Godzilla contro King Ghidorah

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Godzilla contro King Ghidorah
Mecha-King Ghidorah affronta Godzilla
Titolo originaleゴジラVSキングギドラ, Gojira tai Kingu Gidora
Lingua originalegiapponese
Paese di produzioneGiappone
Anno1991
Durata103 min
Rapporto1,85:1
Generefantascienza, orrore
RegiaKazuki Ōmori
SoggettoKazuki Omori
SceneggiaturaKazuki Omori
ProduttoreShogo Tomiyama
Produttore esecutivoTomoyuki Tanaka
Effetti specialiKoichi Kawakita
MusicheAkira Ifukube
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Godzilla contro King Ghidorah (ゴジラVSキングギドラ?, Gojira tai Kingu Gidora) è un film di fantascienza del 1991 diretto da Kazuki Ōmori.

Si tratta del diciottesimo film dedicato al mostro atomico Godzilla, sequel di Godzilla contro Biollante. Il film narra lo scontro tra Godzilla e il suo arcinemico di sempre: King Ghidorah, in cui vengono spiegate anche le origini dei due mostri.

Fu distribuito in America nel 1998, mentre in Italia è rimasto inedito fino alla pubblicazione in videocassetta da parte della Yamato Video.

Sebbene la maggior parte dei produttori del film erano gli stessi che realizzarono Godzilla contro Biollante, il fallimento finanziario di quest'ultimo (dovuto a una mancanza di spettatori giovani e, apparentemente, alla concorrenza con Ritorno al futuro - Parte II) spinse i produttori a realizzare un film più fantasioso con la presenza del viaggio nel tempo.[1]

Fu il primo film di Godzilla ad includere una colonna sonora originale di Akira Ifukube da Distruggete Kong! La Terra è in pericolo!, e sebbene riscontrò un successo maggiore del suo predecessore, il film divenne controverso negli Stati Uniti, a causa di una scena in cui Godzilla uccide un gruppo di soldati statunitensi.[2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La narrazione si apre nell'anno 2204: nel mare di Ochotsk, un futuristico sottomarino si avvicina al corpo sommerso di un gigantesco dragone a tre teste, di cui una però risulta mancante.

Improvvisamente si torna all'anno 1992, in cui un velivolo simile ad un disco volante sorvola la città di Tokyo. Il fenomeno viene osservato da migliaia di persone, tra cui la medium Miki Saegusa, apparsa nel precedente film. Il giorno dopo, lo scrittore Kenichiro Terasawa e l'editore Chiaki Morimura intervistano un soldato reduce della Campagna delle isole Gilbert e Marshall, che afferma di aver visto un dinosauro ancora vivo sull'isola di Ragos, nel Pacifico.

Intanto il governo indaga sull'apparizione dell'UFO con l'aiuto di Miki, che identifica il luogo di atterraggio poco lontano dalla periferia di Tokyo. Kenichiro riesce ad ottenere dal paleontologo Shindo, anche lui reduce della seconda guerra mondiale, le fotografie del dinosauro: data la sua somiglianza con Godzilla (eccetto naturalmente le dimensioni), Terasawa ipotizza che si tratti dello stesso Godzilla, prima che venisse mutato dalle radiazioni nucleari della bomba H.

L'esercito si mobilita per circondare quello che sembra essere un Ufo (in realtà una macchina del tempo), da cui scendono tre persone: la giovane Emi Kano, giapponese, Wilson e Grenchiko, americani. Questi rivelano al governo giapponese che nel XXI secolo Godzilla distruggerà la nazione, e propongono di tornare indietro nel tempo per impedire che il dinosauro venga mutato dalle radiazioni.

Vengono così contattati Kenichiro, che trova conferma alla sua teoria, e Miki Saegusa. Saliti a bordo di una delle macchine del tempo contenute in quella più grande insieme a Morimura, Miki e Kenichiro faranno conoscenza del robot M-11 e i tre piccoli e graziosi draghetti alati chiamati Dorats.

La macchina del tempo vola indietro fino al 1944, dove vengono quasi abbattuti da una nave americana. Atterrati su Ragos, i protagonisti assistono ad uno scontro a fuoco tra americani e giapponesi, interrotto dall'apparizione di Godzilla che sbaraglia le truppe statunitensi, salvando di fatto quelle nipponiche, decisamente inferiori in numero e mezzi a disposizione.

Le forze statunitensi ricorrono all'impiego dei cannoni della nave per ferire gravemente il dinosauro, che cade esanime al suolo; i soldati giapponesi, guidati, con sorpresa di Terasawa, da un giovane Shindo, rendono gli onori al loro inatteso "alleato" prima di allontanarsi. Utilizzando un programma di teletrasporto, il dinosauro è trasferito e ibernato nel mare di Bering.

