Ian McKellen

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Ian McKellen al San Diego Comic-Con International 2013

Sir Ian Murray McKellen (Burnley, 25 maggio 1939) è un attore britannico.

Considerato tra i maggiori interpreti shakespeariani, tra il 1974 e il 1978 ha lavorato con la Royal Shakespeare Company di Londra; da allora cominciò a dedicarsi al teatro, lavorando saltuariamente anche in televisione, per poi avere un discontinuo rapporto con il cinema senza mai lasciare il teatro. È noto al grande pubblico soprattutto per il ruolo di Gandalf nelle trilogie cinematografiche de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit[1] e per quello di Magneto nella saga cinematografica degli X-Men.

Nel 1979 ha ottenuto il titolo di Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico conferitogli dalla Regina Elisabetta II, seguito nel 1990 dall'ordine di Cavaliere delle Arti dell'Impero Britannico come riconoscimento alla carriera[2]; nel 1999 ha ricevuto una candidatura al Premio Oscar al miglior attore protagonista per Demoni e dei e nel 2002 come miglior attore non protagonista per Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello. Nel corso della sua carriera ha anche vinto un Golden Globe, un Tony Awards, sette Laurence Olivier Award e tre Drama Desk Awards. Nel 2022 un nuovo teatro a Edimburgo è stato battezzato Ian McKellen Theatre in suo onore.[3]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ian McKellen nasce in Inghilterra settentrionale, a Burnley, secondogenito di Denis McKellen, ingegnere civile e Margery Lois Sutcliffe. Nel settembre del 1939 la famiglia McKellen si trasferì nella città di Wigan, permettendo a Ian di assistere per la prima volta a rappresentazioni di Shakespeare, e poi nel 1951 a seguito della promozione del padre si trasferirono nella città di Bolton. Nello stesso anno, Ian, all'epoca dodicenne, perse la madre, morta per un cancro al seno.

Fu nella scuola a Bolton che incominciò a recitare, coltivando così la sua passione di tutta una vita,[4] per poi decidere di proseguire gli studi. All'età di diciotto anni vinse una borsa di studio presso la prestigiosa Università di Cambridge, dove frequentò il St. Catharine's College, laureandosi in letteratura inglese. I suoi studi teatrali proseguirono per alcuni anni, in piccole compagnie teatrali, fino al 1964, quando venne chiamato alla National Theatre Company. Sempre nel 1964, muore il padre in un incidente stradale.

Vita privata e impegno sociale[modifica | modifica wikitesto]

McKellen è pescetariano[5] e laburista. Dal 1988, anno in cui si è dichiarato pubblicamente omosessuale, ha incominciato il suo impegno nella lotta contro le discriminazioni. Celebre la sua battaglia, dai microfoni della BBC, contro la clause 28 del governo di Margaret Thatcher. In quello stesso anno si dichiara ateo[6].

McKellen è stato compagno di Brian Taylor, un professore di storia di Bolton. I due, la cui relazione è cominciata nel 1964 ed è terminata nel 1972, convivevano a Londra, dove McKellen ha continuato a perseguire la sua carriera come attore. Successivamente, nel 1978 ha incominciato una relazione con Sean Mathias, conosciuto al Festival di Edimburgo. Questo rapporto è durato fino al 1988. Secondo quanto dichiarato da Mathias, la storia d'amore è stata molto movimentata, a causa del successo di McKellen. Anni dopo, nel 2009, Mathias ha diretto McKellen e Patrick Stewart in Aspettando Godot; al cinema invece aveva già diretto l'ex compagno nel 1997, in un piccolo ruolo nel film Bent, in cui interpretava uno zio omosessuale al fianco di Clive Owen.

