Niru-ye Havayi-ye Artesh-e Jomhuri-ye Eslami-e Iran

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Forza aerea della Repubblica Islamica dell'Iran
نیروی هوایی جمهوری اسلامی ایران
Niru-ye Havayi-ye Artesh-e Jomhuri-ye Eslami-e Iran
Descrizione generale
Attiva1979 - oggi
NazioneBandiera dell'Iran Iran
ServizioForza armata
TipoAviazione militare
RuoloGuerra aerea
Dimensione? effettivi, 332 aeromobili
Stato MaggioreTeheran
Parte di
Forze armate iraniane
Simboli
Coccarda
Distintivo di coda
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La Niru-ye Havayi-ye Artesh-e Jomhuri-ye Eslami-e Iran (persiano نیروی هوایی جمهوری اسلامی ایران), tradotto dal persiano Forza aerea della Repubblica Islamica dell'Iran, conosciuta internazionalmente con la designazione in inglese Islamic Republic of Iran Air Force ed abbreviata in IRIAF, è la componente aeronautica nonché parte integrante dell'esercito, quest’ultimo una delle tre branche delle forze armate iraniane assieme al Corpo delle guardie della rivoluzione (Pasdaran) e alla Forza disciplinare (gendarmeria).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi anni venti l'allora comandante Reza Pahlavi decise di introdurre l'uso di velivoli nell'esercito imperiale creandone la sua componente aerea. L'allora aeronautica militare si dotò di velivoli di produzione britannica, i de Havilland DH.82 Tiger Moth per la formazione dei propri piloti integrati, dagli anni trenta, dai caccia Hawker Fury e dai suoi derivati Audax ed Hind.[1]

La nascita della forza aerea indipendente[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Niru-ye Havayi-ye Shahanshahiy-e Iran.

Nell'agosto 1955 vi fu la prima riforma con l'istituzione di una forza armata aerea separata che era alle dipendenze dirette del dipartimento dell'aviazione del Ministero della guerra. I buoni rapporti internazionali tra l'allora governo iraniano e quello statunitense determinò l'acquisto di un gran numero di velivoli da combattimento tra cui 79 F-14A Tomcat, 32 F-4D Phantom, 177 F-4ES e 16 RF-4ES, 140 F-5ES monoposto e 28 F-5F biposto da addestramento. L'Iran poté contare sulla tecnologia di origine occidentale fino all'embargo conseguente all'occupazione, il 4 novembre 1979, l'ambasciata americana a Teheran da parte degli studenti iraniani.

La necessità di poter disporre di parti di ricambio necessarie per il rapido deterioramento dei mezzi aerei in dotazione e dello scoppio della guerra Iran-Iraq diede un forte impulso alla ricerca in campo aeronautico dell'industria iraniana. Con la caduta del governo e l'instaurazione del nuovo governo islamico, la forza aerea assunse l'attuale designazione.[1]

L'attuale aeronautica militare della Repubblica islamica[modifica | modifica wikitesto]

Distintivi ottici di riconoscimento[modifica | modifica wikitesto]

L'attuale simbolismo di riconoscimento applicato alla flotta aerea è basato sulle coccarde posizionate sulle superfici superiore ed inferiore delle ali e da un distintivo di coda posizionato sul timone.

Fin da quando venne istituita, nel 1920, l'aeronautica militare iraniana, prima come componente dell'esercito e poi come arma aerea indipendente, venne riprodotta una versione della bandiera nazionale, con i colori verde, bianco e rosso sia sulle ali che sulla fusoliera. Tuttavia venne rapidamente sostituita da una coccarda tricolore che riproponeva i colori della bandiera con il rosso al centro ed il verde all'esterno. Con l'avvento della Repubblica islamica, nel 1979, non vi furono consistenti variazioni adottando anch'essa la precedente coccarda con la diversa bandiera nazionale con funzione di distintivo di coda.[2]

Aeromobili in uso[modifica | modifica wikitesto]

Sezione aggiornata annualmente in base al World Air Force di Flightglobal del corrente anno. Tale dossier non contempla UAV, aerei da trasporto VIP ed eventuali incidenti accorsi durante l'anno della sua pubblicazione. Modifiche giornaliere o mensili che potrebbero portare a discordanze nel tipo di modelli in servizio e nel loro numero rispetto a WAF, vengono apportate in base a siti specializzati, periodici mensili e bimestrali. Tali modifiche vengono apportate onde rendere quanto più aggiornata la tabella.

