Giuseppe Maria Doria Pamphilj

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Giuseppe Maria Doria Pamphilj
cardinale di Santa Romana Chiesa
Gaspare Landi, Ritratto del cardinale Doria Pamphilj (fine XVIII secolo).
 
Incarichi ricoperti
 
Nato11 novembre 1751 a Genova
Ordinato diacono11 luglio 1773
Ordinato presbitero18 luglio 1773
Nominato arcivescovo27 febbraio 1773 da papa Clemente XIV
Consacrato arcivescovo22 agosto 1773 dal cardinale Buenaventura Córdoba Espinosa de la Cerda
Creato cardinale14 febbraio 1785 da papa Pio VI
Deceduto10 febbraio 1816 (64 anni) a Roma
 

Giuseppe Maria Doria Pamphilj (Genova, 11 novembre 1751Roma, 10 febbraio 1816) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Maria Doria Pamphilj nacque a Genova l'11 novembre 1751, rampollo della famiglia dei duchi di Melfi, figlio terzogenito del principe Giovanni Andrea IV Doria Pamphilj e di sua moglie, Eleonora Carafa della Stadera. Suo fratello era il cardinale Antonio Maria Doria Pamphilj che verrà proclamato con lui nel 1785, ed egli sarà zio inoltre del cardinale Giorgio Doria Pamphilj Landi.

Primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver frequentato il collegio dei Nobili dei Gesuiti a Roma e poi il Collegio Clementino dei somaschi, nel maggio del 1767 entrò all'Università La Sapienza di Roma ove ottenne il dottorato in utroque iure nel maggio del 1771.

Il 21 aprile 1768, inoltre, ottenne la tonsura ecclesiastica ed il beneficio dell'abbazia di San Fruttuoso da suo fratello. Divenuto cappellano onorario di papa Clemente XIV nel 1771, entrò nella prelatura romana venendo nominato protonotario apostolico partecipante e successivamente divenne referendario del Tribunale della Segnatura Apostolica dal 27 giugno 1771. Ricevute le insegne di chierico il 21 aprile 1773 e gli ordini minori il 2 luglio, in quello stesso anno, il 4 luglio, ottenne il suddiaconato e l'11 luglio il diaconato. Il 18 luglio 1773 ottenne finalmente gli ordini sacri e venne nominato sacerdote. Ablegato a Madrid per portare le fasce sacre al principe delle Asturie, figlio di Carlo III di Spagna, rimase alla corte spagnola dal dicembre 1772 all'ottobre 1773.

Episcopato[modifica | modifica wikitesto]

Eletto arcivescovo titolare di Seleucia di Isauria il 27 febbraio 1773, poté essere consacrato solo il 22 agosto di quello stesso anno, dopo aver ricevuto gli ordini sacri. La consacrazione avvenne nella chiesa collegiata di Sant'Ildefonso presso la residenza reale di La Granja, a Segovia, in Spagna, per mano del cardinale Buenaventura Córdoba Espinosa de la Cerda, arcivescovo titolare di Neocesarea e patriarca delle Indie Occidentali, assistito da Manuel Ferrer y Figueredo, arcivescovo titolare di Edessa in Osrhoëne, e da Joaquín Eleta, arcivescovo titolare di Tebe. Il 6 settembre 1773, Giuseppe Maria Doria Pamphilj venne nominato nunzio apostolico in Francia e rimase in tale carica sino alla sua promozione a cardinale. L'8 settembre 1773, inoltre, divenne assistente al Soglio Pontificio.

