Gran Premio d'Italia 1975

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bandiera dell'Italia Gran Premio d'Italia 1975
263º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 13 di 14 del Campionato 1975
Data 7 settembre 1975
Nome ufficiale XLVI Gran Premio d'Italia
Luogo Monza
Percorso 5,780 km
Distanza 52 giri, 300,560 km
Clima Coperto
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera dell'Austria Niki Lauda Bandiera della Svizzera Clay Regazzoni
Ferrari in 1'32"24 Ferrari in 1'33"10
(nel giro 47)
Podio
1. Bandiera della Svizzera Clay Regazzoni
Ferrari
2. Bandiera del Brasile Emerson Fittipaldi
McLaren-Ford Cosworth
3. Bandiera dell'Austria Niki Lauda
Ferrari

Il Gran Premio d'Italia 1975 fu la tredicesima prova del campionato mondiale di Formula 1 1975. Si svolse il 7 settembre 1975 sul circuito di Monza e fu vinta da Clay Regazzoni su Ferrari 312 T, che precedette il campione del mondo uscente Emerson Fittipaldi su McLaren M23 e il suo compagno di squadra Niki Lauda con l'altra Ferrari.

Per il pilota svizzero si trattò del terzo successo in carriera; con i 4 punti guadagnati grazie al terzo posto, Niki Lauda vinse matematicamente il titolo di campione mondiale piloti, che alla scuderia sfuggiva dal 1964; contestualmente, grazie ai 13 punti di squadra, la Ferrari si aggiudicò anche la Coppa Costruttori.

Vigilia[modifica | modifica wikitesto]

Sviluppi futuri[modifica | modifica wikitesto]

Venne confermato il ritorno dell'Alfa Romeo quale fornitrice di motori per la Brabham, dal 1976.[1]

I rappresentanti della CSI e quelli dei costruttori individuarono alcune modifiche da apportare al regolamento tecnico delle vetture per il 1976, al fine di garantire una maggiore sicurezza. Tra le altre venne decisa la riduzione degli sbalzi anteriore e posteriore, la limitazione della larghezza degli pneumatici posteriori, un'altezza massima delle prese d'aria a periscopio, un archetto di sicurezza sul cruscotto, per proteggere le mani del pilota sul volante così come una struttura per proteggerne i piedi.[2]

Analisi per il campionato del mondo piloti[modifica | modifica wikitesto]

A Niki Lauda bastava mezzo punto per laurearsi campione del mondo piloti, titolo che mancava alla Scuderia Ferrari dal 1964, con John Surtees. Anche nel caso non avesse conquistato punti, all'austriaco sarebbe bastato che Reutemann non avesse vinto la gara.[3]

Analisi per la coppa costruttori[modifica | modifica wikitesto]

La Scuderia Ferrari si sarebbe laureata campione del mondo costruttori, per la terza volta, dopo i titoli 1961 e 1964 se:

Aspetti tecnici[modifica | modifica wikitesto]

L'Hesketh fece esordire nel mondiale, dopo aver usato nel Gran Premio di Svizzera, non titolato, il modello 308C, guidato dal solo James Hunt.[3] A causa della velocità del circuito venne prospettata l'ipotesi per cui il Gran Premio si sarebbe potuto disputare sul Circuito di Imola,[4] oppure che questa potesse comunque essere l'ultima presenza della Formula 1 sul circuito monzese.[3] Nel calendario per il 1976, pubblicato nel weekend della corsa, venne però confermata la tenuta del Gran Premio d'Italia a Monza, con la possibilità che il passaggio in Romagna avvenisse dal 1977.[5]

Aspetti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Renzo Zorzi fece il suo esordio in F1 con la Williams.

