Giovanni Grimani

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giovanni Grimani
patriarca della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato8 luglio 1506 a Venezia
Nominato vescovo20 febbraio 1540
Elevato patriarca23 gennaio 1545
Deceduto3 ottobre 1593 (87 anni) a Venezia
 

Giovanni Grimani (Venezia, 8 luglio 1506Venezia, 3 ottobre 1593) è stato un patriarca cattolico italiano, patriarca di Aquileia una prima volta dal 1545 al 1550 e successivamente dal 1585 fino al 1593.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nipote del cardinale Domenico Grimani, nacque dalla nobile famiglia veneziana dei Grimani, quarto figlio di Girolamo Grimani e di Elena Priuli, fu fratello dei cardinale Marino e del patriarca Marco.

Fu vescovo di Ceneda dal 1540 al 1545, dopo esserne già stato amministratore apostolico dal 1520 al 1531.

Come patriarca di Aquileia indisse due sinodi diocesani nel 1565 e nel 1584[1].

Non ottenne la porpora cardinalizia perché sospettato di accogliere alcune teorie della Riforma luterana contrarie all'ortodossia cattolica. Da queste accuse Giovanni si difese di persona al Concilio di Trento nel 1563.

Uomo colto ed appassionato collezionista di arte classica, commissionò anche l'ampliamento del Palazzo Grimani di Santa Maria Formosa. In questo palazzo raccolse importanti opere e divenne promotore di uno sviluppo culturale in città. Nel 1587 donò la sua collezione di antichità (circa 200 pezzi, che si aggiungevano ai 16 donati dallo zio Domenico) alla Serenissima Repubblica. Sebbene seguì personalmente l'impresa dell'allestimento, morì prima di riuscirci, e sarà il procuratore Federico Contarini a continuarla (accrescendo inoltre le collezioni con opere proprie, donate in quell'occasione allo Stato) e nel 1596 si costituisce lo Statuario Pubblico, annesso alla Biblioteca Marciana. Di fatto la collezione di Giovanni Grimani formò il nucleo originario e sicuramente il più consistente dell'attuale Museo Archeologico Nazionale di Venezia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giacomo Marcuzzi, Sinodi Aquileiesi, Udine, Tipografia del Patronato, 1910, pp. 212-236

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pio Paschini, Giovanni Grimani accusato d'eresia, in Pio Paschini, Tre illustri prelati del Rinascimento. Ermolao Barbaro, Adriano Castellesi, Giovanni Grimani, Facultas theologica Pontifici Athenaei Lateranensis, 1957, pp. 133–196.
  • Gino Benzoni, Luca Bortolotti, GRIMANI, Giovanni, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 59, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002. URL consultato il 21 ottobre 2017. Modifica su Wikidata
  • GRIMANI Giovanni, su friul.net – Dizionario biografico friulano. URL consultato il 21 ottobre 2017.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Amministratore apostolico di Ceneda Successore
Domenico Grimani 28 marzo 1520 – 18 dicembre 1531 Marino Grimani
Predecessore Vescovo di Ceneda Successore
Marino Grimani
(amministratore apostolico)
20 febbraio 1540 – 23 gennaio 1545 Marino Grimani
(amministratore apostolico)
Predecessore Patriarca di Aquileia Successore
Marino Grimani 23 gennaio 1545 – 16 dicembre 1550 Daniele Barbaro I
Alvise Giustinian 11 novembre 1585 – 3 ottobre 1593 Francesco Barbaro II
Controllo di autoritàVIAF (EN96168297 · ISNI (EN0000 0001 1578 7828 · SBN TSAV147123 · BAV 495/237579 · CERL cnp01200568 · ULAN (EN500069953 · GND (DE139529896 · WorldCat Identities (ENviaf-96168297