Giovanni Rinaldi

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Giovanni Rinaldi (Cerignola, 1954) è uno storico e ricercatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Rinaldi è nato a Cerignola nel 1954, vive e lavora a Foggia, anche nell'ambito della comunicazione visiva e la produzione grafica editoriale.

Ha studiato all'Istituto della Comunicazione e dello Spettacolo del DAMS di Bologna e dal 1973 al 1976 ha svolto un'attività di pratica e ricerca teatrale con il Gruppo di Drammaturgia 2 guidato da Giuliano Scabia, da cui è nato il "libro collettivo" Il gorilla quadrumàno (Feltrinelli, Milano, 1974). In seguito ha ideato e curato, con Paola Sobrero, dal 1976 al 1979 l'Archivio della Cultura di Base presso la Biblioteca Provinciale di Foggia[1], nell'ambito del quale ha realizzato ricerche di tipo antropologico. Ne cura l'Archivio Di Vittorio, con la riorganizzazione di tutti i materiali per una catalogazione e digitalizzazione, da cui sono state realizzate mostre e audiovisivi[2].

Nel 2001, per conto dell'Amministrazione provinciale di Foggia ha progettato ILDOCK Centri Servizi e Documentazione Multimediali (Biblioteca Provinciale) di Foggia, al quale ha collaborato come consulente sino all'aprile 2002.

Nel 2002, con Enrico Messina, ha ideato il progetto teatrale e multimediale "Braccianti", la memoria che resta, prodotto dalla Compagnia Armamaxa in coll. con le Province di Bologna e Foggia. Le Edizioni Aramirè di Lecce, nel 2004, hanno riedito "La memoria che resta. Vita quotidiana, mito e storia dei braccianti nel Tavoliere di Puglia" (scritto con P. Sobrero), ricerca "su una zona di bracciantato agricolo" indicata come rilevante dall'Istituto Ernesto de Martino di Firenze[3]; la ricerca su Giuseppe Di Vittorio[4] è stata ripresa dalla fiction Pane e libertà[5]. Dal 2004 al 2007 ha collaborato con il compositore Umberto Sangiovanni, per la realizzazione delle sue opere La Controra e Calasole, edizioni RAI Trade[6][7].

È autore, con il regista Alessandro Piva, di un progetto di ricerca di storia orale sull'accoglienza ai bambini negli anni '50 per la realizzazione di un cortometraggio, Pastanera[8]. Da questa ricerca è nato il reportage narrativo "I treni della felicità. Storie di bambini in viaggio tra due Italie" (Ediesse 2009). È appunto la ricostruzione di alcuni aspetti della storia di bambini del sud in gravi condizioni economiche, che furono affidati (per mesi o anni) a famiglie contadine del nord, per iniziativa dell'UDI e del PCI nel dopoguerra[9] (ricerca diffusa in Rai anche da Unomattina[10] e da Fahrenheit, Radiotre[11]).

È fondatore e direttore dell'Associazione culturale “Casa Di Vittorio”, con la presidenza della sen. Baldina Di Vittorio[12].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ lagazzettadelmezzogiorno.it[collegamento interrotto]
  2. ^ I materiali audio contenenti tutte le registrazioni di musica e canto popolari della Puglia settentrionale sono stati riversati in copia digitale presso l'Archivio Sonoro della Puglia a Bari.
  3. ^ ilfrizzo.it (PDF). URL consultato l'8 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2013).
  4. ^ 'Rilanceremo la sua lezione civile' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 1º febbraio 2019.
  5. ^ Pane e libertà, Giuseppe Di Vittorio in tv, su rassegna.it. URL consultato il 1º febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2019).
  6. ^ radio.rai.it[collegamento interrotto]
  7. ^ foggiaweb.it[collegamento interrotto]
  8. ^ repubblica.it e patrimoniosos.it "La memoria che resta è un lavoro, da acquisire e leggere, scorrere e studiare [...] perché, come è facile immaginare, alcuni dei testimoni di quel periodo stanno andando via, inesorabilmente. E lì, in qualche modo, sono tutte fermate: la loro memoria, le loro storie personali che s'intrecciano con quella del nostro Paese." Alessandro Piva, in Edizioni Aramirè Archiviato il 29 marzo 2010 in Internet Archive.
  9. ^ “I treni della felicità” di Giovanni Rinaldi, su PugliaLibre, 1º dicembre 2009. URL consultato il 1º febbraio 2019.
  10. ^ radiotrc.it[collegamento interrotto]
  11. ^ radio.rai.it[collegamento interrotto]
  12. ^ Dall'ottobre 2005 al dicembre 2008, per conto del Comune di Cerignola e della Regione Puglia, ha diretto il progetto “Casa Di Vittorio” (vedi in Rai Unomattina[collegamento interrotto]).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuliano Scabia, Il gorilla quadrumàno. Il teatro come ricerca delle nostre radici profonde, Feltrinelli, 1974
  • Giovanni Rinaldi (con R. Cipriani e P. Sobrero), Il simbolo conteso. Simbolismo politico e religioso nelle culture di base meridionali, Ianua, 1979
  • Giovanni Rinaldi, La Memoria Che Resta, Vissuto quotidiano, mito e storia dei braccianti del Basso Tavoliere, a cura di Giovanni Rinaldi e Paola Sobrero, Foggia, 1981
  • Giovanni Rinaldi,A sud il racconto del lungo silenzio con Riccardo Cucciolla e Matteo Salvatore,a cura di Giovanni Rinaldi, squilibri editore 2014
  • Giovanni Rinaldi con Annalisa Graziano, " L'altra possibilità.Reportage sul mondo penitenziario, Fondazione Banca del Monte di Foggia-CSV, Foggia 2016
  • Giovanni Rinaldi, I treni della felicità, Storie di bambini in viaggio tra due Italie, prefazione di Miriam Mafai, Ediesse, 2009, ISBN 978-88-230-1335-3
  • Giovanni Rinaldi, C'ero anch'io su quel treno.La vera storia dei bambini che unirono l'Italia, Solferino editore, 2021

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN268897924 · ISNI (EN0000 0003 8320 473X · SBN RAVV638428 · BAV 495/19948 · LCCN (ENn2010078978 · BNF (FRcb155480892 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n2010078978
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