Jim Crawford, che aveva già corso il Gran Premio di Silverstone con la Lotus, sostituì l'infortunato Brian Henton sempre nel team di Colin Chapman. L'altro infortunato al Gran Premio precedente, Wilson Fittipaldi, venne sostituito, nel team omonimo, da Arturo Merzario, che aveva corso le prime sei corse della stagione alla Williams.[3] Inizialmente venne indicato Alessandro Pesenti-Rossi alla guida di una Hesketh,[3] ma, successivamente, il volante venne affidato ancora ad Harald Ertl.[6]

In questa scuderia fece il suo esordio il pilota trentino Renzo Zorzi, che aveva vinto in stagione il Gran Premio di Monaco di Formula 3, prendendo il posto di Jo Vonlanthen.[3]

La Surtees, invece, non prese parte all'evento per l'indisponibilità di propulsori.[7] Anche il team Penske, dopo la morte di Mark Donohue in Austria, non prese parte all'evento.

Qualifiche[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

Niki Lauda, poleman dell'edizione, sulla griglia di partenza.

Nella prima giornata di prove il tempo migliore venne ancora una volta stabilito da Niki Lauda, che ottenne 1'32"82, seguito dal compagno di scuderia, Clay Regazzoni con 1'33"11. Molto indietro gli avversari: terzo fu il tempo di Carlos Reutemann su Brabham-Ford Cosworth in 1'33"99. Emerson Fittipaldi venne penalizzato dalla rottura del motore durante le libere della mattina, ove aveva fatto segnare il tempo migliore.[5]

Anche al sabato la Ferrari confermò la propria prevalenza, ottenendo la pole position con Lauda, accompagnato in prima fila da Regazzoni. Per l'austriaco fu l'ottava partenza al palo della stagione col tempo di 1'32"24. In seconda fila si classificò Emerson Fittipaldi, assieme a Jody Scheckter. L'unico pilota che ancora poteva impensierire Lauda per la conquista del titolo, Carlos Reutemann, chiuse solo settimo. L'argentino fu anche autore di un'uscita di pista, che provocò l'insabbiamento della vettura in una via di fuga.[8]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Nella sessione di qualifica[9] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Squadra Tempo Griglia
1 12 Bandiera dell'Austria Niki Lauda Bandiera dell'Italia Ferrari Scuderia Ferrari SpA SEFAC 1'32"24 1
2 11 Bandiera della Svizzera Clay Regazzoni Bandiera dell'Italia Ferrari Scuderia Ferrari SpA SEFAC 1'32.75 2
3 1 Bandiera del Brasile Emerson Fittipaldi Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth Marlboro Team Texaco 1'33"08 3
4 3 Bandiera del Sudafrica Jody Scheckter Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth Elf Team Tyrrell 1'33"27 4
5 2 Bandiera della Germania Jochen Mass Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth Marlboro Team Texaco 1'33"29 5
6 23 Bandiera del Regno Unito Tony Brise Bandiera del Regno Unito Hill-Ford Cosworth Embassy Racing with Graham Hill 1'33"34 6
7 7 Bandiera dell'Argentina Carlos Reutemann Bandiera del Regno Unito Brabham-Ford Cosworth Martini Racing 1'33"44 7
8 24 Bandiera del Regno Unito James Hunt Bandiera del Regno Unito Hesketh-Ford Cosworth Hesketh Racing 1'33"73 8
9 9 Bandiera dell'Italia Vittorio Brambilla Bandiera del Regno Unito March-Ford Cosworth Beta Team March 1'33"90 9
10 8 Bandiera del Brasile Carlos Pace Bandiera del Regno Unito Brabham-Ford Cosworth Martini Racing 1'33"94 10
11 5 Bandiera della Svezia Ronnie Peterson Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth John Player Team Lotus 1'34"22 11
12 4 Bandiera della Francia Patrick Depailler Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth Elf Team Tyrrell 1'34"36 12
13 17 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jarier Bandiera del Regno Unito Shadow-Matra UOP Shadow Racing Team 1'34"61 13
14 16 Bandiera del Regno Unito Tom Pryce Bandiera del Regno Unito Shadow-Ford Cosworth UOP Shadow Racing Team 1'34"71 14
15 27 Bandiera degli Stati Uniti Mario Andretti Bandiera degli Stati Uniti Parnelli-Ford Cosworth Vel's Parnelli Jones Racing 1'34"72 15
16 10 Bandiera della Germania Hans-Joachim Stuck Bandiera del Regno Unito March-Ford Cosworth Lavazza March 1'35"29 16
17 34 Bandiera dell'Austria Harald Ertl Bandiera del Regno Unito Hesketh-Ford Cosworth Warsteiner Brewery 1'35"43 17
18 21 Bandiera della Francia Jacques Laffite Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth Frank Williams Racing Cars 1'35"48 18
19 32 Bandiera della Nuova Zelanda Chris Amon Bandiera del Regno Unito Ensign-Ford Cosworth HB Bewaking Team Ensign 1'35"56 19
20 14 Bandiera del Regno Unito Bob Evans Bandiera del Regno Unito BRM Stanley BRM 1'35"61 20
21 25 Bandiera degli Stati Uniti Brett Lunger Bandiera del Regno Unito Hesketh-Ford Cosworth Hesketh Racing 1'36"11 21
22 20 Bandiera dell'Italia Renzo Zorzi Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth Frank Williams Racing Cars 1'36"19 22
23 22 Bandiera della Germania Rolf Stommelen Bandiera del Regno Unito Hill-Ford Cosworth Embassy Racing with Graham Hill 1'36"44 23
24 29 Bandiera dell'Italia Lella Lombardi Bandiera del Regno Unito March-Ford Cosworth Lavazza March 1'37"06 24
25 6 Bandiera del Regno Unito Jim Crawford Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth John Player Team Lotus 1'37"14 25
26 30 Bandiera dell'Italia Arturo Merzario Bandiera del Brasile Copersucar-Ford Cosworth Copersucar-Fittipaldi 1'37"33 26
Vetture non qualificate
NQ 31 Bandiera dei Paesi Bassi Roelof Wunderink Bandiera del Regno Unito Ensign-Ford Cosworth HB Bewaking Team Ensign 1'37"64 NQ
NQ 35 Bandiera del Regno Unito Tony Trimmer Bandiera del Giappone Maki-Ford Cosworth Maki Engineering 1'39"44 NQ

