Gorgoni

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Gorgone corrente, metopa arcaica in terracotta dall'Artemision di Siracusa, VI secolo a.C. (oggi al Museo archeologico regionale Paolo Orsi)

Le gòrgoni o gorgóni (in greco antico: Γοργόνες?, Gorgónes; in greco Γοργών?, Gorgṓn) sono mostri della mitologia greca. Figlie di Forco e di Ceto, abitavano nell'estremo occidente del mondo conosciuto dai greci[1].

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Erano tre sorelle, Steno, Euriale e Medusa. Di aspetto mostruoso, avevano ali d'oro, mani di bronzo, al posto dei capelli avevano dei serpenti, e chiunque le guardasse direttamente negli occhi rimaneva pietrificato. La gorgone per antonomasia era Medusa, unica mortale fra le tre e loro regina, che, per volere di Persefone, era la custode degli Inferi. Le Gorgoni rappresentavano la perversione nelle sue tre forme: Euriale rappresentava la perversione sessuale, Steno la perversione morale e Medusa la perversione intellettuale.[2]

Il mito narra che Perseo, avendo ricevuto l'ordine di consegnare la testa di Medusa a Polidette, signore dell'isola di Serifo, si recò prima presso le Graie, sorelle delle Gorgoni, costringendole a indicargli la via per raggiungere le Ninfe. Da queste ricevette sandali alati, una bisaccia e un elmo che rendeva invisibili: doni ai quali si aggiunsero uno scudo levigato, tanto da riflettere l'immagine della Gorgone, da parte di Atena e un falcetto da parte di Ermes.

Così armato, Perseo volò contro le Gorgoni e, mentre erano addormentate, guardandone l'immagine nello scudo divino di Atena per evitare di rimanere pietrificato, tagliò la testa a Medusa e la chiuse subito nella bisaccia delle Graie. Dal tronco decapitato di Medusa uscirono, insieme ai fiotti di sangue, il cavallo alato Pegaso e Crisaore, padre di Gerione.

Perseo donò la testa della Gorgone alla dea Atena, la quale la fissò al centro del proprio scudo per terrorizzare i nemici in battaglia.

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

  • La testa di Medusa è il logo della nota casa di moda Versace.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gorgoni, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata
  2. ^ Talismano e portafortuna, la Trinacria può essere tutto: il significato del simbolo della Sicilia nel mondo, su Siciliafan, 16 novembre 2021. URL consultato il 16 luglio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Anna Maria Carassiti, Dizionario di Mitologia greca e romana, introduzione di Diego Meldi, Manuali, n. 11, Roma, Newton, 1996, ISBN 88-8183-262-3.
  • (ES) Camino García, Maria Antonia Loste e Gloria Álvarez, Mitologia: l'antropologia a través del mite, Biblioteca de la classe, vol. 82, Barcellona, Graò, 1996, ISBN 9788478271313.

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