Hugo Gatti

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Hugo Gatti
Gatti al Boca Juniors nel 1977
Nazionalità Bandiera dell'Argentina Argentina
Altezza 182 cm
Peso 73 kg
Calcio
Ruolo Portiere
Termine carriera 1989
Carriera
Squadre di club1
1962-1963Atlanta38 (-?)
1964-1968River Plate77 (-?)
1969-1974Gimnasia (LP)223 (-?)
1975Unión45 (-?)
1976-1989Boca Juniors372 (-276)
Nazionale
1967-1977Bandiera dell'Argentina Argentina18 (-19)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Hugo Orlando Gatti (Buenos Aires, 19 agosto 1944) è un ex calciatore argentino, di ruolo portiere.

In tutta la sua lunga carriera ha totalizzato 755 presenze nella Primera argentina, record assoluto. È un opinionista nel programma calcistico spagnolo El Chiringuito, in onda sul canale tv Mega.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Ha iniziato la sua carriera nelle divisioni inferiori. Ben presto si pose in evidenza per la sua eccentricità: non si limitava a stare tra i pali ma spesso faceva anche delle uscite fuori dall'area della porta. Gli piaceva farsi notare, portando una bandana colorata in testa, i calzettoni bassi e maglie dai colori sgargianti; tra i pali era un portiere acrobata.

Nel 1964, il River Plate pagò una somma considerevole per avere Gatti, come alternativa al mitico Amadeo Carrizo. Nel 1969, Gatti fu ceduto al Gimnasia y Esgrima La Plata. Nel 1975, l'allenatore Juan Carlos Lorenzo lo volle nell'Unión de Santa Fe. L'anno successivo, passò al Boca Juniors, club nel quale militò tredici anni diventando un idolo della tifoseria[1]. Particolarmente brillanti le sue prestazioni nelle finali della Coppa Libertadores 1977 e della Coppa Intercontinentale dello stesso anno[1]. Il portiere giudicherà in particolare quest'ultima gara, disputata contro i tedeschi del Borussia Mönchengladbach come una delle migliori della sua carriera[1].

Un giovane Gatti nel 1966

Nel 1980 Gatti si rese protagonista di un curioso episodio: trovandosi di fronte un giovanissimo e ancora poco conosciuto Diego Armando Maradona, cercò di intimorirlo, dicendogli: "Sei un barilotto grassottello, non potrai mai segnarmi". In quella stessa partita Maradona gli segnò quattro gol, come gli aveva promesso prima della partita.[2]

Agli inizi del 1981, Gatti perse la titolarità del ruolo in favore di Carlos Rodríguez. Nella squadra giocavano anche Diego Armando Maradona e Miguel Brindisi. Durante la partita con l'Estudiantes de La Plata, l'allenatore Silvio Marzolini decise di restituire la titolarità a Gatti dopo un diverbio con Rodríguez. El Loco non tradì le aspettative: in un'azione di contropiede si avventurò fuori dall'area per intercettare il pallone, effettuò un tiro lunghissimo fin oltre il centrocampo per passare a Perotti, il quale riuscì a segnare l'unico gol della partita.

Verso la fine degli anni ottanta, ha abbandonato definitivamente i club argentini, a causa di alcune polemiche sorte per il suo sostegno al presidente Alfonsin (i tifosi del Boca Juniors sono tradizionalmente di fede peronista).

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Titolare inamovibile della Nazionale argentina per un breve periodo degli anni settanta, nella seconda metà di quel decennio fu costretto ad assentarsi per poche gare a causa di un leggero infortunio, venendo sostituito da Ubaldo Fillol. Al rientro dall'infortunio fu costretto alla panchina dall'allenatore perché Fillol si era dimostrato molto affidabile e più giovane. Pochi mesi prima dell'inizio del campionato del mondo 1978, rinunciò alla convocazione in Nazionale, a causa delle continue critiche espresse dai giornali argentini in merito ad una sua presunta scarsa forma: era l'anno in cui l'Argentina vinse il titolo di Campione del Mondo.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Boca Juniors: Metropolitano 1976, Nacional 1976, Metropolitano 1981

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Boca Juniors: 1977, 1978
Boca Juniors: 1977

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1982

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Carlo F. Chiesa, Regine del mondo - La storia della Coppa Intercontinentale, in Calcio 2000, n. 27, febbraio 1999, p. 68.
  2. ^ La favola di Maradona, La sua storia a puntate - 13 di Mimmo Carratelli Archiviato il 2 giugno 2006 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (ES) Julio Macías, Quién es quién en la Selección Argentina. Diccionario sobre los futbolistas internacionales (1902-2010), Buenos Aires, Corregidor, 2011, p. 312, ISBN 978-950-05-1932-8.

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