Guglielmo, duca di Cumberland

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Guglielmo Augusto di Hannover
Duca di Cumberland
Stemma
Stemma
In carica27 luglio 1726 –
31 ottobre 1765
Predecessoretitolo creato
Successoretitolo estinto
Nome completoWilliam Augustus
TrattamentoSua Altezza Reale
Altri titoliMarchese di Berkhamstead nella contea di Hertford, Conte di Kennington nella contea del Surrey, Visconte di Trematon nella contea della Cornovaglia, Barone dell'isola di Alderney, Principe di Gran Bretagna e Irlanda, Duca di Brunswick-Lüneburg
NascitaLeicester House, Westminster, Londra, 15 aprile 1721
MorteLondra, 31 ottobre 1765 (44 anni)
DinastiaHannover
PadreGiorgio II di Gran Bretagna
MadreCarolina di Brandeburgo-Ansbach
ReligioneAnglicanesimo
Regno di Gran Bretagna e Irlanda
Hannover

Giorgio I (1714-1727)
Figli
Giorgio II (1727-1760)
Figli
Giorgio III (1760-1820)
Figli
Giorgio IV (1820-1830)
Figli
Guglielmo IV (1830-1837)
Figli
  • Elisabetta (1819)
  • Carlotta (1820-1821)
Vittoria (1837-1901)
Figli

Guglielmo Augusto di Hannover, duca di Cumberland, (Westminster, 15 aprile 1721Londra, 31 ottobre 1765), era figlio di re Giorgio II e di Carolina di Brandeburgo-Ansbach.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Guglielmo nacque nella Leicester House, in Leicester Fields (oggi Leicester Square), Westminster, Londra, dove i suoi genitori si erano trasferiti dopo che suo nonno, Giorgio I, era salito al trono britannico. Il 27 luglio 1726, a soli quattro anni, fu nominato duca di Cumberland, marchese di Berkhamstead nella contea di Hertford, conte di Kennington nella contea del Surrey, visconte di Trematon nella contea della Cornovaglia, e barone dell'isola di Alderney.[1]

Il giovane principe fu istruito bene, la madre aveva nominato Edmond Halley come tutore. Un altro dei suoi precettori fu Andrew Fountaine. Al palazzo di Hampton Court gli appartamenti furono progettati appositamente per lui da William Kent.

Inizio della carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Fin dall'infanzia aveva mostrato coraggio e capacità fisica ed era diventato il preferito dei suoi genitori che lo destinarono all'ammiragliato. Nel 1740 si imbarcò, come volontario, nella flotta comandata da Sir John Norris, ma ben presto divenne insoddisfatto della Marina, e, all'inizio del 1742, iniziò una carriera nell'esercito.

Nel dicembre del 1742, divenne maggior generale e, l'anno seguente, fu attivo, per la prima volta in servizio, in Germania. Si distinse particolarmente il 27 giugno 1743 nella battaglia di Dettingen in cui fu ferito ad una gamba.

Nel 1745 fu nominato capitano generale delle forze terrestri britanniche e nelle Fiandre divenne comandante in capo degli inglesi alleati contro i francesi, nonostante la sua inesperienza.

Inizialmente programmò l'offensiva contro i francesi con un attacco fulmineo che, nelle sue intenzioni, avrebbe portato alla cattura di Parigi, ma fu convinto dai suoi consiglieri che questo era impossibile data la grande superiorità numerica del nemico. Durante questo periodo venne guidato da John Ligonier, militare d'esperienza di origine francese, che lo convinse che gli alleati dovevano agire sulla difensiva.

Nella battaglia di Fontenoy, l'11 maggio 1745, gli alleati furono sconfitti dai francesi guidati da Maurizio di Sassonia. Guglielmo Augusto aveva ignorato la minaccia proveniente da eventuali imboscate al momento di elaborare i suoi piani di battaglia, e si era invece concentrato sulla città di Fontenoy attaccando il grosso dell'esercito francese nelle vicinanze.

Negli 1745 e 1746 riuscì a domare la rivolta giacobita in Scozia sconfiggendo Carlo Edoardo Stuart e il suo esercito nella battaglia di Culloden meritandosi l'appellativo di "macellaio" a causa delle sue brutali repressioni.

Nel 1747 subì un'ulteriore sconfitta nella battaglia di Lauffeldt che, insieme alla caduta di Bergen op Zoom, portò ai negoziati forzati e al trattato di Aquisgrana (1748).

Al comando dell'esercito di Hannover, durante la guerra dei Sette anni, nel 1757 fu costretto ad accettare la resa di Kloster Zeven, mai ufficialmente riconosciuta dal governo britannico, dopo la sconfitta di Hastenbeck.

