Il martello di Charlot

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Il martello di Charlot
Il corto completo
Titolo originaleThe Fatal Mallet
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1914
Durata14 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,33:1
film muto
Generecomico
RegiaMack Sennett
SceneggiaturaMack Sennett
ProduttoreMack Sennett
Casa di produzioneKeystone Pictures Studio
FotografiaFrank D. Williams
MusicheEthan Uslan
Interpreti e personaggi

Il martello di Charlot (The Fatal Mallet) è un cortometraggio del 1914 scritto, prodotto, diretto e interpretato da Mack Sennett. Prodotto dalla Keystone Pictures Studio, fu completato il 16 maggio 1914 e distribuito negli Stati Uniti dalla Mutual Film il 1º giugno.[1] In italiano è stato trasmesso in TV anche col titolo Charlot e il martello,[2] mentre in inglese è noto anche come Hit Him Again, The Pile Driver e The Rival Suitors.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

In un parco, Charlot e un altro uomo si contendono una bella ragazza, arrivando anche a tirarsi dei mattoni. Lei, seccata, finisce per concedere le proprie attenzioni a un altro uomo, vestito in modo elegante. Allora, Charlot e il suo primo rivale si alleano per far fronte al nemico comune e lo coinvolgono nella battaglia di mattoni, finché Charlot non lo mette K.O. con un martello. I due portano l'uomo in un capanno, ma qui Charlot stordisce anche il proprio compagno e torna dalla ragazza, che nel frattempo stava venendo corteggiata persino da un bambino. Charlot viene raggiunto dall'uomo elegante e, dopo una breve zuffa, lo getta in un laghetto, ma viene a sua volta buttato in acqua dal suo primo rivale che può così allontanarsi indisturbato con la ragazza.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Data di uscita[modifica | modifica wikitesto]

Le date di uscita internazionali sono state:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jeffrey Vance, Note sui film e sul restauro, in Cecilia Cenciarelli (a cura di), Charlie Chaplin. Le comiche Keystone, Bologna, Cineteca di Bologna, 2010, p. 32, ISBN 9788895862590.
  2. ^ Venerdì 1º gennaio 2016, su fuoriorario.rai.it, Rai. URL consultato il 20 gennaio 2016.

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