Gara[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

Clay Regazzoni conduce la gara davanti all'altro ferrarista Lauda.

La notte, sulla zona, vi fu un forte temporale che mise in difficoltà le scuderie nelle ricerca degli assetti, tanto che i piloti ottennero la possibilità di effettuare due giri di ricognizione, anziché uno solo. Bob Evans della BRM fu costretto al ritiro durante questa ricognizione per un problema elettrico.

Al via Clay Regazzoni prese la testa della corsa, seguito da Niki Lauda, poi Jody Scheckter, Jochen Mass, Carlos Reutemann, Emerson Fittipaldi, James Hunt e Tony Brise. L'atteso Vittorio Brambilla fu invece quasi subito costretto al ritiro per il guasto della frizione. Nel corso del primo giro Mass passò Scheckter, prima di essere ripassato dal sudafricano alla Parabolica.

Nel secondo giro, alla chicane i due arrivarono vicini, Scheckter fu costretto a finire della via di fuga mentre Mass fece sbattere la sua McLaren sul cordolo, rovinandone le sospensioni. Il tedesco fu costretto al ritiro poche centinaia di metri dopo. Scheckter rientrò in pista, ma colpì la vettura del sopraggiungente Tony Brise, che fu costretto al ritiro per la rottura delle sospensioni; Mario Andretti, nel tentativo di evitare la Tyrrell di Scheckter fu autore di un'uscita di pista che lo costrinse, a sua volta, all'abbandono.

