Giovanni Torlonia (politico)

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Giovanni Torlonia

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato3 ottobre 1920 –
8 aprile 1938
Legislaturadalla XXV
Gruppo
parlamentare
Unione Liberale (Sinistra storica)[1]
CircoscrizioneRoma
Tipo nominaCategoria: 3[2]
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXXII, XXIII, XXIV
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoSinistra storica[1]
ProfessioneIndustriale, agricoltore

Giovanni Torlonia, III principe del Fucino (Roma, 10 ottobre 1873Roma, 8 aprile 1938) è stato un nobile, politico e finanziere italiano, senatore del Regno d'Italia dal 3 ottobre 1920 all'8 aprile 1938.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Iscrizione del palazzo Torlonia di Avezzano fatto ricostruire nel 1925 dai fratelli Giovanni e Carlo Torlonia

Giovanni Torlonia era il figlio di Giulio Borghese[3], dei principi Borghese, e di Anna Maria Torlonia (1855-1901), erede universale del colossale patrimonio del principe del Fucino Alessandro Raffaele Torlonia (1800-1886), che impose allo squattrinato futuro genero, come clausola del contratto matrimoniale con la figlia Anna Maria nel 1872, di assumere il cognome Torlonia a fini dinastici, dando così avvio al ramo secondogenito Torlonia-Borghese.

Aveva un fratello, Carlo (1874-1947), e due sorelle: Teresa, che sposò il marchese Gerino Gerini (1871-1927), nominato senatore il 3 ottobre 1920, e Maria, coniugata con Lorenzo Sforza Cesarini junior, duca di Segni, figlio del senatore Francesco Sforza Cesarini (1840-1899) e della Principessa Vittoria Colonna di Paliano.

Giovanni fece eseguire alcune trasformazioni all'avita villa Torlonia di Roma, convertendo la Capanna Svizzera nell'attuale Casina delle Civette dove si ritirò a vivere negli anni venti, avendo concesso il Casino Nobile come residenza ufficiale a Benito Mussolini, che gli pagava un affitto annuale simbolico di una lira. Fece anche edificare un nuovo muro di cinta, il Villino Medievale e il Villino Rosso. In questi anni fu costruito un rifugio contro i bombardamenti nelle catacombe ebraiche del terzo e del quarto secolo, che si trovavano sotto villa Torlonia.

Il 3 ottobre 1920 Giovanni fu nominato senatore del Regno d'Italia nelle file della Sinistra storica, all'interno dell'Unione Liberale[1].

Nel 1923 fondò la Banca del Fucino per finanziare le attività economiche nei territori interessati dalla bonifica del Fucino. Suo fratello Carlo ne divenne il presidente. La banca è tuttora di proprietà della famiglia Torlonia. Nel 1920 Giovanni completò la bonifica del Porto di Traiano, da cui emersero numerose statue che oggi fanno parte della collezione Torlonia. La proprietà passò poi ai discendenti Sforza Cesarini.

Nel 1937 fu nominato Ministro di Stato.

Giovanni Torlonia morì celibe a Roma l'8 aprile 1938. Il suo funerale fu celebrato il 13 aprile successivo a Roma in forma solenne[4]. A Giovanni succedette nei titoli e nei beni il fratello Carlo Torlonia.

Titoli nobiliari[modifica | modifica wikitesto]

  • Principe Torlonia, titolo sul cognome concesso con regio decreto del 12 dicembre 1929 per aver bonificato l'area di Porto[5]
  • 3º Principe del Fucino, titolo concesso nel 1875
  • Duca di Ceri
  • Marchese di Romavecchia, titolo concesso nel 1873
  • Nobile Romano Coscritto
  • Dignità di Don

Cariche[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Torlonia ricoprì le seguenti cariche politico-amministrative:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Stella d'oro al merito rurale - nastrino per uniforme ordinaria

Antenati[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Francesco Paolo Borghese Marcantonio Borghese  
 
Anna Maria Salviati  
Marcantonio Borghese  
Adele de La Rochefoucauld Alessandro Francesco de La Rochefoucauld  
 
Adelaide de Pyvart de Chastullé  
Giulio Borghese Torlonia  
Alessandro Giulio de La Rochefoucauld Alessandro Francesco de La Rochefoucauld  
 
Adelaide de Pyvart de Chastullé  
Maria Teresa de La Rochefoucauld  
Elena Carlotta Desolle Gianni Giuseppe Paolo Agostino Desolles  
 
Anna Emilia de Picot de Dampierre  
Giovanni Torlonia  
Giovanni Raimondo Torlonia Marin Tourlonias  
 
Mariangela Lanci  
Alessandro Raffaele Torlonia  
Anna Maria Schultheiss Johannes Schultheiss  
 
Frida Bernstein  
Anna Maria Torlonia  
Aspreno I Colonna, XIII principe e duca di Paliano Fabrizio Colonna, XII principe e duca di Paliano  
 
Bianca Doria del Carretto  
Teresa Colonna  
Maria Giovanna Cattaneo della Volta Augusto Cattaneo della Volta  
 
Teresa Colonna  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Malatesta (1946), p. 191; Pagani (1968), p. 678.
  2. ^ Malatesta (1946), p. 191.
  3. ^ Giulio Borghese (Roma, 19 dicembre 1847 – Branca Umbra, 15 luglio 1914) era il figlio del principe Marcantonio Borghese e di Marie Therèse de La Rochefoucauld, cugini di primo grado.
  4. ^ Al funerale di Giovanni Torlonia intervennero, oltre ai parenti Torlonia, Benito Mussolini, Achille Starace, Costanzo Ciano, Dino Alfieri, autorità fasciste e civili e una gran folla (Archivio Luce Cinecittà).
  5. ^ Giorgio De Gregori, TORLONIA, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Malatesta, Ministri, deputati e senatori d'Italia dal 1848 al 1922, vol. 3, Roma, Tosi, 1946, ISBN non esistente.
  • Giovanni Pagani, Avezzano e la sua storia, Veroli, Tipografia dell'Abbazia di Casamari, 1968, ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàVIAF (EN549149844937602960002 · LCCN (ENno2017077503 · GND (DE113836259X · WorldCat Identities (ENlccn-no2017077503
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