Il grande cocomero (film)

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Il grande cocomero
Arturo e Pippi
Paese di produzioneFrancia, Italia
Anno1993
Durata100 min
Generecommedia, drammatico
RegiaFrancesca Archibugi
SoggettoFrancesca Archibugi
SceneggiaturaFrancesca Archibugi
ProduttoreFulvio Lucisano,
Leo Pescarolo,
Guido De Laurentiis
FotografiaPaolo Carnera
MontaggioRoberto Missiroli
MusicheRoberto Gatto,
Battista Lena
ScenografiaLivia Borgognoni
CostumiPaola Marchesin
Interpreti e personaggi

Il grande cocomero è un film del 1993 diretto da Francesca Archibugi.

Il film è ispirato all'esperienza di Marco Lombardo Radice, neuropsichiatra sperimentatore di terapie innovative nella cura dei disturbi psichici dei minori, del quale la Archibugi ricostruisce le strategie e i percorsi terapeutici fuori dagli schemi, basati soprattutto sul paziente ascolto delle necessità dei bambini e sulla compensazione delle loro carenze affettive.[1][2]

Fu presentato nella sezione Un Certain Regard del 46º Festival di Cannes.[3]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Policlinico Umberto I di Roma: Valentina, una dodicenne soprannominata "Pippi", figlia di Cinzia e Marcello Diotallevi (coppia benestante ma senza ideali, forse ancora insieme solo per la figlia), in seguito ad una crisi convulsiva, attribuito ad un attacco di epilessia, viene ricoverata nel reparto di neuropsichiatria infantile. Un giovane psichiatra, Arturo (appena uscito da una crisi coniugale che sta sforzandosi di esorcizzare) sebbene sia convinto che il caso sia piuttosto di natura psicologica (convulsioni psicogene non epilettiche) che neurologica (a cui la famiglia non è estranea), accoglie la ragazza nel suo reparto, preso da interesse per la sua situazione. Pippi rivela subito un carattere scontroso e provocatorio; il rapporto con i genitori risulta difficile, per cui Arturo si propone di tentare con lei una relazione analitica, studiandone attentamente le reazioni per riportarla alla normalità. Nell'ambiente familiare, superficiale e contraddittorio, Pippi non trova né sicurezza, né affetto e viene lasciata sola a se stessa, mentre il reparto diventerà la sua nuova casa, nonostante i non pochi problemi. Malgrado le gravi carenze strutturali e organizzative dell'ospedale e l'insufficienza di personale preparato, la giovane trova interessi e affetto nel medico terapista Arturo, al quale si apre pian piano con crescente fiducia.

I giochi tra ragazzi, le confidenze e le attenzioni che avrà verso Marinella, una bambina cerebrolesa a cui dedica il proprio tempo la faranno migliorare un tantino, ma sarà proprio la morte inquietante della bambina a scatenare il rifiuto di Pippi nei confronti di Arturo e a indurla a un'autocrisi epilettica di protesta, che fornirà allo psichiatra la chiave di lettura per un appropriato intervento... sarà la molla che condurrà la giovane Pippi verso la guarigione, verso la scoperta de "il grande cocomero", di un futuro migliore tanto sognato anche dal protagonista del noto fumetto Peanuts.

Il film mette in luce lo stigma sociale legato all'epilessia e tutto quello che la circonda.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il grande cocomero, su camera.minori.it. URL consultato il 4 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2008).
  2. ^ La malattia mentale in un film di Francesca Archibugi, su mymovies.it. URL consultato il 4 giugno 2009.
  3. ^ (EN) Official Selection 1993, su festival-cannes.fr. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2013).
  4. ^ a b Enrico Lancia, Ciak d'oro 1986, su books.google.it. URL consultato il 1986.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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