Giornata mondiale della libertà di stampa

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Giornata mondiale della libertà di stampa
Poster della Giornata mondiale della libertà di stampa del 2017
Nome originaleWorld Press Freedom Day
TipoInternazionale
Data3 maggio
Data d'istituzione17 dicembre 1993
Altri nomiGiornata mondiale della stampa

L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 3 maggio Giornata mondiale della libertà di stampa,[1][2] anche nota semplicemente come Giornata mondiale della stampa, per evidenziare l'importanza della libertà di stampa e ricordare ai governi il loro dovere di sostenere e far rispettare la libertà di parola sancita dall'Articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 e celebrare l'anniversario della Dichiarazione di Windhoek, un documento sull'importanza fondamentale dei principi in difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media promulgato dai giornalisti africani a Windhoek nel 1991.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Cominciando nel 1993, le Nazioni Unite hanno iniziato a celebrare la Giornata mondiale della libertà di stampa conferendo dei premi e tenendo conferenze in tutto il mondo.[4]

Nel 2018, una conferenza promossa dall'Alleanza delle Civiltà delle Nazioni Unite è stata cancellata.[5][6] Sempre nel 2018, diverse testate giornalistiche si sono unite in favore di una campagna pubblicitaria,[7] e vennero ricordati i giornalisti uccisi a Kabul.[8] Il portale web di statistica Statista ha elaborato una mappa del livello della libertà di stampa nel mondo sulla base dei dati raccolti dall'ONG Reporter senza frontiere.[9][10]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

L'UNESCO ricorda la Giornata mondiale della libertà di stampa conferendo il premio UNESCO/Guillermo Cano World Press Freedom Prize a individui, organizzazioni o istituzioni che hanno dato un contributo evidente alla difesa e/o al supporto della libertà di stampa ovunque nel mondo, specialmente quando essa è stata ottenuta in una situazione di pericolo. Istituito nel 1997, il premio è assegnato da una giuria indipendente di 14 giornalisti professionisti. I candidati vengono proposti da organizzazioni non governative regionali e internazionali che lavorano in favore della libertà di stampa e dagli stati membri dell'UNESCO.[11]

Il nome del premio è stato scelto in onore di Guillermo Cano Isaza, un giornalista colombiano che venne ucciso mentre usciva dalla sede del suo giornale a Bogotà, El Espectador, il 17 dicembre 1986, da parte dei potenti baroni della droga della Colombia che erano stati offesi dai suoi articoli.[12][13] Nel 2000, Cano è stato inserito tra i 50 Eroi della libertà di stampa nel mondo (International Press Institute World Press Freedom Heroes) del XX secolo dell'International Press Institute.[13]

Conferenze UNESCO[modifica | modifica wikitesto]

L'UNESCO celebra ogni anno la Giornata mondiale della libertà di stampa anche riunendo insieme giornalisti professionisti, organizzazione per la libertà di stampa agenzie delle Nazioni Unite per valutare lo stato della libertà di stampa in tutto il mondo e per discutere le possibili soluzioni adottabili nelle sfide del momento. Ogni conferenza è incentrata su un tema relativo alla libertà di stampa, inclusi buona amministrazione, copertura mediatica del terrorismo, impunità e ruolo dei media nei paesi che versano in una situazione post-bellica. Quella che segue è la lista delle conferenze che si sono tenute nel corso degli anni.[14][15][16][17]

Clement Wulf-Soulage, direttore del Government Information Services (GIS), parla in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa del 2017
Anno Città Tema
1998 Bandiera dell'Inghilterra Londra "La libertà di stampa è la pietra angolare dei diritti umani"
1999 Bandiera della Colombia Bogotà "Ere turbolente: Prospettive generazionali sulla libertà della stampa".
2000 Bandiera della Svizzera Ginevra "Riportare le notizie in un mondo pericoloso: il ruolo dei media nei conflitti per accordi, riconciliazione e costruzione della pace".
2001 Bandiera della Namibia Windhoek "Combattere il razzismo e promuovere la diversità: il ruolo della stampa liberta".[N 1]
2002 Bandiera delle Filippine Manila "Seguire la guerra contro il terrorismo mondiale"
2003 Bandiera della Giamaica Kingston "I media e i conflitti armati"
2004 Bandiera della Serbia Belgrado "Chi decide quanta informazione?"
2005 Bandiera del Senegal Dakar "Media e buona amministrazione"
2006 Bandiera dello Sri Lanka Colombo "I media come elemento chiave del cambiamento"
2007 Bandiera della Colombia Medellín "Le Nazioni Unite e la libertà di stampa"
2008 Bandiera del Mozambico Maputo "Celebrazione dei principi fondamentali della libertà di stampa"
2009 Bandiera del Qatar Doha "Dialogo, comprensione reciproca e rinconciliazione"
2010 Bandiera dell'Australia Brisbane "Libertà d'informazione: il diritto di sapere".
2011 Bandiera degli Stati Uniti Washington "I media nel XXI secolo: nuove frontiere, nuove barriere".
2012 Bandiera della Tunisia Tunisi "Nuove voci: la libertà dei media aiuta a trasformare le società".
2013 Bandiera della Costa Rica San José "Sicurezza di parlare: mettere al sicuro la libertà di espressione in tutti i media".
2014 Bandiera della Francia Parigi "Libertà dei media per un futuro migliore: formare l'agenda di sviluppo post-2015".
2015 Bandiera della Lettonia Riga "Lasciate prosperare il giornalismo! Verso delle migliori coperture, uguaglianza di genere e sicurezza dei media nell'era digitale".
2016 Bandiera della Finlandia Helsinki "Accesso all'informazione e libertà fondamentali"
2017 Bandiera dell'Indonesia Giacarta "Menti decisive per tempi decisivi: il ruolo dei media nell'avanzamento delle società pacifiche, giuste e inclusive".
2018 Bandiera del Ghana Accra "Tenere sotto controllo il potere: media, giustizia e legalità".[18]
2019 Bandiera dell'Etiopia Addis Ababa "Media per la democrazia: giornalismo ed elezioni in tempi di disinformazione".
2020 Bandiera dei Paesi Bassi L'Aia "Per un giornalismo coraggioso e imparziale"
2021 Bandiera della Namibia Windhoek "L'informazione come bene pubblico"
2022 Bandiera dell'Uruguay Punta del Este "Il giornalismo sotto l'assedio digitale"