Aeromobile Origine Tipo Versione
(denominazione locale)
In servizio
(2023)[3][4][5]
Note Immagine
Aerei da combattimento
Grumman F-14 Tomcat Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Caccia intercettore F-14M 23[4][3][5][6][7] 80 F-14A ordinati nel 1974, con consegne a partire dal 1976, 79 dei quali giunti in Iran prima della Rivoluzione islamica.[4][8][9] Alcune fonti stimano tra 20/25 gli aerei operativi (febbraio 2020) ed aggiornati allo standard F-14M (ossia "Modernized").[7][8] Grazie agli upgrade di derivazione russa resteranno in servizio fino al 2030.[5][7] Un esemplare è andato perso a maggio 2019, data alla quale si stima siano rimasti in servizio 12/14 esemplari.[6]
Northrop F-5 Tiger II Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Bandiera dell'Iran Iran
cacciabombardiere
conversione operativa
cacciabombardiere
cacciabombardiere
F-5E
F-5F
Azarakhsh
Saeqeh
24[4][3][5]
10[4][3]
Dei 141 F-5E e 28 F-5F acquistati ai tempi dello Scià, alcuni esemplari sono stati ricostruiti allo standard Azarakhsh e Saeqeh, copia dello stesso F-5, ma, la con seconda versione, che presenta una doppia deriva in coda in stile F/A-18.[4][5]
McDonnell Douglas F-4 Phantom II Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti cacciabombardiere
cacciabombardiere
aereo da ricognizione fotografica
F-4D
F-4E
RF-4E
10[4][3][5][10]
25[4][3][5][10]
5[4][3][5][10]
32 F-4D, 177 F-4E e 12 RF-4E consegnati.[4][3][10][11]
Mikoyan-Gurevich MiG-29 Fulcrum Bandiera della Russia Russia Cacciabombardiere
conversione operativa
MiG-29S
MiG-29UB
16[4][3]
4[4][3][12]
14 aerei ordinati nel 1990, 20 nel 1991 e 6 tra il 1993 e il 1994.[12] Alcuni dovrebbero essere MiG-29 iracheni che avevano disertato durante la Guerra del Golfo.[3][5]
Sukhoi Su-35 Flanker-M Bandiera della Russia Russia Cacciabombardiere Su-35SE 0 A settembre 2022 fu annunciato che i 24 Su-35SE rimasti invenduti, dopo l'annullamento dell'ordine da parte dell'Egitto, sarebbero stati acquistati dall'Iran.[13] Conferma avvenuta a gennaio 2023 (con incremento dell'ordine almeno fino a 64 esemplari) e con consegne previste per marzo 2024.[13]
Sukhoi Su-24 Fencer Bandiera della Russia Russia Cacciabombardiere Su-24MK 23[4][3][5][12] 12 esemplari iracheni internati, dopo che avevano disertato durante la Guerra del Golfo, 12 acquistati nel 1991 ed entrambi i modelli sono stati sottoposti ad upgrade nel 2005.[12]
Sukhoi Su-25 Frogfoot Bandiera della Russia Russia Cacciabombardiere Su-25UBK 6[4][12] 3 esemplari acquistati nel 2003 e 3 nel 2005.[4][12]
Sukhoi Su-22 Fitter Bandiera della Russia Russia Cacciabombardiere Su-22 8[14][3][4][15][16] Il 25 luglio 2018 è stato annunciato che 10 Su-22 sono stati riattivati e potenziati.[4][15][16] Due esemplari sono stati persi, uno ad agosto 2022, ed il secondo il 16 dicembre 2023.[14]
Chengdu F-7 Airguard Bandiera della Cina Cina cacciabombardiere
conversione operativa
F-7N
FT-7N
23[17][4][3][5]
19[18][17][4][3][5]
Non è certo quanti aerei e di quale versione siano stati consegnati, ma si tratterebbe di 30 F-7N e 2 FT-7N.[4] Altre fonti riferirono che, nel maggio 1989, durante un viaggio dell'allora presidente iraniano Ali Khamenei in Cina, fu stipulato il primo ordine di diversi J-7.[17] La versione iraniana, L'F-7N, si basava sull'F-7P pakistano, ma equipaggiata con apparecchiature completamente di fabbricazione cinese invece di componenti di fabbricazione italiana e britannica, e dotata di motori WP-7IIC più potenti.[17] I primi ad essere consegnati furono 6 biposto da addestramento FT-7B da addestramento, ricevuti nell'ottobre 1990.[17] Il lotto successivo, consegnato nel maggio 1990, comprendeva 15 F-7N, seguiti, poi, da ulteriori 15 F-7N nel febbraio 1992.[17] Furono ordinati 20 FT-6N, il primo lotto dei quali fu consegnato nel 1992.[17] Con la consegna dei primi FT-7N, l'aviazione iraniana restituì i sei FT-7B al produttore.[17] Nel 1994, ci fu un terzo ordine per altri 6 FT-7N, consegnati nel 1996.[17] In totale sarebbero stati consegnati 30 F-7N e 26 FT-7N.[17] Di questi, al febbraio 2022, ne resterebbero in servizio 23 monoposto e 20 biposto, tutti concentrati nell'84° Combat Commands Training Squadron (CCTS) presso la base di Isfahan.[17] Uno dei 20 FT-7N in servizio è stato perso in un incidente il 24 maggio 2022.[18]
