Giovan Girolamo II Acquaviva d'Aragona

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Disambiguazione – Se stai cercando il condottiero vissuto nel XVII secolo, vedi Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona.
Giovan Girolamo II Acquaviva d'Aragona
Giovan Girolamo II Acquaviva d'Aragona in un ritratto del XVII secolo
Duca di Atri
Stemma
Stemma
In carica16791709
PredecessoreGiosia III Acquaviva d'Aragona
SuccessoreGiosia IV Acquaviva d'Aragona
Altri titoliGrande di Spagna
NascitaGiulianova, 28 maggio 1663
MorteRoma, 14 agosto 1709 (46 anni)
DinastiaAcquaviva d'Aragona
PadreGiosia III Acquaviva d'Aragona
MadreFrancesca Caracciolo
FigliGiosia IV
ReligioneCattolicesimo
Giovan Girolamo II Acquaviva d'Aragona
NascitaGiulianova, 28 maggio 1663
MorteRoma, 14 agosto 1709
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Giovan Girolamo II Acquaviva d'Aragona, XV duca di Atri (Giulianova, 28 maggio 1663Roma, 14 agosto 1709), è stato un nobile e condottiero italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Giosia III e di Francesca Caracciolo, discendente dalla famosa potente antica famiglia napoletana che governava da secoli il feudo di Atri, nel 1679 divenne Duca, succedendo al padre.

Com'era tradizione della famiglia, ricevette in giovane età una accurata educazione umanistica, che gli consentì di divenire un buon conversatore e poeta. Fu membro dell'Accademia dell'Arcadia con lo pseudonimo di Idalmo Trigonio. Quattro suoi sonetti furono pubblicati nel 1717 nella raccolta Rime degli Arcadi[1], altri quattro lo furono nella raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi, pubblicate per la prima volta nel 1723[2]. Nondimeno, Giovanni Girolamo fu anche una personalità brutale e rissosa, dedita ai vizi tipici dell'aristocrazia spagnola della seconda metà del '600.

La fortezza di Pescara

Rimasto estraneo alla congiura di Macchia, si schierò su posizioni fortemente lealiste con l'avvento al trono di Filippo V di Spagna. Venne da questi premiato con il vicariato militare e civile degli Abruzzi. Tale nomina aprì, di fatto, una lotta negli Abruzzi con l'altro grande signore feudale, Cesare Michelangelo d'Avalos che, invece, si era schierato con la fazione filo-imperiale. Molte delle scaramucce militari che si verificarono negli Abruzzi nei primi anni del '700, videro come protagonisti vassalli o briganti al soldo del marchese scontrarsi con le truppe al comando del duca d'Atri. La scelta del campo opposto a quello del marchese del Vasto dischiudeva peraltro l'allettante prospettiva di acquisire, in caso di esito favorevole della grande guerra di Successione spagnola, dei territori del d'Avalos nella regione (16 feudi nell'Abruzzo Citra e 1 feudo nell'Abruzzo Ultra). Nell'ambito della Guerra di successione spagnola si inquadra la partecipazione di Giovan Girolamo alla difesa di Pescara nel 1707 da un corpo di spedizione austriaco. Dopo aver resistito ad un assedio durato oltre due mesi, fu costretto alla resa e si rifugiò dapprima ad Ascoli Piceno e poi a Roma, dal fratello, il cardinale Francesco Acquaviva d'Aragona. Filippo V gli conferì nel 1702 l'onorificenza del Toson d'Oro, e l'anno successivo quella di Grande di Spagna di I classe.

Sposò Lavinia, figlia di Niccolò I Ludovisi e, dopo la morte di questa, Eleonora Spinelli, dalla quale ebbe una numerosa prole. Nessuno dei suoi figli tuttavia generò eredi, e nel 1760 con la morte di Isabella, ultima dei suoi figli, questo ramo della famiglia Acquaviva si estinse.

Morì a Roma nel 1709 e fu sepolto nella Chiesa di Santa Cecilia. Gli successe nel ducato di Atri il figlio Giosia IV.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giosia II Acquaviva d'Aragona, XII duca di Atri Alberto Acquaviva d'Aragona, XI duca di Atri  
 
Beatrice di Lannoy  
Francesco Acquaviva d'Aragona, XIII duca di Atri  
Margherita Ruffo di Scilla Francesco Fabrizio Ruffo, I principe di Scilla  
 
Isabella Acquaviva d'Aragona  
Giosia III Acquaviva d'Aragona, XIV duca di Atri  
Francesco Conclubet, V marchese di Arena Scipione Conclubet, IV marchese di Arena  
 
Beatrice d'Ayerbo d'Aragona  
Anna Conclubet  
Felicia Caracciolo Pisquizi Carlo Caracciolo Pisquizi, V duca di Martina  
 
Diana Loffredo  
Giovan Girolamo II Acquaviva d'Aragona, XV duca di Atri  
Camillo Caracciolo, II principe di Avellino Marino Caracciolo, I principe di Avellino  
 
Crisostoma Carafa  
Giuseppe Caracciolo, I principe di Torella  
Dorotea Acquaviva d'Aragona Alberto Acquaviva d'Aragona, XI duca di Atri  
 
Beatrice di Lannoy  
Francesca Caracciolo  
Giovanni Tommaso di Capua, I principe di Roccaromana Annibale di Capua  
 
Lucrezia Arcamone  
Costanza di Capua  
Virginia Belprato, contessa d'Anversa Carlo Belprato, conte d'Anversa  
 
Laudomia di Lannoy  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rime degli Arcadi, vol. 4, Roma, 1717.
    Citazione: «Alma, sta' lieta, e ti serena omai
    Felice l'Uom, cui d'Ippocrene al fonte
    Io veggio ben siccome acerbo e rio
    Voi, che gli Arcadi vanti, in nobil coro.
    »
  2. ^ Rime dell'avvocato Giovanni Battista Felice Zappi e di Faustina Maratti, sua consorte, sulla XV edizione veneta espurgata ed accresciuta d'altre rime de' più celebri Arcadi di Roma, Napoli, 1833, pp. 46-48.

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Controllo di autoritàVIAF (EN463145858251223022900 · CERL cnp02149548 · GND (DE1089696302 · BNE (ESXX1728955 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-87502470