Cardinalato[modifica | modifica wikitesto]

Creato cardinale presbitero nel concistoro del 14 febbraio 1785, il 7 aprile di quell'anno ricevette la berretta cardinalizia con il titolo di cardinale presbitero di San Pietro in Vincolie fino alla nomina del cardinale Romoaldo Braschi-Onesti è stato il porporato italiano più giovane. Legato ad Urbino per un triennio, dal 19 dicembre 1785, la sua legazione venne estesa fino al marzo del 1794. Il 16 marzo 1797 venne nominato cardinale segretario di Stato e si trovò a gestire la non facile occupazione francese di Roma per mano delle truppe napoleoniche. Dal 1º aprile 1797 fu inoltre prefetto della Sacra Consulta, della Sacra Congregazione di Loreto e membro della Sacra Consulta del Sant'Uffizio. Arrestato dalle autorità francesi l'8 marzo 1798, venne imprigionato nel convento romano dei Convertiti, venendo in seguito trasferito a Civitavecchia per poi essere definitivamente espulso dal territorio della Repubblica Romana. Dal 13 aprile 1798 accompagnò papa Pio VI nel suo esilio forzato, recandosi dapprima a Siena e poi a Genova. Prese parte al conclave del 1799-1800 che elesse papa Pio VII con il quale poté fare rientro nella città eterna il 3 luglio 1800. Segretario del Memorandum dall'11 agosto 1800, venne quindi nominato pro-segretario di Stato durante la breve assenza del cardinale Ercole Consalvi, incaricato a Parigi di negoziare il concordato con la Francia, dal 6 giugno a 31 luglio 1801. Pro-camerlengo di Santa Romana Chiesa dal 13 novembre 1801, mantenne tale incarico sino alla sua espulsione da Roma ad opera dei francesi napoleonici nella primavera del 1808. Nominato protettore dell'Ordine dei Serviti dal 3 aprile 1802 e dei Francescani dal 4 maggio di quell'anno, optò il 20 settembre per il titolo cardinalizio di Santa Cecilia. Passato all'ordine dei cardinali-vescovi, ottenne il titolo della cardinale vescovo di Frascati dal 26 settembre 1803, mantenendo in commendam il titolo di santa Cecilia. Nominato pro-camerlengo di Santa Romana Chiesa dal 10 novembre 1801 al 19 maggio 1814, dopo l'occupazione di Roma ad opera delle truppe napoleoniche del generale Miollis il 2 febbraio 1808 diede anche le proprie dimissioni dal ruolo di cardinale segretario di Stato cedendo l'incombenza a Filippo Casoni, per poi venire nuovamente nominato pro-segretario di stato nei primi mesi del febbraio 1808; poco tempo dopo, il 23 marzo 1808, fu uno dei quattordici cardinali espulsi da Roma ad opera dei francesi e si recò dunque a Parma, poi a Genova ed infine a Pegli; nel settembre del 1809, per ordine di Napoleone I, venne trasferito a Parigi e poco dopo partecipò al matrimonio dell'imperatore francese con Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, il 2 aprile 1810, divenendo quindi membro dei cosiddetti "cardinali rossi", termine con cui si era soliti indicare gli undici cardinali partecipanti al rito col pontefice. Nel 1811 venne designato da Napoleone stesso quale sub-decano del Sacro Collegio dei Cardinali e venne inviato a Savona ove Pio VII era tenuto in prigionìa, per richiedere a lui l'approvazione delle decisioni prese dal consiglio nazionale a Parigi. Nel 1813 venne incaricato, sempre da Napoleone, di negoziare il Concordato di Fontainbleau. A questo punto Giuseppe Maria Doria Pamphilj optò per la sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina dal 26 settembre 1814, mantenendo sempre il titolo di Santa Cecila in commendam. Venne contestualmente riconosciuto ufficialmente quale sub-decano del Sacro Collegio dei Cardinali.

Fu l'ultimo abate commendatario dell'abbazia di Gorze, titolo che tenne dal 1783 fino al 1800.

Morì il 10 febbraio 1816 all'età di 64 anni. La sua salma venne esposta nella chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma, dove ebbero luogo anche i funerali. Venne sepolto quindi nella basilica di Santa Cecilia a Roma.

