Homeland - Caccia alla spia

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Homeland - Caccia alla spia
Immagine tratta dalla sigla della serie televisiva
Titolo originaleHomeland
PaeseStati Uniti d'America
Anno2011-2020
Formatoserie TV
Generedrammatico, spionaggio, thriller, azione
Stagioni8
Episodi96
Durata46-84 min (episodio)
Lingua originaleinglese
Rapporto16:9
Crediti
IdeatoreHoward Gordon, Alex Gansa
SoggettoGideon Raff (serie originale)
Interpreti e personaggi
Doppiatori e personaggi
MusicheSean Callery
ProduttoreLauren White, Katie O'Hara, Mandy Patinkin, Charlotte Stoudt, Sunday Stevens
Produttore esecutivoAlex Gansa, Howard Gordon, Gideon Raff, Michael Cuesta, Avi Nir, Ran Telem, Henry Bromell, Alexander Cary, Chip Johannessen, Meredith Stiehm, Lesli Linka Glatter, Patrick Harbinson, Michael Klick, Claire Danes, Ron Nyswaner, Debora Cahn
Casa di produzioneTeakwood Lane Productions, Cherry Pie Productions, Keshet Media Group, Fox 21 Television Studios
Prima visione
Prima TV originale
Dal2 ottobre 2011
Al26 aprile 2020
Rete televisivaShowtime
Prima TV in italiano
Dal6 febbraio 2012
Al9 agosto 2020
Rete televisivaFox
Opere audiovisive correlate
OriginariaPrisoners of War

Homeland - Caccia alla spia (Homeland) è una serie televisiva statunitense sviluppata da Howard Gordon e Alex Gansa, trasmessa dal 2 ottobre 2011 al 26 aprile 2020 sul canale via cavo Showtime per 96 episodi in otto stagioni. È basata sulla serie televisiva israeliana Hatufim creata da Gideon Raff.[1][2]

La serie ha per protagonista Carrie Mathison (Claire Danes), un'agente della CIA affetta da disturbo bipolare.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Prima stagione[modifica | modifica wikitesto]

Nicholas Brody, un sergente dei Marine ritenuto scomparso in azione nella guerra in Iraq, viene liberato dopo otto anni di prigionia. Una volta ritornato a casa, l'intera nazione lo elegge immediatamente a eroe di guerra. Carrie Mathison, un'analista della CIA, è l'unica a credere che in realtà egli rappresenti una seria minaccia per il Paese: identifica infatti in Brody uno sconosciuto prigioniero di guerra americano convertitosi all'Islam e passato al servizio di al-Qaida. Rendendosi conto delle difficoltà di provare la sua tesi e di convincere i suoi superiori a mettere sotto sorveglianza il sergente, Carrie inizia a indagare segretamente sulla figura di Nicholas Brody, per prevenire un altro attacco terroristico sul suolo americano.

Seconda stagione[modifica | modifica wikitesto]

Carrie continua la sua caccia al leader terrorista Abu Nazir, pur mantenendo con Brody un rapporto tra il personale e professionale. Brody è costretto a lavorare più strettamente con i servizi segreti; Jessica Brody lotta per mantenere in piedi la famiglia nonostante la crescente difficoltà di comunicazione con il marito. Saul scopre un complotto clandestino. Una bomba nascosta sull'auto di Brody viene fatta esplodere alla commemorazione del vicepresidente degli Stati Uniti William Walden e uccide duecento persone tra cui il vicedirettore, la sua famiglia e molti agenti CIA.

Terza stagione[modifica | modifica wikitesto]

Carrie ha ottenuto notevoli risultati per risolvere l'ultima crisi alla CIA e nello stesso tempo si occupa di un segreto molto personale: è incinta di Brody. Saul deve camminare sul filo del rasoio e fare il doppio gioco per mantenere il suo lavoro alla CIA nel contempo cerca di salvare il suo matrimonio; Brody è a Caracas e lotta per sopravvivere; successivamente verrà recuperato dagli uomini di Saul e gli verrà chiesto di eliminare Akbari, capo dell'intelligence in Iran. Quinn ha una crisi di fiducia. Brody viene catturato in Iran e dopo un interrogatorio viene giustiziato pubblicamente tramite impiccagione; Carrie assiste impotente tra la folla.