Ha un tatuaggio raffigurante il numero nove in elfico sulla spalla, in riferimento al suo coinvolgimento nella saga de Il Signore degli Anelli: il suo personaggio era infatti uno dei nove membri della Compagnia dell'Anello. Gli altri attori membri della compagnia (Elijah Wood, Sean Astin, Orlando Bloom, Billy Boyd, Sean Bean, Dominic Monaghan e Viggo Mortensen) hanno lo stesso tatuaggio, con l'eccezione di John Rhys-Davies, la cui controfigura, invece, si è fatto il tatuaggio.[7] Nel 2012 ha dichiarato che nel 2006 gli era stato diagnosticato un cancro alla prostata.[8] Il 18 giugno 2014 gli viene conferita una laurea honoris causa in Lettere dall'Università di Cambridge.[9]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Ian McKellen a Manhattan nel 2013

I suoi primi passi nel mondo dello spettacolo cominciano nei campi estivi organizzati dalla scuola presso Stratford-upon-Avon, città natale di Shakespeare, dove, in occasione delle celebrazioni in onore del Bardo, ha la possibilità di assistere alle performance di grandi come Laurence Olivier, John Gielgud, Ralph Richardson. A tredici anni interpreta il suo primo ruolo (Malvolio ne La dodicesima notte).[10] Continua a recitare durante il periodo dell'università, tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta.

Dopo aver recitato in varie compagnie regionali esordisce sulla scena londinese nel 1964 nella tragicommedia Il profumo dei fiori di James Saunders. Nello stesso anno viene chiamato da Sir Laurence Olivier a far parte della National Theatre Company dell'Old Vic. Negli anni immediatamente successivi interpreta numerose parti da protagonista. Lavora per la Prospect Theatre Company alla fine degli anni sessanta, apparendo nel Riccardo II di Shakespeare e nell'Edoardo II di Marlowe. Con questo ruolo ottenne un enorme successo al festival di Edimburgo nel 1969, venendo poi considerato come il miglior attore classico della sua generazione.

Nel 1974 si unisce alla Royal Shakespeare Company (RSC) e al fianco di Judi Dench recita con grande successo in Macbeth, nelle Tre sorelle di Cechov e ancora in La dodicesima notte. Nel 1980 è a New York per la produzione di Amadeus di Peter Shaffer, nel ruolo di Salieri. Dal 1984 torna al National Theatre e interpreta Coriolano nella straordinaria produzione di Peter Hall. Negli anni novanta con la regia di Richard Eyre è Riccardo III, Kent in Re Lear, recita in Napoli milionaria! (1991) di Eduardo De Filippo, in una versione di Peter Tinniswood, e nel ruolo principale dello Zio Vanja (1992) di Cechov. Dal 2013 è in scena insieme con l'amico Patrick Stewart con due opere: Aspettando Godot di Samuel Beckett e Terra di nessuno di Harold Pinter.

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

L'impronta delle mani di Ian McKellen sulla placca di Demoni e dei

Al cinema arriva tardi, come molti altri attori inglesi, dopo almeno dieci anni di teatro. L'interpretazione del personaggio di James Whale, regista degli anni trenta al centro del film Demoni e dei (1999) di Bill Condon, gli vale la sua prima candidatura all'Oscar come miglior attore protagonista. Nel 1988 gira a Brežice, in Slovenia, il video musicale Heart (brano che giunge alla posizione numero 1 in Regno Unito) del duo Pet Shop Boys, nel ruolo del vampiro. Nel 1999 McKellen viene preso, per la regia di Bryan Singer, per recitare nel ruolo del maestro del magnetismo e difensore della razza mutante Magneto in X-Men del 2000 e successivamente in X-Men 2 del 2003 e X-Men - Conflitto finale del 2006.

Viene scelto dal regista Peter Jackson per interpretare Gandalf nella trilogia de Il Signore degli Anelli, tratta dai romanzi di J. R. R. Tolkien. McKellen ha dichiarato di aver recitato ispirandosi al modo di parlare di Tolkien stesso (come fece lo scrittore per la parlata di Barbalbero, si dice ispirata a C. S. Lewis).[11] Per La Compagnia dell'Anello, l'attore ottiene la seconda nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista. Per il ruolo di Gandalf era stato avvicinato dalla produzione anche Sean Connery, però l'attore scozzese ha rifiutato la parte perché non intendeva stare diciotto mesi in Nuova Zelanda anche perché lui stesso ha affermato di non essere mai riuscito a capire i romanzi.[12] Inoltre ha prestato la voce a Gandalf anche in alcuni videogiochi dedicati alla trilogia cinematografica.[13]