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni Andrea Doria Landi, VII principe di Melfi Andrea Doria Landi, VI principe di Melfi  
 
Violante Lomellini  
Andrea Doria Landi, marchese di Torriglia  
Anna Pamphili Camillo Francesco Maria Pamphili, I principe di San Martino al Cimino e Valmontone  
 
Olimpia Aldobrandini  
Giovanni Andrea Doria Landi, VIII principe di Melfi  
Giorgio Centurione Giovanni Battista Centurione, doge di Genova  
 
Livia Cattaneo  
Livia Centurione  
 
 
 
Giuseppe Maria Doria Pamphilj  
Fabrizio Carafa della Stadera, X duca di Andria Ettore Carafa della Stadera, IX duca di Andria  
 
Margherita de' Sangro  
Ettore Carafa della Stadera, XI duca di Andria  
Aurelia Imperiali Andrea Imperiali, II principe di Francavilla  
 
Maria Pellina Ippolita Grimaldi  
Eleonora Carafa della Stadera  
Inigo II de Guevara, VII duca di Bovino Giovanni III de Guevara, VI duca di Bovino  
 
Vittoria Caracciolo  
Francesca de Guevara  
Eleonora de Cardenas Carlo de Cardenas, VII conte di Acerra  
 
Francesca Spinelli  
 

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Arcivescovo titolare di Seleucia di Isauria Successore
Bartolomeo Felice Guelfi Camaiani 27 febbraio 1773 – 14 febbraio 1785 Rafael Múzquiz Aldunate
Predecessore Nunzio apostolico in Francia Successore
Bernardino Giraud 6 settembre 1773 – 14 febbraio 1785 Antonio Dugnani
Predecessore Abate commendatario di Gorze Successore
Bernardino Giraud 25 febbraio 1782 – 1º gennaio 1801 -
Predecessore Cardinale presbitero di San Pietro in Vincoli Successore
Lazzaro Opizio Pallavicino 11 aprile 1785 – 20 settembre 1802 Girolamo della Porta
Predecessore Legato apostolico di Urbino Successore
Carlo Livizzani Forni
(presidente)
19 dicembre 1785 – 1º marzo 1794 Ferdinando Maria Saluzzo
(presidente)
Predecessore Segretario di Stato di Sua Santità Successore
Ignazio Busca 16 marzo 1797 – 29 agosto 1799 Ercole Consalvi
Predecessore Prefetto della Congregazione della Sacra Consulta Successore
Ignazio Busca 16 marzo 1797 – 29 agosto 1799 Ercole Consalvi
Predecessore Segretario dei Memoriali Successore
Giovanni Battista Rezzonico 11 agosto 1800 – 26 marzo 1808 Michele Di Pietro
(pro-segretario)
Predecessore Pro-camerlengo di Santa Romana Chiesa Successore
Romoaldo Braschi-Onesti
(camerlengo)
13 novembre 1801 – 19 maggio 1814 Bartolomeo Pacca
(camerlengo)
Predecessore Cardinale presbitero di Santa Cecilia Successore
Giacinto Sigismondo Gerdil, B. 20 settembre 1802 – 10 febbraio 1816
Titolo presbiterale in commendam dal 26 settembre 1803
Giorgio Doria Pamphilj Landi
Predecessore Cardinale vescovo di Frascati Successore
Enrico Benedetto Stuart 26 settembre 1803 – 26 settembre 1814 Giulio Maria della Somaglia
Predecessore Cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina Successore
Alessandro Mattei 26 settembre 1814 – 10 febbraio 1816 Antonio Dugnani
Predecessore Sottodecano del Collegio cardinalizio Successore
Alessandro Mattei 26 settembre 1814 – 10 febbraio 1816 Antonio Dugnani
Controllo di autoritàVIAF (EN305115040 · ISNI (EN0000 0000 0015 4545 · BAV 495/220124 · CERL cnp01090859 · GND (DE11768435X · BNF (FRcb10691792q (data) · WorldCat Identities (ENviaf-305115040