Quarta stagione[modifica | modifica wikitesto]

La carriera di Carrie alla CIA decolla quando diventa un capo stazione in Pakistan in una regione estremamente instabile, ma ogni attacco di drone e ogni raid hanno un costo e lei impara in fretta il vero prezzo del potere. Saul combatte per rimanere nell'intelligence.

Quinta stagione[modifica | modifica wikitesto]

Il gioco è cambiato per Carrie Mathison. Ormai è fuori dalla CIA e vive a Berlino; sta cercando di iniziare una nuova vita, ma si rende conto di essere un bersaglio. Il pericolo aumenta e si rende conto che senza Saul e Quinn su cui fare affidamento lei non è mai stata più a rischio come ora.

Sesta stagione[modifica | modifica wikitesto]

Carrie si è trasferita a New York e lavora in uno studio legale che offre assistenza "pro bono" a vittime di persecuzioni da parte del governo statunitense preoccupato dal problema del terrorismo. Parallelamente avviene l'insediamento di un nuovo Presidente, una donna la cui storia si intreccia a quella della protagonista.

Settima stagione[modifica | modifica wikitesto]

Carrie ha lasciato il lavoro alla Casa Bianca e si è trasferita di nuovo a Washington per vivere con sua sorella Maggie. Affronta l'amministrazione Keane per assicurare il rilascio dei duecento membri della comunità dell'intelligence che sono stati arrestati sotto gli ordini del presidente Keane nella stagione precedente.

Ottava stagione[modifica | modifica wikitesto]

Saul, Consigliere della Sicurezza Nazionale del neo Presidente Warner, viene inviato in Afghanistan per avviare i negoziati di pace con i talebani. Saul ha ancora bisogno dell'aiuto di Carrie, che nel frattempo sta recuperando dal lungo periodo di prigionia trascorso in Russia.

Episodi[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Episodi Prima TV USA Prima TV Italia
Prima stagione 12 2011 2012
Seconda stagione 12 2012 2013
Terza stagione 12 2013 2013
Quarta stagione 12 2014 2014
Quinta stagione 12 2015 2015-2016
Sesta stagione 12 2017 2017
Settima stagione 12 2018 2018
Ottava stagione 12 2020 2020

Personaggi e interpreti[modifica | modifica wikitesto]

Personaggi principali[modifica | modifica wikitesto]

Personaggi secondari[modifica | modifica wikitesto]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Homeland è basata sulla serie israeliana di Gideon Raff intitolata Hatufim,[1][2] conosciuta anche con il titolo Prisoners of War. Homeland fu ideata da Howard Gordon, Alex Gansa e Gideon Raff nei primi mesi del 2010.[3] Il 19 settembre 2010 Showtime ordinò l'episodio pilota, che diventò il primo progetto intrapreso da David Nevins dopo avere lasciato la Imagine Entertainment per diventare presidente di Showtime.[3]. Howard Gordon, Alex Gansa e Gideon Raff sono gli autori del pilot, mentre la regia fu affidata a Michael Cuesta. Inizialmente la regia del pilota era stata proposta a Ben Affleck, che dovette rifiutare per impegni familiari.[4] Le riprese dell'episodio pilota si svolsero a Charlotte, nella Carolina del Nord, nei primi mesi del 2011.[5]

Howard Gordon, uno dei creatori e produttori della serie

Il casting ebbe inizio nel novembre 2010; Claire Danes fu la prima a essere ingaggiata per il ruolo della protagonista Carrie Mathison, un ufficiale della CIA del Centro Antiterrorismo. In seguito si unì al cast Mandy Patinkin nel ruolo del mentore di Carrie, Saul Berenson, un intelligente e politicamente esperto Capo Divisione in Medio Oriente dell'agenzia. Laura Fraser ottenne il ruolo di Jessica Brody, moglie del marine Nicholas Brody.[5] Successivamente si unirono al cast anche Damian Lewis e David Harewood. Lewis interpreta il ruolo del co-protagonista Nicholas Brody, un sergente dei Marine che torna a casa dopo avere trascorso otto anni come prigioniero di guerra a Baghdad, mentre Harewood interpreta la parte del capo di Carrie, David Estes, il più giovane direttore del Centro Antiterrorismo nella storia dell'agenzia. Diego Klattenhoff, Morgan Saylor e Jackson Pace furono gli ultimi attori a unirsi al cast principale.

