viaggio intrapreso per fare colpo sulla donna dei suoi sogni. A Malone è affidato il non facile compito di intervistare il burbero professore George Challenger di Rotherfield, un noto zoologo e scienziato con l'avversione per i giornalisti.

Malone si reca ad intervistarlo e lui (dopo un primo momento di collera) gli illustra le proprie teorie. Challenger si era recato qualche anno prima in un altopiano in Sud America, poco lontano dal Rio delle Amazzoni. In quella zona il professore aveva trovato antichi resti di vita preistorica, ma in seguito si era reso conto di avere trovato una terra ancora abitata da animali della Preistoria. La comunità degli scienziati londinesi tuttavia non gli aveva creduto per mancanza di prove: lo Pterodactylus da lui catturato gli era sfuggito e le foto scattate si erano rovinate. Challenger propone dunque di partire per una seconda spedizione verso il Sud America, alla quale prenderanno parte il professor Summerlee, il suo rivale di sempre, l'impulsivo cacciatore lord John Roxton e lo stesso Malone.

Durante il viaggio i quattro compagni restano intrappolati nell'altopiano, e in quell'occasione rinvengono ancora in vita animali preistorici quali l'iguanodonte e il tirannosauro. Assegnano all'altopiano il nome Terra di Maple White, in memoria dell'esploratore americano che, anni prima, lo aveva scoperto. Inoltre, scoprono l'esistenza di particolari primati non molto socievoli dai quali vengono rapiti il professore Summerlee e Challeger assieme ad alcuni ostaggi di una primitiva tribù di indios; successivamente vengono liberati da Roxtone Malone. Riescono infine a tornare in Inghilterra, portando come prova uno Pterodactylus vivo all'interno di una cassa, che riesce tuttavia a fuggire sotto gli occhi di tutti.

L'opinione pubblica li omaggia e Challenger non è più creduto pazzo. Inoltre nell'acrocoro Lord Roxton scopre dei diamanti grezzi, che fruttano loro grandi guadagni. Grazie ai soldi ricavati Challenger apre un museo privato, Summerlee si ritira dall'insegnamento mentre Malone e lord Roxton decidono di organizzare una nuova spedizione verso il mondo perduto.

Fonti di ispirazione[modifica | modifica wikitesto]

L'altopiano del Monte Roraima, Sud America. Fu questo monte ad ispirare Arthur Conan Doyle sull'ambientazione del romanzo.

Conan Doyle trasse ispirazione per questo romanzo dalla grande suggestione suscitata dalla conquista (avvenuta nel 1884) della cima del tepui Roraima. Questo, infatti, non solo con i suoi 2800 metri è il più alto tra tutti i tepui venezuelani, ma è anche un caso di straordinario interesse biologico e geologico, poiché la sua inaccessibilità ha determinato un processo evolutivo del tutto indipendente da quello del territorio circostante. Vi si trovano effettivamente specie animali e vegetali del tutto assenti nel resto del mondo. La conquista della sua cima richiese molte spedizioni, effettuate nel corso di almeno mezzo secolo.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Locandina del film Il mondo perduto (The Lost World, 1925)

Al romanzo sono ispirati vari film e una serie televisiva:

Influenza culturale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Mondo perduto (genere).

Il romanzo è una delle opere più note del filone avventuroso del "mondo perduto" che si sviluppò e fu popolare nella tarda epoca vittoriana a cavallo tra Ottocento e Novecento. In particolare influenzò tutte le successive opere che narravano di "terre perdute" con caratteristiche preistoriche e popolate di dinosauri, anche nel cinema grazie alla trasposizione cinematografica del 1925, prima di una serie di pellicole cinematografiche direttamente tratte dal romanzo o solo ispirate al tema, tra cui King Kong del 1933.

Opere recenti con evidenti richiami all'opera di Conan Doyle - fin dal titolo - sono inoltre il romanzo Il mondo perduto (1995) di Michael Crichton e il film Il mondo perduto - Jurassic Park del 1997 tratto dal romanzo (di cui alcune scene sono state girate proprio sul tepui Roraima). È la base anche per una storia omonima a fumetti pubblicata sulla rivista Topolino, e anche di una storia di Zagor uscita nel 2013.

Edizioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

  • Un mondo perduto, traduzione di Anonimo, La Domenica del Corriere, anno XV, nn.32-48, Milano, Corriere della Sera, Agosto-Dicembre 1913. - 2 puntate, Collana Il Romanzo Mensile, Corriere della Sera, 1920.
  • Un mondo perduto, traduzione di Cristina Sobrero, Milano, Sonzogno, 1928, 1957, 1967, 1974. - Classici Urania, Mondadori, 1991; introduzione di Giorgio Celli, Milano, Bompiani, 1993-2002.
  • Il mondo perduto, traduzione di Maria Gallone, Milano, Rizzoli, 1951.
  • Il mondo perduto, traduzione di Fausta Antonucci, Roma, Theoria, 1983, 1992. - Introduzione di Giorgio Celli, Editori Riuniti, 1998; Santarcangelo di Romagna, Rusconi, 2016; Foschi, 2016; Fanucci Editore, 2019.
  • Il mondo perduto, traduzione di Rosita Stanchi, Marietti, 1988. - Petrini, 1995;
  • Il mondo perduto: la valle dei dinosauri, traduzione di Gianni Pilo, Roma, Newton Compton, 1993. - Fabbri Editori, 2002,
  • Il mondo perduto, traduzione di Lidia Conetti, Milano, Mondadori, 1995.
  • Il mondo perduto, traduzione di M. Tassara, D. Bisagno, Edisco, 2013.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Edizioni di Il mondo perduto, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com. (aggiornato fino al gennaio 2010)
  2. ^ Riccardo Pasqualin, Il darwinismo nei romanzi di Verne e Conan Doyle, su sololibri.net.

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