Gli ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la pace forzata di Klosterzeven, per la quale il padre Giorgio II lo accusò di averlo disonorato, Guglielmo tornò a Londra, rassegnò le dimissioni da tutti gli uffici militari e pubblici e si ritirò a vita privata.

Negli ultimi anni si alleò con i whigs, a causa delle sue contrapposizioni con il re Giorgio III e con John Stuart, III conte di Bute, e fu proprio in questo periodo che cominciò a riguadagnare quella popolarità che aveva prima ottenuto e poi perso sul campo di battaglia.

Non si era mai completamente ripreso dalla ferita a Dettingen ed era obeso. Nel mese di agosto del 1760 subì un ictus. Morì ad Upper Grosvenor Street, a Londra, il 31 ottobre 1765, a quanto pare per un infarto del miocardio, all'età di 44 anni.

Titoli[modifica | modifica wikitesto]

  • 15 aprile 1721 – 27 luglio 1726: Sua Altezza Reale il Principe Guglielmo, Principe di Gran Bretagna, Francia e Irlanda, Duca di Brunswick-Lüneburg
  • 27 luglio 1726 - 31 ottobre 1765: Sua Altezza Reale il Principe Guglielmo, Duca di Cumberland, Marchese di Berkhamstead nella contea di Hertford, Conte di Kennington nella contea del Surrey, Visconte di Trematon nella contea della Cornovaglia, Barone dell'isola di Alderney, Principe di Gran Bretagna e Irlanda, Duca di Brunswick-Lüneburg, K.G., K.B., P.C.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Reale Cavaliere Compagno del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera (K.G.) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Onorevolissimo Ordine militare del Bagno (K.B.) - nastrino per uniforme ordinaria


Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ernesto Augusto di Brunswick-Lüneburg Giorgio di Brunswick-Lüneburg  
 
Anna Eleonora di Assia-Darmstadt  
Giorgio I d'Inghilterra  
Sofia del Palatinato Federico V del Palatinato  
 
Elisabetta Stuart  
Giorgio II del Regno Unito  
Giorgio Guglielmo di Brunswick-Lüneburg Giorgio di Brunswick-Lüneburg  
 
Anna Eleonora di Assia-Darmstadt  
Sofia Dorotea di Celle  
Éléonore d'Esmier d'Olbreuse Alexandre II d'Esmier d'Olbreuse  
 
Jacquette Poussard de Vandré  
Guglielmo Augusto di Hannover  
Alberto II di Brandeburgo-Ansbach Gioacchino Ernesto di Brandeburgo-Ansbach  
 
Sofia di Solms-Laubach  
Giovanni Federico di Brandeburgo-Ansbach  
Sofia Margherita di Öttingen-Öttingen Gioacchino Ernesto di Öttingen-Öttingen  
 
Anna Sibilla di Solms-Sonnenwalde  
Carolina di Brandeburgo-Ansbach  
Giovanni Giorgio I di Sassonia-Eisenach Guglielmo di Sassonia-Weimar  
 
Eleonora Dorotea di Anhalt-Dessau  
Eleonora Erdmuthe di Sassonia-Eisenach  
Giovannetta di Sayn-Wittgenstein Ernesto di Sayn-Wittgenstein  
 
Luisa Giuliana di Erbach-Erbach  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere Compagno dell'Ordine del Bagno - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Yvonne's Royalty: Peerage, su mypage.uniserve.ca. URL consultato il 21 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011).
  2. ^ https://archive.org/stream/cu31924092537418#page/n257/mode/2up

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Browning, Reed: The War of the Austrian Succession. Alan Sutton, 1994.
  • Charteris, Evan: William Augustus, Duke of Cumberland and the seven years' war, London 1925.
  • Van der Kiste John: George II and Queen Caroline. Stroud, Gloucestershire: Sutton Publishing 1997. ISBN 0-7509-1321-5
  • Oates, Jonathan: Sweet William or the Butcher? The Duke of Cumberland and the '45, Barnsley 2008.
  • Philipps, Wolfgang: Welfen-Prinz Wilhelm August: Lieblingssohn und schottisches Hassbild, in: Lehrter Land & Leute: Magazin zur Geschichte, Kultur und Heimatkunde, Vol. 41 (2014), p. 35-37.
  • Whitworth, Rex: William Augustus, Duke of Cumberland: a life, London 1992.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Duca di Cumberland Successore
Giorgio, principe consorte 1721-1765 Enrico Federico di Hannover
Controllo di autoritàVIAF (EN57457152 · ISNI (EN0000 0000 7374 8192 · CERL cnp00422969 · ULAN (EN500373194 · LCCN (ENn84090592 · GND (DE120911167 · BNE (ESXX5439418 (data) · J9U (ENHE987007278434005171 · WorldCat Identities (ENlccn-n84090592