L'imputato (saggio)

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L'imputato
Titolo originaleThe Defendant
Altri titoliIl bello del brutto
Frontespizio della seconda edizione inglese (1904)
AutoreGilbert Keith Chesterton
1ª ed. originale1901
Generesaggio
Lingua originaleinglese

«Fra le tante stranezze che l'uomo ha dimenticato, il vuoto di memoria più universale e catastrofico è quello in virtù del quale ha scordato che viviamo su una stella.»

L'imputato (The Defendant) è una raccolta di saggi dello scrittore inglese G. K. Chesterton, pubblicata per la prima volta nel 1901. Molti dei saggi raccolti sotto questo titolo sono revisioni e ampliamenti di articoli dell'autore già apparsi sulle colonne dei giornali inglesi The Speaker e The Daily News[1].

Indice[modifica | modifica wikitesto]

Chesterton nel 1898.
  • In difesa di una nuova edizione (A defence of a New Edition)
  • Introduzione (Introduction)
  • In difesa dei romanzetti da due soldi (A Defence of Penny Dreadfuls)
  • In difesa dei voti precipitosi (A Defence of Rash Vows)
  • In difesa degli scheletri (A Defence of Skeletons)
  • In difesa della pubblicità (A Defence of Publicity)
  • In difesa del nonsense (A Defence of Nonsense)
  • In difesa dei pianeti (A Defence of Planets)
  • In difesa delle pastorelle di ceramica (A Defence of China Shepherdesses)
  • In difesa delle informazioni utili (A Defence of Useful Information)
  • In difesa dell'araldica (A Defence of Heraldry)
  • In difesa delle cose brutte (A Defence of Ugly Things)
  • In difesa della farsa (A Defence of Farce)
  • In difesa dell'umiltà (A Defence of Humility)
  • In difesa del gergo (A Defence of Slang)
  • In difesa del culto dei bambini (A Defence of Baby-Worship)
  • In difesa del giallo (A Defence of Detective Stories)
  • In difesa del patriottismo (A Defence of Patriotism)

In difesa dei romanzetti da due soldi[modifica | modifica wikitesto]

Se in passato la classe colta aveva sempre ignorato la letteratura popolare, ritenendola immeritevole di attenzione e quindi riservandole, di riflesso, uno spazio in cui poter intrattenere e sopravvivere, nel periodo in cui Chesterton decide di dare adito al proprio giudizio, scrivendo per l’appunto “A Defence Of Penny Dreadfuls”, coloro che avevano credibilità nel giudicare la qualità di una produzione letteraria, si sono gradualmente interessati alla letteratura della bassa borghesia, oscurandone i meriti.

La classe dirigente ha spesso mosso un’accusa fondamentale ai penny dreadful, ovvero la capacità degli stessi di influenzare negativamente i propri lettori, soprattutto i più giovani, dato che le tematiche di tali racconti risultano discutibili, talvolta criminose. Chesterton invece afferma come un giovane non possa immedesimarsi totalmente con le situazioni e con i personaggi descritti, poiché essi non esprimono un carattere di umanità sufficiente, conferendo alle storie una narrazione disumanizzata e spoglia. Non ci sono, dunque, i presupposti sufficienti affinché una persona possa prendere esempio dagli anti-eroi o dai cattivi dei racconti. Semmai il lettore proverà piacere nella lettura proprio perché la vita di questi personaggi controversi si distacca completamente dalla propria.

Il motivo principale per cui, secondo Chesterton, questo tipo di letteratura plebea suscita così tanto fascino è ricollegabile alla natura stessa dell’uomo comune, ovvero al suo sentimentalismo. È facile quindi individuare nei personaggi di questi racconti caratteristiche dettate dal sentimento, che possono collegarsi a linee di pensiero e di azione primordiali, che gettano e hanno gettato in passato le basi della società odierna. Mettere in discussione tali ideologie significherebbe mettere in discussione anche quelle della classe colta, che tanto aspramente si scaglia contro la cosiddetta “letteratura bassa”.

In difesa del giallo[modifica | modifica wikitesto]

In questo testo Chesterton difende l’arte delle storie gialle. I libri gialli sono di grande successo, e spesso questo successo viene attribuito al fatto che siano poco poetici, senza un vero spessore letterario. L’autore non si trova ovviamente d’accordo con questo tipo di pensiero, ammette che esistono gialli scritti bene e gialli scritti male, infatti analizza alcuni aspetti del giallo che lo rendono un buon giallo.

Come prima cosa l’autore fa presente che il giallo è l’unica forma letteraria che cerca di dare un senso di poesia alla vita moderna. La città viene trasformata in mondo tutto nuovo, infatti, sostiene che la narrativa poliziesca rappresentava l'equivalente urbano moderno dei romanzi epici storici, come l'Iliade o La Chanson de Roland.

La città diventa molto più poetica della campagna, perché la natura è un caos di forze inconsce mentre la città è un caos di forze coscienti. Ogni edificio, vicolo e strada che viene costruita dentro di sé racchiude l’anima di chi l’ha costruita. Lasciando un segno indelebile in quelle strade, quasi come se si trattasse di luoghi simili ai cimiteri.

Un altro buon lavoro che viene fatto è il valore che viene dato alla lotta che la polizia tiene contro i malvagi, elevando la morale a un livello superiore.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • G.K. Chesterton, Il bello del brutto, traduzione di Piera Sestini, Palermo, Sellerio, 1985.
  • G.K. Chesterton, L'imputato, traduzione di Federica Giardini, Torino, Lindau, 2011, ISBN 978-88-7180-930-4.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^
    (EN)

    «The 'Defences' of which this volume is composed have appeared in The Speaker, and are here reprinted, after revision and amplification, by permission of the Editor. Portions of 'The Defence of Publicity' appeared in The Daily News.

    October, 1901.»

    (IT)

    «Le "Difese" di cui questo volume è composto sono apparse su The Speaker e sono qui ristampate, dopo essere state riviste e ampliate, con il permesso dell'Editore. Parti di "In difesa della Pubblicità" sono comparse su The Daily News.

    Ottobre, 1901.»

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