Giuseppe Molinari (arcivescovo)

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Giuseppe Molinari
arcivescovo della Chiesa cattolica
Mons. Molinari durante una celebrazione liturgica, il 29 agosto 2009
Ex coelesti virtute
 
TitoloL'Aquila
Incarichi attualiArcivescovo emerito dell'Aquila (dal 2013)
Incarichi ricoperti
 
Nato11 gennaio 1938 (86 anni) a Scoppito
Ordinato presbitero29 giugno 1962 dall'arcivescovo Costantino Stella
Nominato vescovo30 settembre 1989 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato vescovo8 dicembre 1989 dall'arcivescovo Mario Peressin
Elevato arcivescovo16 marzo 1996 da papa Giovanni Paolo II
 

Giuseppe Molinari (Scoppito, 11 gennaio 1938) è un arcivescovo cattolico italiano, dall'8 giugno 2013 arcivescovo emerito dell'Aquila.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Scoppito, in provincia ed arcidiocesi dell'Aquila, l'11 gennaio 1938.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1949 entra nel seminario minore dell'Aquila; qui frequenta le scuole medie e il ginnasio. Nel 1954 si trasferisce nel Pontificio seminario regionale "San Pio X" di Chieti, presso cui frequenta il liceo classico e i corsi di teologia.[1]

Il 29 giugno 1962 è ordinato presbitero, nella chiesa di San Giacomo apostolo a Scoppito, dall'arcivescovo Costantino Stella.[2]

Si laurea in teologia e paleografia archivistica e diplomatica presso la Pontificia Università Lateranense e studia teologia morale all'Accademia alfonsiana in Roma.

Dopo l'ordinazione diventa padre spirituale del seminario minore dell'Aquila, ricopre l'incarico fino al 1973, quand'è nominato direttore dell'ufficio matrimoni della curia arcivescovile; al contempo, dal 1968, è vicario parrocchiale della cattedrale dell'Aquila, poi delle parrocchie di San Pietro, San Biagio. Dal 1975 è parroco di San Flaviano. Nel 1984, lasciando i precedenti incarichi, è nominato parroco di Santa Rita e vicario generale dell'arcidiocesi; mantiene gli incarichi fino alla nomina episcopale. Nel 1987 è nominato prelato d'onore di Sua Santità.[1]

È membro e segretario della commissione presbiterale regionale, dal 1985 al 1989, membro della commissione presbiterale nazionale, dal 1987 al 1989, assistente ecclesiastico dei ragazzi di Azione Cattolica, dell'UNITALSI, del MEIC, di Rinascita Cristiana e dell'Unione cattolica della stampa italiana.[1]

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Il 30 settembre 1989 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Rieti; succede a Francesco Amadio, dimessosi per raggiunti limiti di età. L'8 dicembre successivo riceve l'ordinazione episcopale dall'arcivescovo Mario Peressin, coconsacranti il vescovo Francesco Amadio e l'arcivescovo Cleto Bellucci. Il 6 gennaio 1990 prende possesso della diocesi.

Il 16 marzo 1996 lo stesso pontefice lo nomina arcivescovo coadiutore dell'Aquila, succedendo alla medesima sede il 6 giugno 1998, dopo le dimissioni dello stesso Peressin. Il 29 giugno riceve il pallio, nella basilica di San Pietro in Vaticano, dal papa.

È stato membro della Commissione episcopale per l'evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese della Conferenza Episcopale Italiana.

Nella notte del 6 aprile 2009 sopravvive al crollo di parte del Palazzo arcivescovile dell'Aquila per il violento sisma che colpisce la città, mietendo 309 vittime. Il 28 aprile seguente accoglie papa Benedetto XVI, giunto all'Aquila in visita ai terremotati.

Il 18 maggio 2011 erige la chiesa di San Pietro della Ienca, scelta da papa Wojtyła come "luogo di contemplazione di Dio a contatto con la natura", in Santuario diocesano "Beato Giovanni Paolo II".[3]

L'8 giugno 2013 papa Francesco accoglie la sua rinuncia al governo pastorale dell'arcidiocesi dell'Aquila, presentata per raggiunti limiti di età;[4] gli succede Giuseppe Petrocchi, fino ad allora vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno. Rimane amministratore apostolico dell'arcidiocesi fino all'ingresso del successore, avvenuto il 7 luglio successivo.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Araldica[modifica | modifica wikitesto]

Stemma Blasonatura
D'azzurro alla stella (6) d'argento nel cantone destro del capo, alla spiga d'oro nel cantone sinistro della punta. Alla traversa d'argento caricata da tre gemme di rosso.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce di Grazia Ecclesiastica del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (Casa di Borbone-Due Sicilie) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Arcivescovo Emerito, su chiesadilaquila.it. URL consultato il 9 aprile 2020.
  2. ^ Giuseppe Molinari, Tu mi hai sedotto o Signore. Pensieri sul sacerdozio (PDF), su static.repubblica.it, 1º gennaio 2012, p. 2. URL consultato il 9 aprile 2020.
  3. ^ Copia del decreto di erezione del Santuario diocesano "Beato Giovanni Paolo II" (JPG), su santuariodelpapa.it. URL consultato il 2 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2012).
  4. ^ Rinunce e nomine. Rinuncia dell'Arcivescovo Metropolita de L'Aquila (Italia) e nomina del successore, su press.vatican.va, 8 giugno 2013. URL consultato il 9 aprile 2020.
  5. ^ L'Ordine Costantiniano e l'Episcopato cattolico, su constantinianorder.net. URL consultato il 17 aprile 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giustino Parisse, Giovanni Paolo II e l'Abruzzo, Graphitype, 2005, ISBN 88-89194-03-0.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Rieti Successore
Francesco Amadio 30 settembre 1989 – 13 marzo 1996 Delio Lucarelli
Predecessore Arcivescovo metropolita dell'Aquila Successore
Mario Peressin 6 giugno 1998 – 8 giugno 2013 Giuseppe Petrocchi
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