Dassault Mirage F1 Bandiera della Francia Francia cacciabombardiere
conversione operativa
F1EQ
F1BQ
12?[3][4][5]
5?[4][3]
Si trattati di 24 tra Mirage F1EQ e Mirage F1BQ ex iracheni, internati dopo che avevano disertato durante la Guerra del Golfo e dei quali, alla fine del 2021, non si sa se in grado di volare.[4][19]
Aerei per impieghi speciali
Boeing 707 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti aereo per guerra elettronica B707 EW 2[3][4] Si tratta di 2 dei 6 KC-707 ricevuti a partire dal 1974.[4]
Dassault Falcon 50 Bandiera della Francia Francia aereo da ricognizione Falcon 50 1[3]
Lockheed P-3 Orion Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Aereo antisommergibile P-3F 5[3][4][5][20] 6 P-3F (un ibrido a metà strada dalla P -3B e P-3C) consegnati tra il 1975 ed il 1976.[4][20][21]
Aerei per rifornimento in volo
Boeing KC-707 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti aereo per il rifornimento in volo KC-707 4[3][4][5][22] 6 KC-707 ricevuti a partire dal 1974, 2 dei quali modificati in aerei SIGINT.[4][5][22]
Boeing KC747-100 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti aereo per il rifornimento in volo Boeing 747-131(SF) 1[23] 1 operativo al 2024.
Aerei da trasporto
Airbus A340 Bandiera dell'Unione europea Unione europea Aereo da trasporto VIP A340-313X 1[4][24] 1 esemplare consegnato nel 2015.[4][24]
Antonov An74 Coaler Bandiera dell'Ucraina Ucraina Aereo da trasporto medio An-74T-200 7[3][4][5] 12 An-74T-200 consegnati.[4]
Ilyushin Il-76 Candid Bandiera della Russia Russia Aereo da trasporto strategico Il-76 8[3][4][7] 9 Il-76 consegnati.[4]
Lockheed C-130 Hercules Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Aereo da trasporto tattico C-130E
C-130H
27[4][3][5] 56 tra C-130E e C-130H consegnati.[4]
Boeing 707 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Aereo da trasporto VIP B707-3J9C 1[4][5] 9 B707-3J9C consegnati.[4]
Boeing 747 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Aereo da trasporto VIP B747-200F 1[3][25][26] 7 B747-100/200F consegnati.[4]
Fokker F27 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Aereo da trasporto F-27-400M
F-27 Mk.600
4[4][3][5][27]
1[4]
7 F27-400M e 1 F27 Mk. 600 ricevuti.[4][27]
Pilatus PC-6 Bandiera della Svizzera Svizzera aereo da trasporto PC-6B 13[4][3][5] 15 Pilatus PC-6B ricevuti.[4]
Dassault Falcon 20 Bandiera della Francia Francia aereo da trasporto VIP Falcon 20E 2[4][3] 2 Falcon 20E consegnati.[4]
Aerei da addestramento
Yakovlev Yak-130 Mitten Bandiera della Russia Russia aereo da addestramento Yak-130 2[28][29] Primi 2 Yak-130 consegnati a fine agosto 2023.[28][29] Non si conosce il numero di aerei ordinati.[28][29]
Pilatus PC-7 Bandiera della Svizzera Svizzera aereo da addestramento PC-7B 34[4][3][5] 35 esemplari consegnati a partire dal 1983.[4][9]
Embraer EMB-312 Tucano Bandiera del Brasile Brasile aereo da addestramento EMB-312 15[3][4][9] 25 esemplari consegnati a partire dal 1989 al 1991.[4][9]
PAC MFI-17 Mushshak Bandiera del Pakistan Pakistan aereo da addestramento MFI-17 25[3][4] 25 MFI-17 consegnati.[4]
Elicotteri
Mil Mi-171 Hip-H Bandiera della Russia Russia elicottero utility Mi-171SH 36[12] 36 ordinati nel 2001 e consegne completate nel 2004.[12]
Bell 206 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti elicottero utility B 206 2[3]
Agusta AB 212 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti elicottero utility AB 212 2[4][3] 17 AB 212 consegnati.[4]
Boeing CH-47 Chinook Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti elicottero da trasporto pesante CH-47C 2[4][3] 2 CH-47C consegnati.[4]
Agusta AS-61 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti SAR AS-61A-4 2[4] 2 AS-61A-4 consegnati.[4]

