Gordon Smiley

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Gordon Smiley
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Automobilismo
Categoria Formula Ford, Formula Atlantic, Can-Am, Formula 5000, Formula Super Vee, CART
Squadra Patrick Racing's
Termine carriera 1982
 

Gordon Smiley (Omaha, 20 aprile 1946Indianapolis, 15 maggio 1982) è stato un pilota automobilistico statunitense.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Smiley disputò la prima gara all'età di 19 anni. Nella sua carriera prese parte a competizioni di varie categorie (Formula Ford SCCA, Formula Atlantic, Can-Am, Formula 5000 e Formula Super Vee), conquistando vittorie in ciascuna di esse e stabilendo 25 record sul giro. Vinse per quattro volte il campionato nazionale SCCA.

Diventato pilota professionista nel 1974, nel 1979 gareggiò per il Team Surtees nel campionato britannico di Formula 1: su 11 gare cui partecipò, per 8 volte fu tra i primi 10 al traguardo, e vinse a Silverstone.

500 miglia di Indianapolis[modifica | modifica wikitesto]

Gordon Smiley prese parte per tre volte alla 500 Miglia di Indianapolis, nel 1980, 1981 e 1982, sempre per la scuderia Patrick Racing.

Nel 1980 si qualificò in 20ª piazza e chiuse la gara (segnata da noie al motore) al 25º posto. L'anno seguente riuscì a qualificarsi in 8ª posizione; in gara patì un incidente al 141º giro e chiuse 22º.

La morte[modifica | modifica wikitesto]

Smiley si presentò al via della 500 Miglia anche nel 1982. Nel corso delle qualifiche, mentre affrontava la terza curva, la sua vettura ebbe un sovrasterzo; nel tentativo di correggere la traiettoria controsterzando, Smiley innescò involontariamente un effetto pendolo che rese l’auto ingovernabile, mandandola a sbattere quasi frontalmente contro il muretto esterno, ad una velocità stimata di 320 km/h. L'impatto fu devastante: la vettura si disintegrò in vari tronconi e il serbatoio della benzina letteralmente esplose: i rottami si sparsero lungo tutto il tratto di pista tra le curve 3 e 4. Smiley morì sul colpo, risultando la prima vittima della 500 Miglia dall'edizione 1973 (segnata dai decessi di Art Pollard e Swede Savage) e, al 2022, l'ultimo pilota ad essere deceduto nelle qualifiche. Dopo i funerali, Smiley venne sepolto presso il Calvary Cemetery di Omaha.

Il medico di gara della Formula CART, Steve Olvey, fu tra i primi a giungere sul luogo dell'incidente e descrisse così la scena che si presentò davanti ai suoi occhi:

(EN)

«While rushing to the car, I noticed small splotches of a peculiar gray substance marking a trail on the asphalt leading up to the driver. When I reached the car, I was shocked to see that Smiley's helmet was gone, along with the top of his skull. He had essentially been scalped by the debris fence. The material on the race track was most of his brain. His helmet, due to massive centrifugal force, was literally pulled from his head on impact...I rode to the care center with the body. On the way in I performed a cursory examination and realized that nearly every bone in his body was shattered. He had a gaping wound in his side that looked as if he had been attacked by a large shark. I had never seen such trauma[1]

(IT)

«Nell'avvicinarmi alla macchina, notai sull'asfalto piccole macchie di una strana sostanza grigia, che formavano una striscia che terminava ove si trovava il pilota. Arrivato presso la vettura, fui scioccato nel vedere che Smiley aveva perso il casco, e insieme ad esso la parte superiore del suo cranio. Praticamente l'impatto con la rete di bordo pista lo aveva scotennato. La materia grigia sparsa sul tracciato era una parte del suo cervello. Il casco era volato via a causa della violenta forza centrifuga generatasi nell'impatto... Tornai al centro medico con il cadavere, esaminandolo sommariamente lungo il tragitto: mi resi conto che praticamente tutte le ossa del suo corpo erano in frantumi. Inoltre aveva una larga ferita su un fianco, come se fosse stato attaccato da un grosso squalo. Non avevo mai visto dei traumi simili prima di allora...»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Steve Olvey, Rapid Response: My Inside Story as a Motor Racing Life-Saver, Haynes Publishing UK, p. 98-99, ISBN 1-84425-982-X.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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