Giovanni Nicotera (cacciatorpediniere)

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Giovanni Nicotera
Psilander
Il Nicotera fotografato in servizio nella Marina svedese come Psilander
Descrizione generale
Tipocacciatorpediniere
ClasseSella
In servizio con Regia Marina (1927-1940)
Svenska marinen (1940-1949)
IdentificazioneNC (1927-1940)
18 (1940-1949)
CostruttoriPattison, Napoli
Impostazione1925
Varo24 giugno 1926
Entrata in servizio8 gennaio 1927
IntitolazioneGiovanni Nicotera, patriota italiano (1927-1940)
Gustaf von Psilander, ammiraglio svedese (1940-1949)
Radiazionemarzo 1940
Destino finalevenduto alla Svezia, demolito nel 1949
Caratteristiche generali
Dislocamentostandard 1279 t
pieno carico 1480 t
Lunghezza84,9 m
Larghezza8,6 m
Pescaggio3,55 m
Propulsione3 caldaie
2 gruppi turboriduttori su 2 assi
potenza 35.000 hp
Velocità32 nodi (59,26 km/h)
Autonomia1.800 mn a 14 nodi
Equipaggio5 ufficiali, 120 sottufficiali e marinai
Armamento
Artiglieria4 cannoni da 120/45
2 mitragliere Vickers-Armstrong QF 2 lb
4 mitragliere da 13,2 mm
Siluri4 tubi lanciasiluri da 450 mm
Note
MottoOra e sempre ardenti d'italico amore[1]
dati presi da regiamarinaitaliana.it e warshipsww2.eu
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Il Giovanni Nicòtera è stato un cacciatorpediniere della Regia Marina. L'unità era intitolata al politico e patriota Giovanni Nicotera.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1927-1928 era comandata dal capitano di corvetta Carlo Daviso di Charvensod. Nel 1928 fu modificato con l'installazione di alette antirollio e zavorra e con rinforzi alle sovrastrutture[2]. Subì altri rimodernamenti nel 1929. Nel dicembre 1939 una commissione svedese si recò in Italia per valutare l'acquisto di alcune unità italiane: la decisione cadde sulle torpediniere Spica e Astore ed appunto sul Nicotera e sul gemello Ricasoli. Dopo l'acquisto da parte della Marina svedese il Nicotera ricevette il nuovo nome di Psilander, in onore dell'ammiraglio Gustaf von Psilander (1669–1738); il Ricasoli divenne invece Puke, mentre Spica e Astore assunsero rispettivamente i nomi di Romulus e Remus.

Il 14 aprile 1940 le quattro unità salparono da La Spezia e si portarono a Napoli per poi iniziare la navigazione di trasferimento in Svezia, ma quando, il 18, ripartirono dalla città partenopea, il Puke e lo Psilander entrarono in collisione arrecandosi reciprocamente vari danni; dovettero fare rotta su Cartagena, ove giunsero il 23 aprile[3]

Eseguite le riparazioni, le navi proseguirono il loro viaggio ed il 19 giugno giunsero, insieme alla nave ausiliaria Patrica (ex italiana Patris II) a Skaalefjord, nelle Fær Øer, dove però furono fermate e sequestrate l'indomani dai cacciatorpediniere britannici Tartar, Mashona e Maori[4]. Gli equipaggi, imbarcati sulla Patrica e sulla nave cisterna Castor, rimpatriarono in Svezia il 21 giugno.[4]

Un'immagine a colori dello Psilander

Il 22 giugno la Svezia chiese la restituzione delle navi[4]. Il 25, alle 18.30, lo Psilander (con equipaggio britannico) lasciò il porto insieme al Romulus e scortato dal cacciatorpediniere Mashona, dai cacciasommergibili Windermere e Buttermere e dalla nave ausiliaria St. Magnus[4]. Le navi giunsero a Kirkwall alle 13.30 del 26 ed il 2 luglio tornarono in mano svedese; tre giorni dopo lasciarono Kirkwall ed il 10 luglio, nonostante un accidentale attacco aereo da parte di velivoli del 18° Group del Coastal Command, arrivarono a Göteborg, entrando in servizio nella Marina svedese[4]. Lo Psilander si dimostrò però piuttosto poco atto a tenere il mare e dotato di scarsa stabilità, necessitando di modifiche.

Tra il 1941 ed il 1942 l'armamento fu modificato: l'armamento antiaereo preesistente fu rimpiazzato con 4 mitragliere da 20/65 e vennero imbarcati tubi lanciasiluri da 533 al posto di quelli da 450 e lanciabombe di profondità.

Causa le sue deludenti prestazioni fu messo in riserva tra il 1943 ed il 1944.

Il 13 giugno 1947 fu radiato; nel 1949 fu avviato alla demolizione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I motti delle navi italiane, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1998, pag. 40
  2. ^ Cacciatorpediniere Classe Sella, su regiamarinaitaliana.it (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2012).
  3. ^ Norwegian Campaign, April 1940.
  4. ^ a b c d e Mediterranean, June 1940 [collegamento interrotto], su naval-history.net.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carmelo Calci, Le navi della regia marina Pepe, Stocco, Nicotera e Bianchi, in Storicittà, XVIII, n. 178, Dicembre 2009, pp. 620-623 e in Storicittà XIX, n. 179, Gennaio 2010, pp. 60-62.

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