Il 2 febbraio 2013, nel 34º anniversario della rivoluzione del 1979, si è appreso che l'Iran ha prodotto in maniera autonoma un nuovo caccia, il Qaher-313 (traducibile in "il conquistatore").[30][31]

Aeromobili ritirati[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Islamic Republic of Iran Air Arms in Scramble.
  2. ^ (EN) Military Aircraft Insignia - I, in Military Aircraft Insignia, http://www.aircraft-insignia.com/index.htm. URL consultato il 30 luglio 2010.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah (EN) World Air Force 2024 (PDF), su Flightglobal.com, p. 20. URL consultato il 12 dicembre 2023.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at au av aw ax ay az ba bb bc bd be bf bg "Le forze aeree del mondo. Iran" - "Aeronautica & Difesa" N. 422 - 12/2021 pag. 66
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v "L'Iran schiera la sua forza aerea" - "Aeronautica & Difesa" N. 363 - 01/2017 pp. 28-32
  6. ^ a b "CAE UNO DE LOS ÚLTIMOS CAZAS MÍTICOS, SE ESTRELLÓ UN F-14 TOMCAT IN IRÁN", su defensa.com, 19 maggio 2019, URL consultato il 28 maggio 2019.
  7. ^ a b c d "GLI F-14 TOMCAT DELL'IRAN RESTERANNO IN SERVIZIO FINO AL 2030 GRAZIE AGLI UPGRADE DI DERIVAZIONE RUSSA." Archiviato il 26 ottobre 2016 in Internet Archive., su aerostoria.it, 13 agosto 2015, URL consultato il 26 ottobre 2016.
  8. ^ a b "GRUMMAN F-14 TOMCAT: IL RE DEI CACCIA FESTEGGIA 46 ANNI", su aviation-report.com, 24 dicembre 2019, URL consultato il 19 febbraio 2020.
  9. ^ a b c d "In Iran, all'airshow" - "Aeronautica & Difesa" N. 387 - 01/2019 pp. 42-47
  10. ^ a b c d "Gli ultimi Phantom II" - "Aeronautica & Difesa" N. 369 - 07/2017 pag. 9
  11. ^ "MCDONNELL DOUGLAS F-4 PHANTOM II: L'EPICA STORIA DI UN VERO MULTIRUOLO", su difesaonline.it, 3 novembre 2018.
  12. ^ a b c d e f g h "SVELATA LA VERA NATURA DELL'AMICIZIA TRA LA RUSSIA E L'IRAN: ARMI E DOLLARI", su difesaonline.it, 20 gennaio 2015, URL consultato il 25 ottobre 2016.
  13. ^ a b "Andato in porto l'ordine iraniano per 24 Sukhoi Su-35SE (e anche per gli elicotteri d'attacco Mi-28NM" - "Aeronautica & Difesa" N. 448 - 02/2024 pag. 65
  14. ^ a b "SU-22 FIGHTER JET CRASHES IN SOUTHERN IRAN, PILOT SURVIVES", su iranintl.com, 17 dicembre 2023, URL consultato il 17 dicembre 2023.
