Giulio Augello

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Giulio Augello (Cosenza, 26 settembre[1] 1921Piobesi Torinese, 11 dicembre 1944) è stato un partigiano italiano.

Frequenta l'Accademia militare di Modena e poi, a Roma, il 7º Corso per unità corazzate. Viene mandato al Centro di addestramento di Pinerolo col grado di tenente. Al momento dell'armistizio il giovane ufficiale si trova a Roma, dove combatteva contro i tedeschi nella difesa della Capitale. Quando la città fu occupata, Augello raggiunse le formazioni partigiane in Piemonte e assunse il comando di un reparto di "arditi sabotatori".

Dopo l'eroica morte, un distaccamento di Giustizia e Libertà operante presso Rivoli e Torino divenne la Brigata Dinamite « Giulio Augello ».[2]

Gli è stata conferita la medaglia d'oro al valore militare alla memoria.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Dopo aver valorosamente partecipato alla resistenza armata di Roma all'atto dell'armistizio e nell'immediato susseguente inverno, a primavera si trasferiva in Piemonte segnalandosi subito, per coraggio e sprezzo del pericolo, in numerose arditissime azioni. Comandante di un reparto di arditi sabotatori, per quanto degente per intossicazione dovuta alla continua manipolazione di esplosivi, avendo appreso dell'avvenuto arresto, quasi al completo, dei componenti il comando formazioni G. L. piemontese, organizzava immediatamente ed attuava la cattura di un importante ostaggio, rendendo così possibile l'attuazione di un primo scambio di prigionieri. Non pago di ciò, organizzava allo stesso scopo un secondo audacissimo colpo, che però purtroppo non riusciva. Nel corpo a corpo che ne susseguiva in piena notte nell'interno di una abitazione, Augello, battendosi come un leone contro tre avversari, riusciva ad ucciderne due, ma, a sua volta colpito, cadeva eroicamente sul campo, coronando con il suo sublime sacrificio una vita che fu tutto un seguito di magnifici atti di valore[3]»
— Roma, 8 settembre 1943; Torino - Plobesi, maggio 1944 - 11 dicembre 1944.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ su www.istoreto.it
  2. ^ Carlo Mussa, Come nacque il G. M. O., in Il Movimento di Liberazione in Italia, n. 9, anno 1950, p. 13
  3. ^ Quirinale - Scheda - visto 21 luglio 2014

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