Giovanni I di Braganza

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Giovanni I di Braganza
Domenico Duprà, Ritratto di Giovanni I di Braganza del 1725 circa, Palazzo ducale di Vila Viçosa
Duca di Braganza
Stemma
Stemma
In carica22 settembre 1563 –
22 febbraio 1583
PredecessoreTeodosio I di Braganza
SuccessoreTeodosio II di Braganza
Altri titoliMarchese di Vila Viçosa
Conte di Barcelos, Ourém, Neiva e Arraiolos
NascitaVila Viçosa, 1543
MorteVila Viçosa, 22 febbraio 1583
DinastiaBraganza
PadreTeodosio I di Braganza
MadreIsabella di Lencastre
ConsorteCaterina d'Aviz
FigliMaria
Serafina
Teodosio
Edoardo
Alessandro
Cherubina
Angelica
Maria
Isabella
Filippo
ReligioneCattolicesimo

Giovanni I di Braganza (Vila Viçosa, 1543Vila Viçosa, 22 febbraio 1583) era primogenito del duca Teodosio I di Braganza.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era il figlio di Teodosio I di Braganza, e della sua prima moglie, Isabella di Lencastre.

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1563 sposò la cugina l'infanta Caterina di Guimarães, figlia del principe Edoardo, duca di Guimarães e di Isabella di Braganza (zia di Giovanni). Ebbero dieci figli:

  • Maria di Braganza (1565-1592)
  • Serafina di Braganza (1566-1604), sposò Juan Fernandez Pacheco, V duca di Escalona
  • Teodosio II (1568-1630)
  • Duarte di Braganza (1569-1627), marchese di Frechilla
  • Alexandre di Braganza, arcivescovo di Évora
  • Querubina di Braganza (1572-1580)
  • Angélica di Braganza (1573-1576)
  • Maria di Braganza (1573-1573)
  • Isabella di Braganza (1578-1582)
  • Filippo di Braganza (1581-1608)

Crisi di successione al trono portoghese[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la disastrosa Battaglia di Alcacer Quibir, in cui il re Sebastiano I del Portogallo morì senza eredi e gli successe l'anziano cardinale Enrico. Poiché Enrico era vecchio e non gli era permesso avere figli legittimi, una crisi dinastica si era verificata ancora prima della morte del cardinale. Il duca di Braganza sostenne il diritto al trono di sua moglie (era una nipote del re Manuele I). Filippo II di Spagna (un altro nipote di Manuele I), cercò di corromperlo per fargli abbandonare le pretese della moglie, offrendogli il Vice-regno del Brasile, la carica di Gran Maestro dell'Ordine di Cristo, una licenza di inviare ogni anno una nave personale in India e il matrimonio del figlio maggiore Teodosio con una delle sue figlie ( Isabella Clara Eugenia o Caterina Michela). Il duca di Braganza, influenzato dalla moglie, rifiutò la proposta.

Quando il Cardinale-Re morì, la duchessa Caterina diventò una delle pretendenti al trono del Portogallo fino a quando Filippo II di Spagna si oppose con forza e dopo essersi fatto incoronare Re del Portogallo risarcì i duchi di Braganza con una donazione in denaro.

Morì a Vila Viçosa nel 1583.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
8. Fernando II, duca di Braganza 16. Fernando I, duca di Braganza  
 
17. Joana de Castro, III signora di Cadaval e Peral  
4. Jaime I, duca di Braganza  
9. Isabel de Viseu 18. Fernando, duca di Viseu  
 
19. Beatriz de Portugal  
2. Teodósio I, duca di Braganza  
10. Juan Alonso de Guzmán y Ribera, III duca di Medina Sidonia 20. Enrique de Guzmán, II duca di Medina Sidonia  
 
21. Leonor de Ribera, signora di Olivares  
5. Leonor de Guzmán  
11. Isabel Fernandez de Velasco 22. Pedro Fernandez de Velasco, II conte di Haro  
 
23. Mencia de Mendoza, marchesa di Santillana  
1. João I, duca di Braganza  
12. Fernando II, duca di Braganza (= 8) 24. Fernando I, duca di Braganza (= 16)  
 
25. Joana de Castro, III signora di Cadaval e Peral (= 17)  
6. Dinis de Portugal  
13. Isabel de Viseu (= 9) 26. Fernando, duca di Viseu (= 18)  
 
27. Beatriz de Portugal (= 19)  
3. Isabel de Lencastre  
14. Rodrigo de Castro Osório, conte di Lemos 28. Afonso de Castro Álvarez Osório  
 
29. Mayor de Valcárcel  
7. Beatriz de Castro Osório, contessa di Lemos  
15. Teresa Osorio 30. Álvar Pérez Osorio, duca di Aguiar  
 
31. Leonor Enríquez  
 

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • "Nobreza de Portugal e Brasil", vol. II pagine da 445 a 448. Pubblicato da Zairol Lda., Lisbona 1989

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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