A missione compiuta, Emi lascia andare i tre Dorats ed attiva la macchina del tempo, tornando nel 1992. Lì i protagonisti scoprono che i raid di Godzilla nel 1954, nel 1984 e nel 1989 sono comunque avvenuti: semplicemente, Godzilla è apparentemente scomparso. Solo a questo punto, però, appare, come annunciato da Wilson, King Ghidorah, un gigantesco dragone dorato a tre teste capace di sparare dalla bocca fulmini gravitronici.

Si capirà che dietro al mostro ci sono in realtà i tre graziosi Dorats, mutati dalle radiazioni al posto del Godzillasauro che era stato eliminato. Emi, di fronte alla devastazione di Fukuoka, rivela in segreto a Terasawa che nel ventitreesimo secolo il Giappone è diventata la più grande potenza mondiale: l'unica alternativa era quella di devastare il paese con un potente mostro e di annullare un possibile ostacolo.

Il governo giapponese decide di ricreare Godzilla lanciandogli una testata nucleare con un sottomarino. Mentre Emi fugge in auto con Terasawa per evitare la rappresaglia dei compagni della crononauta, appare il robot M-11, che rapisce Emi riportandola a Grenchiko e Wilson. Dopo una discussione con i compagni, Emi decide di riprogrammare l'androide a suo favore.

Intanto, il sottomarino inviato dal Giappone si avvicina al luogo dove era stato lasciato Godzilla in ibernazione. Si scopre così che il Godzilla che devastò Tokyo nel 1954 e quello che attaccò il Giappone nel 1984 e nel 1989 erano due Godzillasauri diversi: il primo venne creato dai test atomici di Bikini, e venne distrutto dal Distruttore d'Ossigeno, il secondo invece era stato mutato da scorie radioattive rilasciate nello stretto di Bering. Di conseguenza i viaggiatori del tempo hanno causato loro stessi gli eventi che avevano tentato di prevenire. Godzilla distrugge il sommergibile ed assorbe le radiazioni del reattore, alzandosi da 80 metri a 100.

Godzilla riemerge, e come previsto da Miki torna in Giappone, dove affronta Ghidorah, che ha già eliminato facilmente gli attacchi dell'esercito. Intanto gli umani attaccano la macchina del tempo madre, dove mettono in guardia Grenchiko e Wilson, che programmano un salto nel futuro. Emi, con l'aiuto di M-11, riesce a recuperare la macchina più piccola con il dispositivo del teletrasporto. Godzilla colpisce Ghidorah decapitandogli la testa centrale con il suo raggio radioattivo. Ghidorah si alza in volo per fuggire invano ma Godzilla colpisce anche una delle sue ali facendo così precipitare il dragone in mare. Emi attiva il teletrasporto e la macchina madre viene teletrasportata accanto a Godzilla, che la distrugge uccidendo Grenchiko e Wilson. Godzilla, eliminati i nemici, attacca Sapporo, distruggendone gran parte.

Emi torna nel 2204, e si assiste di nuovo alla scena di apertura del film.

Il governo del futuro decide di trasformare il corpo del mostro in un cyborg, Mecha-King Ghidorah, pilotato da Emi e da M-11, ora diventato per i danni subiti un semplice computer senziente. Godzilla, tornato a Tokyo, si ritrova davanti al palazzo dove risiede Shindo. I due si scambiano un lungo e solenne sguardo, al termine del quale il Re dei Mostri lo uccide con il suo respiro atomico.

Non è chiara la dinamica della scena, ma è presumibile che i due si siano riconosciuti e che Shindo volesse essere liberato dai sensi di colpa per aver abbandonato il dinosauro in fin di vita nel 1944, dopo che quest'ultimo aveva salvato lui e le sue truppe. Anche Morimura trova la morte per mano di Godzilla, e a questo punto entra in scena il Cyborg, che combatte il nemico senza esclusione di colpi.

Alla fine, Emi riesce a bloccare Godzilla con un braccio meccanico elettrificato e si alza in volo, per gettarlo nel mare del Giappone. Godzilla, colpendo una delle ali di Mecha-King Ghidorah, fa precipitare entrambi in acqua. Dopo qualche istante di suspense, dall'acqua emerge la macchina del tempo pilotata da Emi, che rivela a Kenichiro di essere una sua discendente.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Concepimento[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene Godzilla contro Biollante fosse stato il film di Godzilla più costoso all'epoca, lo scarso interesse publico e la perdita di reddito convinsero il produttore Tomoyuki Tanaka di rinvigorire la serie re-introducendo mostri iconici dei film girati prima del 1984, specificamente King Ghidorah, l'arcinemico di Godzilla.[2]

Kazuki Ōmori, il regista di Godzilla contro Biollante, inizialmente intendeva cominciare una serie di film rivolti attorno Mothra, e stava per riscrivere un copione del 1980 intitolato Mothra contro Bagan. Il progetto fu scartato da Toho, siccome Mothra era relativamente sconosciuta all'estero, in contrasto a Godzilla, che era considerato più commerciabile.

