Giuseppe Stammati

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Giuseppe Stammati

Giuseppe Stammati (Napoli, 23 ottobre 1916Grosseto, 14 settembre 1985) è stato un educatore e saggista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Stammati nacque nel rione Materdei di Napoli. Settimo, assieme al fratello gemello Luigi, di nove figli, perde il padre Gennaro a soli cinque anni, e a venti la madre Anna, donna che fino alla morte portò avanti il proposito di dotare tutti i figli di una istruzione universitaria; sarà il primogenito, Gaetano, a garantire, con i proventi di un umile lavoro, l'accesso agli studi e il loro completamento ai rimanenti fratelli.

Stammati trascorre un proficuo periodo a Napoli, e nel 1949 accetta una cattedra di insegnamento in Maremma, dove fra i colleghi conoscerà la grossetana Clara Manescalchi, che sarà sua moglie e madre delle sue figlie. A Grosseto conosce e frequenta lo scrittore Luciano Bianciardi e stabilirà una solida amicizia con Carlo Cassola, che abita nello stesso stabile. Nello medesimo periodo mantiene rapporti epistolari con Elena Croce, figlia di Benedetto, e molti altri colleghi e intellettuali del posto.

Fino al giorno della sua morte, colpito da una grave malattia, Stammati continuerà a svolgere il suo compito di educatore sia come insegnante che come preside in vari istituti e licei grossetani.[1]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 2006 la cittadinanza grossetana gli tributa la propria riconoscenza intitolando una piazza cittadina in suo onore[3].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Saggistica[modifica | modifica wikitesto]

  • La religiosità di Alessandro Manzoni. (In «Annuario del Liceo Ginnasio Statale Carducci-Ricasoli» di Grosseto - Grosseto 1957)
  • «Gattopardeschi» e no. (In «Belfagor», Casa Ed. D'Anna, fase. 2, 1960).
  • Corrispondenza con Montale. (Inedito; allegata lettera di Montale).
  • Alessandro Manzoni e l'Unità d'Italia. (In «Nuova Antologia», Roma; gennaio 1961).
  • Milano premanzoniana. (In «Europa sociale», Roma-Napoli, dicembre 1960 - febbraio 1961).
  • Manzoni visto da Moravia. (In «Europa Sociale», Roma-Napoli, settembre 1961).
  • Poeti del Sud. (In «Realtà del Mezzogiorno», Ed; Cappelli, Bologna-Napoli, marzo 1961).
  • Narratori del Sud. (In «Realtà del Mezzogiorno», Ed. Cappelli, Bologna-Napoli, novembre 1961).
  • Azione politica e ideologica di Francesco De Sanctis. (In «Realtà del Mezzogiorno», Ed. Cappelli, Bologna-Napoli, febbraio-marzo 1963).
  • Pirandelliana. (In «Realtà del Mezzogiorno», Ed. Cappelli, Bologna - Napoli, ottobre 1963).
  • D'Annunzio venticinque anni dopo, tra l'arte e la retorica. (In «Realtà del Mezzogiorno», Ed. Cappelli, Bologna-Napoli, dicembre 1964).
  • L'Italia Meridionale nella Divina Commedia. (In «Realtà del Mezzogiorno», Ed. Cappelli, Bologna-Napoli, novembre-dicembre 1965).
  • La Maremma «senese» nella Divina Commedia. (In «Bollettino Speciale n. 15» della Società Storica Maremmana, Siena 1967).
  • Il teatro del Medio Evo e la Commedia di Dante. (In «Bollettino Speciale n. 15» della Società Storica Maremmana, Si [1-1967).
  • La Sicilia di Quasimodo. (In «Realtà del Mezzogiorno», Ed. De Luca, Roma, ottobre 1968).
  • Niccolò Machiavelli fra due centenari. (In «Bollettino della Società Storica Maremmana», Grosseto, giugno-dicembre 1970).
  • Un nuovo volume delle opere di De Sanctis. (In «Settanta», Milano, ottobre 1972).
  • Alessandro Manzoni cent'anni dopo. (In «Settanta», Milano, marzo-aprile 1974.
  • I "ragazzi" di Pasolini (inedito); donato nel 1987 alla Fondazione romana intitolata a Pier Paolo Pasolini, curata da Alberto Moravia e Laura Betti.
  • Opera postuma pubblicata in proprio dalle figlie: «Note di critica letteraria», Grosseto, settembre 2005

Recensioni[modifica | modifica wikitesto]

  • «L'inglese in Paradiso» di C. Malaparte. (In «Il Ponte», Ed. La Nuova Italia, Firenze, maggio 1961.
  • «Un incontro che non torna» di V Schnurre. (In «Il Ponte», ottobre 1961).
  • «L'uomo e il ritorno dell'uomo» di A. Salimbeni. (In «Il Ponte», Ed. La Nuova Italia, Firenze, marzo 1969).
  • «La riva di Charleston» di R. Brignetti. (In «Il Ponte», Ed. La Nuova Italia, Firenze, luglio 1970).

In volume[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Stammati - M.G. Alberti, Da Omero a Dante, «Antologia di pagine di autori classici e moderni», Cappelli Editore, Bologna 1962.
  • M.G. Alberti - G. Stammati, La lunga via dell'umanità, «Storia ed Educazione Civica per la Scuola Media, in tre volumi», Ed. Remo Sandron, Firenze 1969.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Notizie biografiche tratte dal volume «Note di critica letteraria», edito da "il mio Amico" a Grosseto nel settembre 2005, a cura dalle figlie di Giuseppe Stammati
  2. ^ Seduta del 14 giugno 1961 Vol. VI Fascicolo 4, "Relazione sul concorso al Premio del Ministero della Pubblica Istruzione per le Scienze Filologiche, Critica Letteraria ed Artistica per il I96I". Commissione: Angelo Monteverdi (Presidente), Umberto Bosco, Carlo Gallavotti, Ettore Paratore, mario Salmi, Nicola Terzaghi, Giuliano Bonfante (Relatore)
  3. ^ Delibera di Giunta Comunale n.85 del 7/02/2006 avente titolo " TOPONOMASTICA - Attribuzione del toponimo a preesistente area di circolazione in Grosseto capoluogo di "Piazza Giuseppe Stammati". ", pubblicata il 10/2/2006
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