  15. ^ a b "IRGC REACTIVATES AND UPGRADES SU-22 STRIKE JETS" Archiviato il 27 luglio 2018 in Internet Archive., su janes.com, 27 luglio 2018, URL consultato il 27 luglio 2018.
  16. ^ a b "Iran. Revisionati dieci Su-22" - "Aeronautica & Difesa" N. 384 - 10/2018 pag. 73
  17. ^ a b c d e f g h i j k l "THE HISTORY OF THE CHENGDU F-7N IN IRANIAN SERVICE", su key.aero, 3 febbraio 2022, URL consultato il 5 febbraio 2022.
  18. ^ a b "TWO PILOTS DEAD AFTER FIGHTER JET CRASH IN IRAN’S ISFAHAN", su aljazeera.com, 24 maggio 2022, URL consultato il 25 maggio 2022.
  19. ^ "Il MIRAGE F1, l'onesto guerriero" - "Rivista italiana difesa" N. 8 - 08/2022 pp. 82-97
  20. ^ a b "IRANIAN P-3 AIRCRAFT FLEW DANGEROUSLY CLOSE TO U.S. NAVY WARSHIPS", su defence-blog.com, 29 novembre 2019, URL consultato il 3 dicembre 2019.
  21. ^ "DEUX NAVIRES DE LA MARINE AMÉRICAINE SURVOLÉS À BASSE ALTITUDE PAR UN P-3 ORION IRANIEN", su avionslegendaires.net, 29 novembre 2019, URL consultato il 3 dicembre 2019.
  22. ^ a b "In Iran, all'esercitazione Velayat" - "Aeronautica & Difesa" N. 374 - 12/2017 pp. 48-51
  23. ^ (EN) Iran Air Force, su Planespotters.net, 2 febbraio 2024. URL consultato il 19 febbraio 2024.
  24. ^ a b (EN) EP-IGA Islamic Republic of Iran Airbus A340-300, su planespotters.net. URL consultato il 30 agosto 2021.
  25. ^ (EN) Iran Air Force Fleet Details and History, su planespotters.net. URL consultato il 2 febbraio 2021.
  26. ^ Al 2022, l'unico attivo ha marche 5-8106.
  27. ^ a b "L'AERONAUTICA IRANIANA PUNTA SULL’IrAn-140 PER RINNOVARE LA FLOTTA DA TRASPORTO", su analisidifesa.it, 23 marzo 2021, URL consultato il 24 marzo 2021.
  28. ^ a b c "BREAKING NEWS ... FIRST YAK-130s DELIVERED TO IRAN", su scramble.nl, 2 settembre 2023, URL consultato il 2 settembre 2023.
  29. ^ a b c "IRAN RECEIVES FIRST YAK-130 TRAINER AIRCRAFT FROM RUSSIA", su defence-blog.com, 2 settembre 2023, URL consultato il 2 settembre 2023.
  30. ^ Iran: Ahmadinejad presenta nuovo caccia Qaher 313 su Adnkronos.
  31. ^ (EN) Alcune immagini del velivolo Archiviato il 5 febbraio 2013 in Internet Archive. su Mehr News.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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