Henri-Jean-Guillaume Martin

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Ritratto fotografico, 1882

Henri-Jean-Guillaume Martin (Tolosa, 5 agosto 1860La Bastide-du-Vert, 12 novembre 1943) è stato un pittore francese. Ebbe tra i suoi allievi e collaboratori il pittore Henri Doucet.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un'ebanista di Tolosa, studiò presso Jules Garipuy (amico di Bresdin e già allievo di Delacroix), nell'Accademia d'arte di Tolosa. Si trasferì poi a Parigi entrando nell'École des Beaux-Arts e diventando familiare nell'atelier del suo concittadino Jean-Paul Laurens, pittore specializzato in soggetti storici. Nel 1883 ricevette il primo premio al Salon e nel 1885 viaggiò in Italia. Qui rimase colpito dai maestri antichi come Giotto e Masaccio, ma dimostrò interesse anche per le opere contemporanee dei Macchiaioli e di Segantini[1].

Dopo essere tornato in Francia, i suoi amici Ernest Laurent e Aman-Jean lo introdussero alla pittura post-impressionista di Seurat, sebbene continuando a lavorare con una tecnica impressionista[1].

Al nascente Salon de la Rose Croix espose numerose opere di soggetto simbolico e prese parte a mostre sull'impressionismo regionale a Monaco di Baviera, Vienna e Bruxelles. Col nuovo secolo i soggetti letterari scomparvero praticamente dalla sua produzione, prediligendo piuttosto i temi tratti dal vivere quotidiano, i paesaggi e le scene di genere[1].

Fu autore anche di numerose decorazioni su larga scala da parte delle amministrazioni locali (come l'Hôtel de Ville di Parigi) e di privati: alcuni di tali lavori suscitarono l'ammirazione di Puvis de Chavannes. In tarda età si allontanò raramente dalla sua abitazione nel piccolo paese di La Bastide-du-Vert nel dipantimento del Lot, e continuò a dipingere soprattutto vedute naturali nelle vicinanze[1].

Les rêveurs Campidoglio (Tolosa)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Masterpieces of the National Museum of Western Art, Tokyo, alphabetical list of artists.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) AA.VV., Masterpieces of the National Museum of Western Art, Tokyo, The National Museum of Western Art, 2009, p. 106, ISBN 978-4-906536-46-7.

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