Il 7 aprile 2011 Showtime diede il semaforo verde alla serie, ordinando una prima stagione di 12 episodi.[6] In quell'occasione il network annunciò inoltre che Laura Fraser, oltre al pilota, non avrebbe più interpretato Jessica Brody; il suo ruolo fu infatti assegnato a Morena Baccarin, che ottenne la parte dopo la cancellazione della serie televisiva V.[7] Michael Cuesta, regista del pilot, si unì alla serie come produttore esecutivo.[8]

Il 21 luglio 2011, durante il Comic-Con di San Diego, Showtime annunciò che i nomi dei personaggi interpretati da Claire Danes e Damian Lewis erano stati ribattezzati rispettivamente in Carrie Mathison e Nicholas Brody.[9] La serie fece il suo debutto nei palinsesti statunitensi il 2 ottobre 2011[9], mentre l'episodio pilota era già stato distribuito online dal 13 settembre[10]. La serie è prodotta dalla Fox 21, una sussidiaria della 20th Century Fox.

Dopo una positiva accoglienza di pubblico e critica il 26 ottobre 2011 venne annunciato il rinnovo della serie per una seconda stagione di dodici episodi,[11][12] che ha debuttato il 30 settembre 2012.[13] Nel marzo 2012 viene annunciato che Jamey Sheridan, già personaggio ricorrente nella prima stagione nel ruolo del vicepresidente degli Stati Uniti d'America William Walden, dalla seconda stagione diventa regular.[14]

Grazie agli ottimi ascolti della seconda stagione il 22 ottobre 2012 la serie venne rinnovata per una terza stagione sempre di dodici episodi andata in onda dal 29 settembre 2013 negli Stati Uniti.[15]

Per gli stessi motivi il 22 ottobre 2013 venne annunciata la produzione di una quarta stagione[16], la quale ha registrato ottimi ascolti e ha convinto Showtime a rinnovare la serie per una quinta stagione di 12 episodi, che venne trasmessa nel 2015.[17]

Il 9 dicembre 2015 la serie venne rinnovata per una sesta stagione di dodici episodi[18] trasmessa dal 15 gennaio 2017.[19] L'11 agosto 2016, Homeland venne rinnovata anche per una settima e un'ottava stagione,[20] l'ultima della serie.[21]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Ascolti[modifica | modifica wikitesto]

Al suo debutto Homeland ha ricevuto un ottimo riscontro da parte del pubblico. L'episodio pilota è stato il più visto degli ultimi otto anni sul network Showtime ed è stato seguito da circa 1,38 milioni di spettatori nella serata del debutto televisivo[22]; preceduto da circa 1,4 milioni di visualizzazioni attraverso i canali online e on demand,[22] attraverso i quali era stato distribuito durante il mese precedente.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

La serie è stata lodata dalla critica, registrando un punteggio di 91 su 100 sull'aggregatore di recensioni Metacritic.[23] Il TIME, così come altre testate, ha apprezzato in modo particolare le interpretazioni di Claire Danes e Damian Lewis.[24] Il New York Post, assegnando una valutazione di quattro stelle su quattro, ha definito Homeland la miglior serie thriller trasmessa negli Stati Uniti.[25] Secondo il Los Angeles Times è la prima serie che racconta una storia post 11 settembre che ha tutti gli elementi che dovrebbe avere: politicamente risonante, emotivamente straziante e avvincente da guardare.[26] TV Guide ha indicato Homeland come la miglior nuova serie dell'autunno televisivo,[27] mentre il Washington Post ha individuato nell'interpretazione di Claire Danes il principale punto di forza della serie, definendo Carrie Mathison il personaggio femminile più solido della stagione.[28] Il New York Times l'ha definita una sorta di 24 per adulti, senza effetti speciali spettacolari o assurdi diversivi, giudicandola come una serie a cui è impossibile resistere.[2]

La seconda stagione della serie è stata accolta persino meglio della prima, ottenendo un punteggio di 96 su 100 sul sito Metacritic, facendola così diventare la serie televisiva in onda nell'autunno 2012 con il punteggio più alto.[29] Il Wall Street Journal ha lodato la seconda stagione, definendo Homeland la miglior serie televisiva drammatica in televisione.[30] Altre testate hanno scritto recensioni estremamente positive nei suoi riguardi, quali USA Today, TV Guide, San Francisco Chronicle, Los Angeles Times, People Weekly, New York Daily News, Boston Globe, New York Post e The Huffington Post, tutte quante conferendole il massimo del punteggio consentito.[29]