La progettazione del sequel di Godzilla contro Biollante fu ostacolata dalla salute in deterioramento di Tanaka, costringendo Toho ad assumer Shogo Tomiyama come produttore. Il nuovo produttore era dell'opinione che il reddito scarso del film precedente fosse dovuto alla sua trama troppo complicata per i pubblici giovani, e perciò decise di riportare alla serie elementi fantasiosi dei film girati prima di Il ritorno di Godzilla. Ōmori stesso credette che il fallimento di Godzilla contro Biollante fosse dovuto alla concorrenza con Ritorno al futuro - Parte II, e concluse che il pubblico volesse trame riguardo ai viaggi nel tempo.[1] Il suo approccio cambiò ulteriormente con un'enfasi sullo sviluppare le personalità dei mostri.[2]

Dopo tanta insistenza da parte di sua figlia, Akira Ifukube accettò l'incarico di comporre la colonna sonora del film, visto che rimase insoddisfatto dal modo in cui le sue composizioni vennero trattate in Godzilla contro Biollante.[3]

Effetti speciali[modifica | modifica wikitesto]

I costumi di Godzilla utilizzati in Godzilla contro Biollante furono riutilizzati in Godzilla contro King Ghidorah, ma leggermente modificati. La testa del costume originale usato per le scene su terraferma fu allargato e rimpiattito, e il corpo fu tagliato in due. La parte anteriore fu usata nelle scene in cui Godzilla emerge dal mare e durante le riprese ravvicinate nel primo scontro con King Ghidorah.

Il costume usato nel film precedente per le scene marine fu modificato con spalle più arrotondate, un torace più massiccio, e una faccia modificata. Fu questo costume ad essere usato per la maggior parte delle riprese.[4]

Il nuovo King Ghidorah fu articolato con più fili dei suoi predecessori, e l'artista Koichi Kawakita disegnò il "Godzillasauro" come un dinosauro più paleontologicamente affidabile di Godzilla come tributo ai registi statunitensi intenti a rendere Godzilla più realistico.[1]

L'abbozzo originale di Ōmori specificava che il dinosauro che si sarebbe trasformato in Godzilla fosse un Tyrannosaurus rex, ma l'idea fu respinta dallo scultore Shinji Nishikawa, che dichiarò di non poter accettare che Godzilla originasse da una tale specie. Il costume finale combinava tratti di Godzilla e un Tyrannosaurus, e il suo sangue fu raffigurato attraverso il sangue di polpo. Siccome le braccia del Godzillasauro erano più piccoli di quelli di Godzilla, lo stuntman Wataru Fukuda fu costretto ad adoperarle con delle levette dentro il costume.

Le sue urla di dolore erano semplicemente i ruggiti di Gamera riciclati.[2]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Il film fu criticato per il suo presunto antiamericanismo, perché fu distribuito durante un periodo di tensione economica tra l'America e il Giappone, ma soprattutto per la sua raffigurazione del Teatro dell'Oceano Pacifico della seconda guerra mondiale.

Gerald Glaubitz del Pearl Harbor Survivors Association apparve accanto al regista Kazuki Ōmori nella trasmissione Entertainment Tonight e criticò il film per il suo "cattivo gusto", dichiarandolo nocivo per le relazioni fra i due paesi. Ōmori negò l'accusa, e descrisse come gli attori americani nel film erano "felici di essere schiacciati e appiattiti da Godzilla."[2][5]

Ishirō Honda si unì alle critiche, dicendo che la scena in questione era troppo estrema.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c David Kalat, A Critical History and Filmography of Toho's Godzilla Series, 2nd, Jefferson, N.C., McFarland & Co., 2010, pp. 179–183, ISBN 978-0-7864-4749-7.
  2. ^ a b c d e S. Ryfle, Japan’s Favorite Mon-Star: The Unauthorized Biography of the Big G, Toronto: ECW Press, 1998, pp. 265–75, ISBN 1-55022-348-8.
  3. ^ Akira Ifukube Interview I, su davmil.org. URL consultato il 25 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2019).
  4. ^ Robert Biondi, "The Evolution of Godzilla – G-Suit Variations Throughout the Monster King’s Twenty One Films", G-FAN #16 (July/August 1995)
  5. ^ Godzilla vs. King Ghidorah (1991) - CNN Report, su youtube.com, YouTube. URL consultato il 16 luglio 2014.
  6. ^ Ishiro Honda Interview, su davmil.org. URL consultato il 13 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2017).

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