Note[modifica | modifica wikitesto]

Esplicative[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La conferenza si è tenuta insieme alla commemorazione del 10º anniversario della Dichiarazione di Windhoek. Nella stessa occasione è stato firmato l'African Charter on Broadcasting.

Bibliografiche[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Session 48, Verbatim Report 85 (PDF), su un.org, Assemblea generale delle Nazioni Unite, 20 dicembre 1993, p. 29. URL consultato il 15 luglio 2008.
  2. ^ (EN) Session 48, Document 624. Report of the Economic and Social Council – Draft Decision II (PDF), su un.org, Assemblea generale delle Nazioni Unite, 17 dicembre 1993, p. 22. URL consultato il 15 luglio 2008.
  3. ^ 3 Maggio – Giornata internazionale per la libertà di stampa, su onuitalia.it. URL consultato il 2 luglio 2018.
  4. ^ (EN) Joel Simon, The absurdity of World Press Freedom Day: A brief history, su cjr.org, Columbia Journalism Review, 2 maggio 2018. URL consultato l'11 maggio 2018.
  5. ^ (EN) Alan C. Miller, NLP declines to accept terms for participation in U.N. agency event for World Press Freedom Day, su thenewsliteracyproject.org, 2 maggio 2018. URL consultato l'11 maggio 2018.
  6. ^ (EN) Charges of Censorship as U.N. Press Freedom Day Event Is Called Off, The New York Times, 3 maggio 2018, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP). URL consultato l'11 maggio 2018.
  7. ^ (EN) Brian Stelter, 'Read more, listen more:' Newsrooms unite for World Press Freedom Day, su money.cnn.com, CNNMoney, 3 maggio 2018. URL consultato l'11 maggio 2018.
  8. ^ (EN) Slain Afghan journalists remembered on World Press Freedom Day, Arab News, 3 maggio 2018. URL consultato l'11 maggio 2018.
  9. ^ (EN) Tim Marcin, World Press Freedom Day 2018: Map of countries ranked by level of journalists' rights, Newsweek, 3 maggio 2018. URL consultato l'11 maggio 2018.
  10. ^ (EN) Dyfed Loesche, Growing Concern Over Animosity Towards Journalists, su statista.com, Statista, 25 aprile 2018. URL consultato l'11 maggio 2018.
  11. ^ (EN) Sylvie Coudray, UNESCO is seeking nominations for UNESCO/Guillermo Cano World Press Freedom Prize 2018 - DEADLINE 15 February, su unesco.org, 13 febbraio 2018. URL consultato il 12 maggio 2018.
  12. ^ (ES) Homicidio de Guillermo Cano Isaza, director de El Espectador, se considerará de lesa humanidad, su eltiempo.com, El Tiempo, 6 luglio 2010. URL consultato il 2 luglio 2018.
  13. ^ a b Guillermo Cano, Colombia: World Press Freedom Hero (Honoured in 2000), su freemedia.at, International Press Institute. URL consultato il 31 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2011).
  14. ^ (EN) Previous celebrations - United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, su unesco.org, UNESCO.
  15. ^ (EN) World Press Freedom Day 2016, su unesco.org, UNESCO.
  16. ^ (EN) World Press Freedom Day 2017, su unesco.org, UNESCO.
  17. ^ (EN) World Press Freedom Day 2018, su unesco.org, UNESCO.
  18. ^ Raffaella Menichini, World Press Freedom Day: giornalisti minacciati, si restringe la libertà di stampa, su repubblica.it, la Repubblica, 2 maggio 2018. URL consultato il 2 luglio 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]