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

Dalla serie televisiva Andrew Kaplan ha tratto due romanzi, Carrie's Run: A Homeland Novel nel 2013 (pubblicato in Italia da Mondadori con il titolo Homeland: In fuga) e Saul's Game: A Homeland Novel nel 2014. In lingua inglese sono state pubblicate inoltre due guide alla serie televisiva, Homeland Revealed di Matt Hurwitz (con prefazione di Alex Gansa) del 2014 che affronta le prime tre stagioni, con un ampio corredo fotografico che mostra il dietro le quinte della produzione, e Homeland: The Unofficial Guide to Season One & Two, un breve compendio alle prime due stagioni in formato ebook.

In lingua italiana alcuni articoli[31] o capitoli in volumi dedicati alla serialità televisiva in generale[32][33] hanno proposto interessanti letture e analisi critiche di Homeland, dei suoi personaggi e delle sue tematiche. Sempre in italiano, nel 2016, è stato inoltre pubblicato da Edizioni Estemporanee il primo libro interamente incentrato sulla serie televisiva, Homeland. Paura e sicurezza nella Guerra al terrore di Giacomo Tagliani. Il saggio affronta le prime 5 stagioni da un punto di vista tematico e formale attraverso cinque concetti chiave (segreti, identità, guerra, schermi, spie), sviluppando "un percorso rivolto a indagare i nessi tra esperienza e finzione, tra la relazione soggettiva con il mondo e la sua messa in forma, nella cornice circoscritta di una singola serie".[34]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Maria Grazia Meda, Format Israele, in vogue.it, gennaio 2011 (n. 725), p. 52. URL consultato il 26 agosto 2011.
  2. ^ a b c (EN) Alessandra Stanley, Chasing Suspicions Of an Enemy Within, in tv.nytimes.com, 29 settembre 2011. URL consultato il 2 marzo 2012.
  3. ^ a b (EN) Nellie Andreeva, David Nevins On The Move At Showtime: Picks Up Thriller From Howard Gordon, in deadline.com, 19 settembre 2010. URL consultato il 26 agosto 2011.
  4. ^ Ben Affleck quasi regista dell’episodio pilota di Homeland, badtv.it. URL consultato il 31 ottobre 2012.
  5. ^ a b (EN) Nellie Andreeva, TV Castings: Laura Fraser Joins Showtime Pilot ‘Homeland’, Two Added To ‘True Blood’, in deadline.com, 14 dicembre 2010. URL consultato il 26 agosto 2011.
  6. ^ (EN) Robert Seidman, Showtime Picks Up "House of Lies" and "Homeland" to Series, in tvbythenumbers.zap2it.com, 7 aprile 2011. URL consultato il 26 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2012).
  7. ^ (EN) Nellie Andreeva, ‘V’ Star Morena Baccarin Joins Showtime Drama Series ‘Homeland’ As Regular, in deadline.com, 31 maggio 2011. URL consultato il 26 agosto 2011.
  8. ^ (EN) Nellie Andreeva, Michael Cuesta Joins Showtime Series ‘Homeland’ As Executive Producer, in deadline.com, 4 maggio 2011. URL consultato il 26 agosto 2011.
  9. ^ a b (EN) Robert Seidman, Showtime Releases Trailers for 'Dexter' and 'Homeland' (Video), Both Premiere Sunday, October 2, su tvbythenumbers.zap2it.com, TV by the Numbers, 21 luglio 2011. URL consultato il 26 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2012).
  10. ^ (EN) Philiana Ng, Showtime Puts 'Homeland' Pilot Online Ahead of October Premiere, su hollywoodreporter.com, The Hollywood Reporter, 13 settembre 2011. URL consultato il 13 settembre 2011.
  11. ^ (EN) Lesley Goldberg, Showtime Renews 'Homeland' for Second Season, in hollywoodreporter.com, 26 ottobre 2011. URL consultato il 26 ottobre 2011.
  12. ^ (EN) Lynette Rice, Showtime renews 'Homeland' for a second season, in insidetv.ew.com, 26 ottobre 2011. URL consultato il 6 febbraio 2012.
