Guglielmo Lusignoli

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Guglielmo Lusignoli

Guglielmo Lusignoli, detto Mino (Parma, 1920Parma, 23 marzo 2003[1]), è stato un architetto e pittore italiano.

Dopo aver ottenuto un diploma all'Istituto d'Arte Paolo Toschi di Parma, si laurea in architettura al Politecnico di Milano. La sua casa-laboratorio di via Pomponio Torelli a Parma diventa un punto di riferimento per gli intellettuali di tutto il mondo. Tra gli artisti e personaggi della cultura che gli fanno visita: Giò Ponti, Pier Luigi Nervi, Paloma Picasso, Carlo Bo e Remo Gaibazzi.

Tra i suoi principali progetti le case per il Consorzio della Ricostruzione: il monumento al Partigiano di Parma (1956, assieme allo scultore Marino Mazzacurati), la nuova sede della Banca del Monte in via Cavour a Parma (1986), l'Archivio del Piazzale Santafiora e Villa Gandolfi a Parma.

Il bisogno di nuovi stimoli creativi lo portò a fare molti viaggi: a New York, in Unione Sovietica e in Cina. Dei due viaggi in Cina (aprile 1973 e novembre 1974) restano molti appunti di viaggio, disegni e dipinti. Il contatto con l'antichissima cultura cinese inciderà in modo significativo sulla sua pittura, con l'inizio di una nuova riflessione sul segno grafico.

Nel 1987 subì un grave ictus, ma si riprese totalmente. La sua creatività e la sua voglia di comunicare non vennero intaccate, lasciando stupefatti medici e studiosi.

Mostre personali[modifica | modifica wikitesto]

Mostre collettive[modifica | modifica wikitesto]

  • 1945 - Parma, Pia Casa del Patriota
  • 1948 - Parma, Galleria del Torrione; Rimini, Biennale del Mare
  • 1950 - Parma, Galleria del Teatro
  • 1962 - Bologna, Salone del Trecento; Parma, Palazzo della Pilotta
  • 1968 - Bologna, Museo Civico
  • 1973 - Berlino, V Internationale Kunsternesse
  • 1975 - Bologna, Arte Mercato; Pietrasanta, Associazione Artisti Versilia; New York, National Academy Gallery
  • 1976 - Bologna, Arte Mercato

Mostre permanenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ biografia, su archiviostoricobarilla.com. URL consultato il 2 giugno 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN35248828 · ISNI (EN0000 0000 5303 4942 · ULAN (EN500339555 · LCCN (ENnr2003007326 · GND (DE118575384 · WorldCat Identities (ENlccn-nr2003007326