Scheckter riprese così la pista ma a velocità molto ridotta, cosa che costrinse tutti i piloti che arrivavano dalle posizioni di rincalzo a fermarsi, in pratica, sul tracciato. Ora, dietro ai due della Ferrari, si trovavano Carlos Reutemann, Emerson Fittipaldi e James Hunt. Nel corso dello stesso giro si ritirò anche Peterson, che era quinto, per la rottura del motore.

Le indicazioni del muretto della Ferrari a 4 tornate dal termine.

Le posizioni di vertice rimase inalterate sino al decimo giro, in cui Patrick Depailler passò James Hunt, installandosi al quinto posto. Tre giri dopo fu Fittipaldi a conquistare una posizione, passando Reutemann. La rimonta di Depailler s'interruppe al giro 16, quando, nel tentativo di passare Reutemann, andò lungo alla chicane, prendendo due posizioni a favore di Hunt e Tom Pryce.

Al giro 27 Pryce passò Hunt. Ora dietro al duo della Ferrari, si trovavano Fittipaldi, Reutemann, Pryce, Hunt e Depailler. La Shadow-Ford Cosworth di Pryce ruppe poco dopo uno scarico, cosa che andò a incidere negativamente sulle prestazioni della monoposto, tanto che venne ripassato da Hunt al giro 37.

Emerson Fittipaldi si avvicinò fortemente a Niki Lauda, anche grazie a un piccolo problema agli ammortizzatori sulla vettura dell'austriaco. Al giro 46 il brasiliano della McLaren passò l'austriaco, conquistando il secondo posto. La vittoria venne conquistata (per la terza volta nel mondiale) da Regazzoni, che solo due settimane prima si era imposto nel Gran Premio di Svizzera, non valido per il campionato. Col terzo posto Lauda si aggiudicò per la prima volta il campionato piloti, mentre la Ferrari vinse quello per i costruttori.[10]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

I risultati del gran premio[11] sono i seguenti:

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Pos.Griglia Punti
1 11 Bandiera della Svizzera Clay Regazzoni Bandiera dell'Italia Ferrari 52 1:22'42"6 2 9
2 1 Bandiera del Brasile Emerson Fittipaldi Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 52 + 16"6 3 6
3 12 Bandiera dell'Austria Niki Lauda Bandiera dell'Italia Ferrari 52 + 23"2 1 4
4 7 Bandiera dell'Argentina Carlos Reutemann Bandiera del Regno Unito Brabham-Ford Cosworth 52 + 55"1 7 3
5 24 Bandiera del Regno Unito James Hunt Bandiera del Regno Unito Hesketh-Ford Cosworth 52 + 57"1 8 2
6 16 Bandiera del Regno Unito Tom Pryce Bandiera del Regno Unito Shadow-Ford Cosworth 52 + 1'15"9 14 1
7 4 Bandiera della Francia Patrick Depailler Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 51 + 1 Giro 12  
8 3 Bandiera del Sudafrica Jody Scheckter Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 51 + 1 Giro 4  
9 34 Bandiera dell'Austria Harald Ertl Bandiera del Regno Unito Hesketh-Ford Cosworth 51 + 1 Giro 17  
10 25 Bandiera degli Stati Uniti Brett Lunger Bandiera del Regno Unito Hesketh-Ford Cosworth 50 + 2 Giri 21  
11 30 Bandiera dell'Italia Arturo Merzario Bandiera del Brasile Copersucar-Ford Cosworth 48 + 4 Giri 26  
12 32 Bandiera della Nuova Zelanda Chris Amon Bandiera del Regno Unito Ensign-Ford Cosworth 48 + 4 Giri 19  
13 6 Bandiera del Regno Unito Jim Crawford Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 46 + 6 Giri 25  
14 20 Bandiera dell'Italia Renzo Zorzi Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 46 + 6 Giri 22  
Rit 17 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jarier Bandiera del Regno Unito Shadow-Matra 32 Pompa della benzina 13  
Rit 29 Bandiera dell'Italia Lella Lombardi Bandiera del Regno Unito March-Ford Cosworth 21 Incidente 24  
Rit 10 Bandiera della Germania Hans-Joachim Stuck Bandiera del Regno Unito March-Ford Cosworth 15 Incidente 16  
Rit 21 Bandiera della Francia Jacques Laffite Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 7 Cambio 18  
Rit 8 Bandiera del Brasile Carlos Pace Bandiera del Regno Unito Brabham-Ford Cosworth 6 Acceleratore 10  
Rit 22 Bandiera della Germania Rolf Stommelen Bandiera del Regno Unito Hill-Ford Cosworth 3 Incidente 23  
Rit 2 Bandiera della Germania Jochen Mass Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 2 Incidente 5  
Rit 5 Bandiera della Svezia Ronnie Peterson Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 1 Motore 11  
Rit 23 Bandiera del Regno Unito Tony Brise Bandiera del Regno Unito Hill-Ford Cosworth 1 Incidente 6  
Rit 27 Bandiera degli Stati Uniti Mario Andretti Bandiera degli Stati Uniti Parnelli-Ford Cosworth 1 Incidente 15  
Rit 9 Bandiera dell'Italia Vittorio Brambilla Bandiera del Regno Unito March-Ford Cosworth 1 Frizione 9  
Rit 14 Bandiera del Regno Unito Bob Evans Bandiera del Regno Unito BRM 0 Problemi elettrici 20  
NQ 31 Bandiera dei Paesi Bassi Roelof Wunderink Bandiera del Regno Unito Ensign-Ford Cosworth
NQ 35 Bandiera del Regno Unito Tony Trimmer Bandiera del Giappone Maki-Ford Cosworth
NA 19 Bandiera del Regno Unito John Watson Bandiera del Regno Unito Surtees-Ford Cosworth