Nel 2006 interpreta sir Leigh Teabing nel film campione di incassi Il codice da Vinci. Nel 2012 è tornato nel ruolo di Gandalf nella trilogia di film dedicati a Lo Hobbit: Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato e nei due sequel, Lo Hobbit - La desolazione di Smaug del 2013 e Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate nel 2014.[14] Nel 2014 è protagonista del video musicale della canzone Listen to the Man di George Ezra. Lo stesso anno riprende il suo ruolo di Magneto in X-Men - Giorni di un futuro passato, ruolo che condivide con Michael Fassbender che ne interpreta la versione da giovane. Nel 2017 prende parte al nuovo live action della Disney La bella e la bestia, in cui ricopre il ruolo del magico orologio parlante Tockins, accanto a Luke Evans, già interprete di Bard nella trilogia de Lo Hobbit, in quello di Gaston.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Ian McKellen a Wellington, Nuova Zelanda per la prima del film Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re (2003)

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatore[modifica | modifica wikitesto]

Teatrografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

One Man Show[modifica | modifica wikitesto]

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Premio Emmy
    • 1994 - Nomination al miglior attore non protagonista in una mini-serie o film per la televisione per Guerra al virus
    • 1996 - Nomination al miglior attore non protagonista in una mini-serie o film per la televisione per Rasputin - Il demone nero
    • 2007 - Nomination alla miglior guest star in una serie comica per Extras
    • 2009 - Nomination al miglior attore in una mini-serie o film per la televisione per King Lear
    • 2010 - Nomination al miglior attore in una mini-serie o film per la televisione per The Prisoner
  • Drama Desk Award
    • 1974 - Outstanding Performance per The Wood Demon e Re Lear
    • 1981 - Outstanding Actor in a Play per Amadeus
    • 1984 - Outstanding Solo Performance per Ian McKellen: Acting Shakespeare
    • 1987 - Nomination Outstanding Actor in a Play per Wild Honey

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
Knight Bachelor - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi alle arti sceniche.»
— 1991[2]
Membro dell'Ordine dei Compagni d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi al teatro e all'uguaglianza.»
— 31 dicembre 2007[16]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Ian McKellen è stato doppiato da:

Da doppiatore è sostituito da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Claudia Catalli, Faccia a faccia con Magneto, ecco cosa ci racconta Ian McKellen, su wired.it, 22 maggio 2014. URL consultato il 2 aprile 2018.
  2. ^ a b Sir Ian McKellen, su cinema.com. URL consultato il 18 luglio 2011.
  3. ^ (EN) Scottish theatre named in honour of Sir Ian McKellen following sold-out Hamlet shows, su The National. URL consultato il 4 ottobre 2022.
  4. ^ Famous Old Boltonians, su boltonschool.com, Bolton School. URL consultato il 14 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2012).
  5. ^ (EN) Correspondence with Ian McKellen – Vegetarianism, su ianmckellen.com, gennaio 2009. URL consultato il 10 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2009).
  6. ^ Famous atheists and their beliefs, su edition.cnn.com, 25 maggio 2013. URL consultato il 1º agosto 2014.
  7. ^ Patrick Lee, The stars of The Lord of the Rings trilogy reach their journey's end, su scifi.com. URL consultato il 21 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2007).
  8. ^ Ian McKellen: Combatto il cancro alla prostata da 6 anni, ma sto bene, su lapresse.it, 11 dicembre 2012. URL consultato il 14 aprile 2014.
  9. ^ "Honorary degrees 2014". Cambridge University Alumni News. Retrieved 19 June 2014.
  10. ^ Nick Curtis, Panto's grandest Dame [collegamento interrotto], in Evening Standard, London, 9 dicembre 2005. URL consultato il 7 febbraio 2010.
  11. ^ "la compagnia dell'anello" edizione estesa (4 DVD)
  12. ^ Daniel Saney, 'Idiots' force Connery to quit acting, su Digital Spy, 1º agosto 2005. URL consultato il 2 febbraio 2011.
  13. ^ 2000's, su mckellen.com, Ian McKellen. URL consultato il 25 aprile 2008.
  14. ^ Josh Rottenberg, Hobbit' scoop: Ian McKellen and Andy Serkis on board, su insidemovies.ew.com, 10 gennaio 2011. URL consultato il 18 luglio 2011.
  15. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 47888, 26 giugno 1979, p. 4. URL consultato il 14 febbraio 2013.
  16. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 58557, 29 dicembre 2007, p. 4. URL consultato il 31 dicembre 2007.
  17. ^ Nelle scene aggiunte la voce è di Manlio De Angelis

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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