Giraffa camelopardalis reticulata

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Giraffa reticolata
Giraffa reticulata
Kenya
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Artiodactyla
Famiglia Giraffidae
Genere Giraffa
Specie G. camelopardalis
Sottospecie G. c. reticulata
Nomenclatura trinomiale
Giraffa camelopardalis reticulata
(de Winton, 1889)
Sinonimi

Giraffa reticulata

Areale

Distribuzione in rosso

La giraffa somala o giraffa reticolata (Giraffa camelopardalis reticulata (de Winton, 1889)) è una sottospecie appartenente alla specie della giraffa settentrionale (Giraffa camelopardalis) originaria del Corno d'Africa, abitando la Somalia, l'Etiopia meridionale e il Kenya settentrionale.[2] Ci sono circa 8.500 capi che vivono allo stato brado.[2] La giraffa reticolata è stata descritta e ricevette il suo nome binomiale dallo zoologo britannico William Edward de Winton, nel 1899, tuttavia l'IUCN attualmente riconosce solo una specie di giraffa con nove sottospecie.[3][4]

La giraffa reticolata può incrociarsi con altre specie di giraffe in cattività o se entrano in contatto con popolazioni di specie diverse in natura.

Insieme alla giraffa del Rothschild, è di gran lunga la giraffa più comune negli zoo.[5] Il suo mantello è costituito da grandi macchie poligonali color marrone-arancione delineate da una rete di linee più chiare. Le macchie, talvolta, possono apparire di un rosso intenso e possono arrivare fino alle gambe. Le giraffe sono i mammiferi esistenti più alti al mondo.[6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il manto della giraffa reticolata è caratterizzato da grandi macchie poligonali di color fegato separate tra di loro da una rete di linee bianco brillanti. Il nome "reticolata" deriva dalla disposizione regolare delle macchie, che sembrano per l'appunto un reticolo. Queste macchie possono talvolta essere di colore rosso intenso e ricoprire in qualche caso perfino le zampe.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Originaria della Somalia, è presente anche in Kenya settentrionale ed in Etiopia meridionale. Storicamente, le giraffe reticolate si sono diffuse ampiamente in tutta l'Africa nord-orientale. I loro habitat prediletti sono la savana, il bosco, la golena e la foresta pluviale.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente la IUCN riconosce solo una specie di giraffa con nove sottospecie, una delle quali è la giraffa reticolata.[7] Tutte le giraffe viventi furono originariamente classificate come una specie separate da Carl Linnaeus, nel 1758. La sottospecie venne descritta e con il suo nome binomiale Giraffa reticulata dallo zoologo britannico William Edward de Winton, nel 1899.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Due maschi di giraffa somala si colpiscono e strofinano il collo nello zoo di San Francisco.
Lo stesso argomento in dettaglio: Giraffa.

Le giraffe reticolate possono incrociarsi con altre sottospecie di giraffe in cattività, sebbene i presunti incroci tra diverse sottospecie in natura sia stato escluso, in quanto le giraffe selvatiche tendono ad accoppiarsi solamente all'interno della propria sottospecie. Comunemente alle altre sottospecie, durante la stagione degli accoppiamenti i maschi combattono per il territorio e per il diritto di accoppiarsi con le femmine, colpendo violentemente l'avversario con la testa e con il collo. Questo comportamento, noto come "necking", definisce la gerarchia sociale dei maschi del branco e l'accesso alle femmine in estro.[8] Assume sia le caratteristiche di combattimento, che talvolta possono essere fatali, che di interazione erotica ed in alcuni casi può concludersi con un rapporto omosessuale, pratica sessuale osservata spesso tra i maschi di giraffa.[9][10]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Giraffa reticolata alla Riserva nazionale Samburu, Kenya

Al fine di preservare le restanti 9.000 giraffe reticolate si sono formate diverse organizzazioni di conservazione. Una di queste organizzazioni è l'iniziativa "Twiga Walinzi" (che significa Giraffe Guards) di San Diego Zoo Global. Il loro lavoro include l'assunzione e la formazione di keniani locali per monitorare 120 telecamere traccianti nel Kenya settentrionale (Loisaba Conservancy e Namunyak Wildlife Conservancy). Questi guardiani sono addestrati a monitorare le giraffe selvatiche e altri animali selvatici anche attraverso telecamere disposte sul territorio, e dotati di un database contenente foto e informazioni relative alle singole giraffe, così da poterle identificare, monitorarle singolarmente e da poter avvisare i ranger in caso di bracconaggio o di piccoli di giraffa rimasti orfani.

