Hotel Principi di Piemonte

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Hotel Principi di Piemonte
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàTorino
IndirizzoVia Piero Gobetti
Coordinate45°03′54″N 7°40′54″E / 45.065°N 7.681667°E45.065; 7.681667
Informazioni generali
Condizionicompletato
Costruzione1935
Inaugurazione1936
Stilerazionalista
Usoricettivo
Realizzazione
ArchitettoVittorio Bonadè Bottino, Giovanni Chevalley
AppaltatoreSAEP

L'Hotel Principi di Piemonte è un albergo a 5 stelle del Centro Storico di Torino.

Insieme alla Torre Littoria è uno degli edifici più alti del centro cittadino e frutto dell'imponente riorganizzazione urbanistica attuata alla metà degli anni trenta, contestuale alla realizzazione della nuova Via Roma.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Progettato nel 1934 da Vittorio Bonadè Bottino e Giovanni Chevalley, l'imponente edificio in chiaro stile razionalista si colloca al centro del secondo tratto di Via Roma, nell'isolato di Sant'Antonio da Padova. Edificato l'anno seguente su terreno di proprietà della SAEP (Società anonima edilizia piemontese, afferente al Gruppo Fiat), l'edificio sorge sotto la direzione dei lavori dell'architetto Bonadè Bottino, già progettista di fiducia della famiglia Agnelli e con una lunga esperienza in ambito di edilizia industriale e alberghiera, testimoniata dalla realizzazione delle torri di Sestriere[1] e dell'Hotel Principi di Piemonte Sestriere. Fu inaugurato nel 1936.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'austero edificio sorge in Via Piero Gobetti, perpendicolarmente a Via Roma e in asse con l'antistante Via Bruno Buozzi. Appare come un blocco monolitico caratterizzato da un alto basamento in travertino e una facciata rivestita in litoceramica di rigorosa sobrietà. Libero su tutti i quattro lati, sulla facciata principale troneggia la scalinata che dà accesso alla grande hall, ai saloni di rappresentanza, al ristorante e ad altri locali ospitanti servizi. Gli arredi interni sono stati realizzati dall'architetto Giovanni Chevalley; degno di nota è l'ampio salone delle feste, decorato con mosaici dorati e lampadari di Murano.

Privo di cortile interno, due dei 12 piani dell'edificio sono ipogei e si estendono sotto le vie circostanti, ospitando locali di servizio e un'ampia autorimessa. Nel prospetto retrostante, l'edificio risulta arretrato rispetto all'asse di via Lagrange creando una sorta di piazzale, recentemente pedonalizzato insieme all'intera via. In occasione dei XX Giochi olimpici invernali il palazzo è stato interessato da un restauro conservativo e dotato di una nuova struttura in vetro e metallo, sulla facciata principale, per ospitare un nuovo impianto di ascensori e le scale d'emergenza.

Dopo una lunga chiusura dovuta ad imponenti lavori di rivitalizzazione, la struttura è stata restituita al pubblico il 17 ottobre 2019.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Armando Melis, La ricostruzione del secondo tratto di via Roma a Torino, in «L'Architettura Italiana», 12, dicembre, 1938, pp. 347–420
  • Cristina Banfo, Vittorio Bonadè Bottino: un intellettuale nella Torino tra le due guerre, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università degli studi di Torino, Università degli studi di Genova, Facoltà di architettura, 1993, relatore Carlo Olmo
  • Paolo Scarzella (a cura di), Torino nell'Ottocento e nel Novecento. Ampliamenti e trasformazioni entro la cerchia dei corsi napoleonici, Celid, Torino 1995
  • Agostino Magnaghi, Mariolina Monge, Luciano Re, Guida all'architettura moderna di Torino, Lindau, Torino 1995
  • Società degli Architetti e degli Ingegneri in Torino, Architettour. 26 Itinerari di Architettura a Torino/Architectural Walks in Turin, SIAT, Torino 2000 , pp. 155–161
  • Cristina Banfo, Bonadé Bottino, Vittorio (ad vocem), in Carlo Olmo (a cura di), Dizionario dell'Architettura del XX secolo, Allemandi, Torino 2001, pp. 277–278
  • Maria Sandra Poletto, La torre Littoria di Torino, in Politecnico di Torino, Dipartimento Casa-Città (a cura di), De Venustate et Firmitate, Celid, Torino 2002
  • Cristina Banfo, Bonadè Bottino, Vittorio (ad vocem), in Carlo Olmo (a cura di), Dizionario dell'architettura del XX secolo, Vol. I, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Roma 2003
  • Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida all'architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), Allemandi, Torino 2008

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