  13. ^ Luca Lemma, Showtime comunica le date di trasmissione di Homeland 2 e Dexter 7 [collegamento interrotto], in nextserie.org, 12 marzo 2012. URL consultato il 12 marzo 2012.
  14. ^ (EN) Nellie Andreeva, Jamey Sheridan Upped To Regular On Showtime Drama ‘Homeland’, in deadline.com, 8 marzo 2012. URL consultato il 9 marzo 2012.
  15. ^ (EN) Tim Surette, Showtime renews Homeland for season 3, su tv.com, 22 ottobre 2012. URL consultato il 23 ottobre 2012.
  16. ^ (EN) James Hibberd, 'Homeland' renewed for fourth season, su insidetv.ew.com, INSIDE TV - Entertainment Weekly, 22 ottobre 2013.
  17. ^ (EN) Amanda Kondolojy, 'Homeland' & 'The Affair' Renewed by Showtime, su tvbythenumbers.zap2it.com, TV by the Numbers, 10 novembre 2014. URL consultato l'11 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2014).
  18. ^ (EN) Michael Ausiello, Homeland, The Affair Renewed, su tvline.com, 9 dicembre 2015. URL consultato il 10 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2015).
  19. ^ Una donna alla Casa Bianca nella stagione 6 di Homeland, su mondofox.it. URL consultato il 15 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2016).
  20. ^ Michael Ausiello, Homeland Officially Renewed for Season 7 and Season 8 at Showtime, su tvline.com, TVLine, 11 agosto 2016. URL consultato il 13 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2018).
  21. ^ Homeland potrebbe finire con l'ottava stagione, su mondofox.it, 18 gennaio 2017. URL consultato il 25 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2017).
  22. ^ a b (EN) Robert Seidman, 'Homeland' Posts Best New Drama Series Debut Ratings on Showtime in 8 Years, in tvbythenumbers.zap2it.com, 3 ottobre 2011. URL consultato il 3 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
  23. ^ (EN) Critic Reviews for Homeland Season 1, su metacritic.com, metacritic.com. URL consultato il 2 ottobre 2011.
  24. ^ (EN) James Poniewozik, Dead Tree Alert: The Post-Post-9/11 Drama of Homeland, in entertainment.time.com, 30 settembre 2011. URL consultato il 20 ottobre 2011.
  25. ^ (EN) Linda Stasi, Crazy for ‘Homeland’, in nypost.com, 30 settembre 2011. URL consultato il 20 ottobre 2011.
  26. ^ (EN) Mary McNamara, Television review: 'Homeland', in latimes.com, 30 settembre 2011. URL consultato il 20 ottobre 2011.
  27. ^ (EN) Matt Roush, Roush Review: Homeland Is Fall's Best New Drama, in tvguide.com, 29 settembre 2011. URL consultato il 20 ottobre 2011.
  28. ^ (EN) 2011 TV season: Few smooth takeoffs, many bumpy arrivals, in washingtonpost.com, 30 settembre 2011. URL consultato il 20 ottobre 2011.
  29. ^ a b (EN) Critic Reviews for Homeland Season 2, su metacritic.com, metacritic.com. URL consultato il 21 ottobre 2012.
  30. ^ (EN) Dorothy Rabinowitz, The Jihadist in Congress, in online.wsj.com, 28 settembre 2012. URL consultato il 21 ottobre 2012.
  31. ^ Pietro Bianchi, L’arte dell’organizzazione della follia: “Homeland”, su leparoleelecose.it, 25 maggio 2012. URL consultato il 13 gennaio 2017.
  32. ^ Sara Martin, Homeland (PDF), in Barbara Maio (a cura di), Osservatorio TV 2013, Roma, Rigel Edizioni, 2013, pp. 230-239, ISBN 978-88-908180-1-1 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2017).
  33. ^ Aldo Grasso, Cecilia Penati, La nuova fabbrica dei sogn, Milano, Il Saggiatore, 2016, ISBN 978-88-428-2182-3.
  34. ^ Giacomo Tagliani, Homeland. Paura e sicurezza nella Guerra al terrore, Roma, Edizioni Estemporanee, 2016, pp. 9, 112, ISBN 978-88-89508-74-9.

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