Guido (slang)

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Gruppi etnici maggioritari nei diversi Stati d'America. Gli italoamericani sono il primo gruppo etnico in quattro Stati del nord-est: New Jersey, New York, Connecticut e Rhode Island:

     Tedeschi

     Americani

     Messicani

     Irlandesi

     Africani

     Italiani

     Inglesi

     Giapponesi

     Portoricani

Guido (pronuncia inglese: /ˈɡwiːdoʊ/) è un termine gergale che storicamente designava la classe operaia urbana italo-americana. Lo stereotipo del "Guido" ha assunto varie connotazioni nel corso del tempo. In origine, il termine era per lo più usato per indicare in maniera dispregiativa gli italo-americani che si rendevano responsabili di azioni illegali o particolarmente violente, sovente riconducibili ai legami con la criminalità organizzata. In tempi più moderni ha iniziato ad identificare gli italiani che si comportano come teppisti o che hanno un atteggiamento apertamente ostile, vandalico e maschilista[1]. Il momento esatto in cui ha iniziato ad assumere quest'ultima accezione non è chiaro, ma alcune fonti indicano orientativamente gli anni tra il 1970 e il 1980[2][3][4].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Tale termine trae la propria origine dal nome proprio italiano "Guido" (molto comune tra gli immigrati) o, meno probabilmente, dal verbo italiano "Guidare"[5]. Qualche ricercatore ha ipotizzato che possa essersi sviluppato come insulto nell'ambito stesso della comunità italo-americana, nei confronti dei nuovi arrivati.

L'uso moderno e la reazione degli Italo-americani[modifica | modifica wikitesto]

Il termine è particolarmente diffuso nelle aree metropolitane del nord-est degli Stati Uniti, aree con una numerosa comunità di italo-americani (come Brooklyn, Staten Island, Queens, Bronx, Long Island, Connecticut, South Philadelphia, Little Italy a Baltimora, Federal Hill a Providence, Johnston, Rhode Island e New Jersey)[6]. In altre zone, termini come Mario (Chicago) e Gino (East Haven, Connecticut, Toronto, Montréal) hanno un significato analogo a Guido[4]. Anche se alcuni italiani identificano se stessi con il termine "Guido", questa parola molto spesso assume una accezione denigratoria, divenendo insulto etnico[4][7].

Nel 2009, MTV suscitò delle pesanti polemiche per l'utilizzo che fece di tale termine in alcuni spot pubblicitari per il reality show Jersey Shore, che vede protagonista un cast di italo-americani[4]. La protesta fu appoggiata da alcune organizzazioni italo-americane come Unico National, NIAF, l'Ordine Figli d'Italia in America[8][9]. Nonostante MTV abbia rimosso il termine da alcune sue promozioni, esso è rimasto strettamente associato all'reality show, inoltre alcuni membri del cast lo utilizzano regolarmente per descrivere se stessi, mentre la controparte femminile del termine solitamente diventa "guidette".[4]

Michael Sorrentino del reality show Jersey Shore, la quale indossa abiti tipici italo-americani associati alla sottocultura: catena d'oro, giubbotto chiodo e ciuffo.

Secondo il professore e autore Pellegrino D'Acierno, "Guido" è un termine dispregiativo per riferirsi alla classe operaia stereotipata italo-americana, "un termine peggiorativo applicato alla classe lavoratrice, alla figura del macho, uso di amuleti dorati, auto-proiettarsi come ragazzi del quartiere, con una propensione verso le auto sportive.[senza fonte] Lo stereotipo del "Guido" e la rappresentazione delle comunità operaie italo-americane nel cinema americano, Peter Bondanella sostiene che: "Anche se alcuni film vedono la classe operaia come un gruppo potenzialmente nobile e dignitoso, altri invece la vedono come un Guido o una Guidette la quale fanno parte di un gruppo insipido, ignorante e pregiudicato, con una visione stereotipata del personaggio con la catena d'oro, capellone e abrasivo.[10]

Lo stile stereotipico[modifica | modifica wikitesto]

Il comportamento associato alla sottocultura del "Guido" contempla il ricorso alla violenza, allo scontro verbale e fisico (raramente psicologico), nonché un'accentuata propensione a delinquere, e a compiere atti di ragguardevole efferatezza. L'abbigliamento che si riscontra nello stereotipo del "Guido" include poi: l'uso di gioielli come le catene d'oro,[1] amuleti d'oro come il corno ("cornicello") o medaglioni dei santi, e anelli da mignolo; l'abbigliamento della classe operaia, canottiere (anche chiamate "guinea t" o "dago t", essendo, "guinea" e "dago", insulti etnici per gli italiani), giacche di pelle,[11] coppole, tute da ginnastica, le camicie eleganti aperte con le canottiere sotto, e abbigliamento per la discoteca.[12] Anche la pompadour e l'uso dei prodotti per i capelli sono associati con lo stile "Guido".[13] Certi aspetti dello stile "Guido" sono simili allo stile stereotipico dei "tamarri" italiani, sebbene non si possano comunque ritenere equivalenti.[2][3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Edward Guthmann, 'Guido' Light On Swagger, in San Francisco Chronicle, 18 luglio 1997. URL consultato il 30 novembre 2010.
  2. ^ a b Libby Copeland, Strutting Season, in The Washington Post, 6 luglio 2003. URL consultato il 30 novembre 2010.
  3. ^ a b Maria Miro Johnson, High school: Where the wrong sneakers can turn a Skate Rat into an outcast, in The Providence Journal, 28 agosto 1988, E-01. URL consultato il 30 novembre 2010.
  4. ^ a b c d e Caryn Brooks, Italian Americans and the G Word: Embrace or Reject?, in Time, 12 dicembre 2009. URL consultato il 30 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2009).
  5. ^ Bondanella, P. E., p. 70, 2005.
  6. ^ (EN) Donald Tricario, Guido: Fashioning An Italian-American Youth Style (PDF), in Journal of Ethnic Studies, vol. 19, n. 1, 1991, pp. 44–66. URL consultato il 30 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2011).
  7. ^ Wayne Parry, NJ beach town mayor sez 'Fuhgeddaboudit!' to blog, in USA Today, 19 luglio 2008. URL consultato il 30 novembre 2010. ("he referred to as 'guidos', employing a term widely considered an ethnic slur...")
  8. ^ Robert Allegrini, Lettera di protesta inviata a MTV in seguito agli eventi che hanno interessato il programma Jersey Shore (PDF), su niaf.org, National Italian American Foundation (NIAF), 24 novembre 2009. URL consultato il 30 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2012).
  9. ^ Joshua Rhett Miller, Italian-American Groups Ask MTV to Cancel 'Jersey Shore', in Fox News, 25 novembre 2009. URL consultato il 30 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2010).
  10. ^ (EN) Peter E. Bondanella, Hollywood Italians: Dagos, Palookas, Romeos, Wise Guys, and Sopranos, A&C Black, 1º gennaio 2004, ISBN 978-0-8264-1544-8. URL consultato il 14 dicembre 2020.
  11. ^ (EN) Betsy Israel, Rave at Close of Day? You Betcha (Published 1993), in The New York Times, 9 maggio 1993. URL consultato il 14 dicembre 2020.
  12. ^ Guido DiErio, Fist Pump : an In-Your-Face Guide to Going Guido, New York : Running Press, 2010, ISBN 978-0-7624-4163-1. URL consultato il 14 dicembre 2020.
  13. ^ (EN) Cynthia Drescher, Banned: Jersey Shore Brands Ed Hardy, Affliction, Christian Audigier, su Racked, 2 marzo 2010. URL consultato il 14 dicembre 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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