Giuseppe Bagatti Valsecchi

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Giuseppe Bagatti Valsecchi (Milano, 18 agosto 1845Milano, 20 aprile 1934) è stato un architetto e avvocato italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Pietro e di Carolina Angiolini e fratello del più famoso Fausto, anch'egli architetto, Giuseppe nacque a Milano il 18 agosto 1845 e come il fratello si laureò poi in giurisprudenza, pur conservando entrambi una comunanza d'amore e di gusto per l'arte, in particolare quella rinascimentale.

Tra le sue prime opere nel campo architettonico, curò cul fratello la ristrutturazione completa del palazzo di famiglia secondo lo stile rinascimentale da loro amato, con l'ideale di vivere come principi del Quattrocento, pur non rinunciando a tutte le comodità di un secolo così innovativo come l'Ottocento poteva offrire. Tale palazzo è oggi noto per essere la sede del Museo Bagatti Valsecchi, con una vasta raccolta di dipinti, sculture, armi, oggetti in vetro e prodotti di oreficeria, tessuti, ceramiche, libri e oggetti d'artigianato provenienti dall'epoca rinascimentale dell'Italia e della Lombardia, ricostruendo fedelmente un'abitazione dell'epoca, che poi altro non era che la residenza ufficiale della famiglia stessa.

All'inizio del nuovo secolo curò la ristrutturazione della chiesa parrocchiale di Senago (dove adottò uno stile puro rinascimentale) nonché il restauro col fratello Fausto della chiesa milanese di Santa Maria della Pace, sconsacrata e convertita per qualche tempo a salone musicale su interessamento di Lorenzo Perosi. Da solo si impegnò anche nella realizzazione della cappella Borromeo a Oreno, in relazione al suo matrimonio con Carolina dell'omonima famiglia, utilizzando per la facciata alcune delle colonne precedentemente recuperate dal Lazzaretto di Milano.

Dopo la morte del fratello poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale, Giuseppe si dedicò ancora più attivamente al volontariato e all'assistenza al prossimo, arruolandosi come volontario infermiere all'ospedale mobile della Croce Rossa Italiana e poi come vedetta antiaerea nella periferia di Milano. Negli ultimi anni di vita, Giuseppe divenne membro dell'Accademia di Belle Arti di Milano, della Commissione Conservatrice dei Monumenti e degli Oggetti di Antichità ed Arte, della Commissione per i restauri della Basilica di Sant'Ambrogio e della Società Storica Lombarda.

Sopravviverà all'amato congiunto di altri vent'anni, morendo nel 1934.

Sposato con Carolina Borromeo (1864-1925), ebbe cinque figli: Costanza, Pier Fausto, Carlo Maria, Maria e Pasino.[1]

Archivio[modifica | modifica wikitesto]

Documentazione relativa ai progetti redatti dagli architetti Fausto[2] e Giuseppe Bagatti Valsecchi[3][4] raccolta in circa 150 buste di vari formati conservate in 2 cassettiere: disegni tecnici a matita e china su carta e su carta millimetrata, schizzi a matita e china su carta, disegni a china e acquerelli policromi (1.300 circa); dagherrotipi, stampe all'albumina e fotografie (900 circa), incisioni (120 circa), documenti e pubblicazioni (140 circa).

Il Museo Bagatti Valsecchi[5] possiede anche l'Archivio storico della famiglia Bagatti Valsecchi con inventario a cura di Antonella Bilotto su incarico della Soprintendenza Archivistica della Lombardia, 2001. Altri documenti sono conservati presso l'Archivio Storico Civico di Milano, l'Archivio Comunale di Varedo (Milano), l'Archivio privato Carlo Gnecchi Ruscone di Inzago (Milano), l'Archivio privato Francesco Gnecchi Ruscone di Milano, l'Archivio privato Adalberto Borromeo di Oreno (Milano), l'Archivio privato famiglia Sala di Milano, l'Archivio Rocca di Soragna (Parma)[4].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di bronzo al merito della Croce Rossa Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di bronzo al merito della sanità pubblica - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di benemerenza per i volontari della Guerra Italo-austriaca 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ «Giuseppe» Lattanzio Francesco Domenico Luigi Giovanni Battista Bagatti Valsecchi [collegamento interrotto], su servizi.ct2.it, EFL - Enciclopedia delle Famiglie Lombarde. URL consultato il 16 febbraio 2020.
  2. ^ Bagatti Valsecchi Fausto, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato l'11 luglio 2018.
  3. ^ Bagatti Valsecchi Giuseppe, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato l'11 luglio 2018.
  4. ^ a b Fondo Bagatti Valsecchi Fausto e Giuseppe, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato l'11 luglio 2018.
  5. ^ Museo Bagatti Valsecchi, su museobagattivalsecchi.org. URL consultato l'11 luglio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rosanna Pavoni, I disegni conservati nel museo Bagatti Valsecchi di Milano, in Paolo Carpeggiani, Luciano Patetta (a cura di), Il disegno di architettura, Milano, Guerini, 1989, pp. 27-32.
  • Cesare Mozzarelli, Rosanna Pavoni (a cura di), Milano fin de siècle e il caso Bagatti Valsecchi. Memoria e progetto per la metropoli italiana, Milano, Guerini, 1991.
  • Rosanna Pavoni (a cura di), La casa Bagatti Valsecchi. L'Ottocento, il Rinascimento, il gusto dell'abitare, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 1994.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN25543182 · ISNI (EN0000 0000 7867 783X · SBN CUBV167278 · ULAN (EN500056733 · LCCN (ENnr98001353 · GND (DE124683991 · WorldCat Identities (ENlccn-nr98001353