Negli zoo[modifica | modifica wikitesto]

Insieme alla giraffa di Rothschild, la giraffa reticolata è la sottospecie di giraffa più comune negli zoo. Si dice che il Cheyenne Mountain Zoo a Colorado Springs, in Colorado, abbia la più grande mandria di giraffe reticolate di tutto il Nord America.[11] Talvolta, in cattività le giraffe reticolate e quelle di Rothschild venivano alloggiate insieme e fatte accoppiare, poiché si pensava che le sottospecie di giraffa si incrociassero in natura. Tuttavia, una nuova ricerca condotta nel 2016 ha scoperto che le popolazioni di giraffe raramente si incontrano e non si incrociano in natura.

Pochi zoo hanno mandrie distinte di giraffe di Rothschild o reticolate. Il Zoo Safari Park di San Diego[12], lo zoo del Bronx[13] e lo zoo di Chester[14] hanno mandrie di giraffe di Rothschild, mentre il Cheyenne Mountain Zoo[11], Busch Gardens Tampa[15], The Maryland Zoo[16], Henry Doorly Zoo di Omaha[17], e il Binder Park Zoo hanno tutti mandrie di giraffe rigorosamente reticolate. Tuttavia, alcuni zoo incrociano le giraffe di Rothschild e le reticolate.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Muneza, A., Doherty, J.B., Hussein Ali, A., Fennessy, J., Marais, A., O'Connor, D. & Wube, T. 2018, Giraffa camelopardalis ssp. reticulata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 9/4/2020.
  2. ^ a b "Rare white giraffes spotted in Kenya conservation area". Naaman Zhou, The Guardian, 14 September 2017. Accessed 14 September 2017.
  3. ^ (EN) Alice Petzold e Alexandre Hassanin, A comparative approach for species delimitation based on multiple methods of multi-locus DNA sequence analysis: A case study of the genus Giraffa (Mammalia, Cetartiodactyla), in PLOS ONE, vol. 15, n. 2, 13 febbraio 2020, pp. e0217956, DOI:10.1371/journal.pone.0217956, ISSN 1932-6203 (WC · ACNP), PMC 7018015, PMID 32053589.
  4. ^ (EN) Muller, Z., Giraffa camelopardalis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  5. ^ ISIS (2010). Giraffa. Version 1 October 2010
  6. ^ Giraffe | National Geographic, 10 marzo 2011. URL consultato il 20 marzo 2018.
  7. ^ (EN) Fred B. Bercovitch, Philip S.M. Berry, Anne Dagg, Francois Deacon, John B. Doherty, Derek E. Lee, Frédéric Mineur, Zoe Muller e Rob Ogden, How many species of giraffe are there?, in Current Biology, vol. 27, n. 4, 20 febbraio 2017, pp. R136–R137, DOI:10.1016/j.cub.2016.12.039, ISSN 0960-9822 (WC · ACNP), PMID 28222287.
  8. ^ Robert E. Simmons and Lue Scheepers, Winning by a neck: Sexual selection in the evolution of giraffe (PDF), in The American Naturalist 1996; 148: 771-786 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2004).
  9. ^ Coe, M.J, Necking behavior in the giraffe, in Journal of Zoology, London 1967; 151: 313-321.
  10. ^ Bruce Bagemihl, Biological Exuberance: Animal Homosexuality and Natural Diversity, St. Martin's Press, 1999; pp.391-393.
  11. ^ a b (EN) Giraffe Facts | CMZoo, su cmzoo.org. URL consultato il 15 giugno 2018.
  12. ^ (EN) Karyl Carmignani, Safari Park Longnecks, in ZOONOOZ, 22 giugno 2016. URL consultato il 20 marzo 2018.
  13. ^ (EN) Carter Giraffe Building - Bronx Zoo, su bronxzoo.com. URL consultato il 20 marzo 2018.
  14. ^ (EN) Rothschild's Giraffe | Mammals | Chester Zoo, su chesterzoo.org. URL consultato il 20 marzo 2018.
  15. ^ (EN) Find & Learn About Our Giraffes | Busch Gardens Tampa Bay, su buschgardens.com. URL consultato il 20 marzo 2018.
  16. ^ (EN) Reticulated Giraffe - The Maryland Zoo in Baltimore, in The Maryland Zoo in Baltimore. URL consultato il 20 marzo 2018.
  17. ^ (EN) African Grasslands, su omahazoo.com. URL consultato il 20 marzo 2018.

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