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Emerson Fittipaldi, a sinistra, festeggia, a fine gara, Niki Lauda, neocampione del mondo.

Piloti

Costruttori

Motori

  • 57° vittoria per il motore Ferrari

Giri al comando

Classifiche Mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gianni Rogliatti, L'Alfa-Brabham entra in lizza, in La Stampa, 7 settembre 1975, p. 18.
  2. ^ Più sicurezza per i piloti, in La Stampa, 7 settembre 1975, p. 18.
  3. ^ a b c d e f Michele Fenu, Titolo e vittoria per Lauda-Ferrari, in La Stampa, 5 settembre 1975, p. 16.
  4. ^ Il Gr. Premio d'Italia non si corre a Monza?, in La Stampa, 20 giugno 1975, p. 17.
  5. ^ a b Michele Fenu, La Ferrari è subito grande a Monza, in La Stampa, 6 settembre 1975, p. 16.
  6. ^ Zorzi, dai camion della Pirelli al debutto fra i draghi della F.1, in La Stampa, 6 settembre 1975, p. 16.
  7. ^ Watson (Surtees) assente a Monza, in La Stampa, 5 settembre 1975, p. 16.
  8. ^ Michele Fenu, Lauda e Regazzoni sono in prima fila, in La Stampa, 7 settembre 1975, p. 18.
  9. ^ Sessione di qualifica, su statsf1.com.
  10. ^ Giorgio Viglino, Corsa stupenda: in testa dall'inizio alla fine, in Stampa Sera, 8 settembre 1975, pp. 9–10.
  11. ^ Risultati del gran premio, su formula1.com.
  12. ^ Niki Lauda è matematicamente campione del mondo piloti per il 1975.
  13. ^ La Scuderia Ferrari è matematicamente campione del mondo costruttori per la stagione 1975.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pino Casamassima, Storia della Formula 1, Bologna, Calderini Edagricole, 1996, ISBN 88-8219-394-2.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1975
 

Edizione precedente:
1974
Gran Premio d'Italia Edizione successiva:
1976
  Portale Formula 1: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Formula 1