Guglielmo de' Pazzi

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Guglielmo de' Pazzi
Signore di Civitella
Stemma
Stemma
In carica1513 –
1516
Predecessoretitolo creato
SuccessoreAntonio[1]
NascitaFirenze, 6 agosto 1437
Morte6 luglio 1516 (78 anni)
DinastiaPazzi
PadreAntonio de' Pazzi
MadreNicolosa degli Alessandri
ConsorteBianca de' Medici
Figli16 figli
ReligioneCattolicesimo

Guglielmo de' Pazzi, signore di Civitella (Firenze, 6 agosto 14376 luglio 1516), è stato un politico italiano, esponente della famiglia fiorentina dei Pazzi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Antonio de' Pazzi e Nicolosa degli Alessandri, si sposò nell'agosto del 1459 con Bianca de' Medici, la sorella di Lorenzo il Magnifico, suggellando così l'alleanza tra le due ricche famiglie, che sarebbe presto venuta meno in seguito alla Congiura dei Pazzi. La sua carriera politica fu in veloce ascesa: Priore di Libertà nel 1467, membro degli VIII di Guardia e Balìa nel 1469, Ufficiale di Monte nel 1471 e Console di zecca nel 1475. Nel 1478 alcuni suoi familiari, con altri appoggi interni ed esterni a Firenze, ordirono la congiura contro i Medici, dove fu assassinato Giuliano de' Medici, mentre Lorenzo il Magnifico si salvò miracolosamente. I protagonisti della congiura furono suo zio Jacopo de' Pazzi e suo fratello Francesco, che trascinarono nella rovina tutta la famiglia, servendosi proprio di Guglielmo e della sua parentela con i Medici per avvicinarsi ai due fratelli, signori di fatto di Firenze, e colpirli a tradimento.

Sebbene Guglielmo fosse stato estraneo alla triste vicenda, fu esiliato da Firenze con tutta la famiglia ed escluso da qualsiasi carica politica per più di quindici anni. Solo nel 1495 lo troviamo di nuovo in città con qualche ruolo politico: Accoppiatore, poi Commissario a Tortona e ambasciatore presso Re Carlo VIII di Francia (1495), Vicario del Mugello nel 1497 e Vicario di Scarperia nel 1498, tuttavia scappò nuovamente da Firenze dopo l'insurrezione antimedicea del 1498, in quanto non abbiamo altre notizie di suoi incarichi fino al 1501. In quell'anno fu commissario in campo contro i pisani in rivolta e commissario di milizia fiorentina, poi Commissario in Val di Chiana e Arezzo nel 1502. Nel 1513 riuscì a diventare Gonfaloniere di Giustizia, la più alta carica della Repubblica Fiorentina, e in seguito, grazie alle rendite ottenute dalla sua attività di mercante e banchiere, poté comprare il feudo di Civitella di Romagna.

Rimasto vedovo di Bianca nel 1505, morì il 6 luglio 1516.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Guglielmo ebbe dalla moglie Bianca de' Medici sedici figli, di cui nove maschi e sette femmine:

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]