Glaucofane

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Glaucofane
Classificazione Strunz (ed. 10[1])9.DE.25[1]
Formula chimicaNa2(Mg3Al2)Si8O22(OH)2[2]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico[3]
Sistema cristallinomonoclino[3]
Classe di simmetriaprismatica[3]
Parametri di cellaa=9,595Å, b=17,798Å, c=5,307Å, β=103,66°, Z=2[3]
Gruppo puntuale2/m[3]
Gruppo spazialeC2/m[3]
Proprietà fisiche
Densità misurata3,08-3,22[3] g/cm³
Densità calcolata3,132[3] g/cm³
Durezza (Mohs)6[3]
Sfaldaturaperfetta secondo {110}[3]
Fratturada concoide ad irregolare
Coloregrigio, lavanda, spezzo zonato, da lavanda ad incolore in sezioni sottili[3]
Lucentezzada vetrosa a perlacea[3]
Opacitàtraslucida[3]
Striscioblu-grigio[3]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

Il glaucofane è un minerale, un anfibolo appartenente al sottogruppo degli anfiboli di sodio[2].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome deriva dal greco γλαυκός (glaukós) = "di colore azzurro-bluastro", e φαίνω (faínō) = "apparire", riferendosi al colore con cui il minerale viene ritrovato.

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

Frequentemente si trova in aggregati fibrosi, di colore grigio-azzurro o nero. Piuttosto rari sono i cristalli aciculari isolati.

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

Il glaucofane è un tipico minerale costituente di rocce metamorfiche di alta pressione e bassa temperatura (facies a scisti blu) presenti nelle zone di subduzione delle catene montuose, fa parte anche delle facies a scisti verdi e nelle eclogiti sottoposte a metamorfismo retrogrado[3]. È associato a "crossite", clorite, epidoto, pumpellyite, lawsonite, omfacite, giadeite, actinolite, barroisite, cummingtonite e aragonite[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Glaucophane mineral information and data — mindat.org, su mindat.org. URL consultato il 14 ottobre 2014.
  2. ^ a b Hawthorne, p. 2037.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p John W. Anthony, Richard A. Bideaux, Kenneth W. Bladh e Monte C. Nichols, Handbook of Mineralogy (PDF), Chantilly, VA 20151-1110, Mineralogical Society of America.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Frank C. Hawthorne, Roberta Oberti, George E. Harlow, Walter V. Maresch, Robert F. Martin, John C. Schumacher e Mark D. Welch, Nomenclature of the amphibole supergroup (PDF), in American Mineralogist, vol. 97, 2012, pp. 2031-2048, DOI:10.2138/am.2012.4276. URL consultato il 26 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).

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