Giorgio Celiberti

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Giorgio Celiberti (Udine, 19 novembre 1929) è un pittore e scultore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Udine nel 1929. Nel 1948 studia con Emilio Vedova e appena diciannovenne partecipa alla Biennale di Venezia del 1948. Nei primi anni cinquanta si trasferisce a Parigi poi a Bruxelles grazie ad una borsa di studio del Ministero italiano della Pubblica Istruzione per poi trasferirsi a Londra nel 1957 per un anno per poi ritornare in patria.

Partecipa a molte collettive, tra cui si ricordano la partecipazione alla Esposizione internazionale d'arte di Venezia del 1948 con l'opera Ferrovia, del 1950 con l'opera Composizione, del 1954, del 1956 e quella del 150º anniversario dell'Unità d'Italia del 2011 presentato da Bruno Mauresing con l'opera l'arte non è cosa nostra[1]. Vanta ben cinque partecipazioni alla Quadriennale di Roma tra il 1952 (VI edizione) e il 1973 (X edizione). Nell'ambito di questa manifestazione è tra i premiati della VII edizione del 1955-1956[2]. Tra le varie mostre va ricordata quella della Nuova pittura italiana al Museo Kumakura in Giappone nonché molte altre mostre all'estero.

Nel 1963 una sua opera viene esposta alla mostra Contemporary Italian Paintings, allestita in alcune città australiane[3].

Nel 2003 vince il Premio Sulmona.

Molte sono le personali a lui dedicate in diverse istituzioni museali, quali quella al Palazzo dei Diamanti a Ferrara del 1989, al Grand Palais di Parigi del 1989, l'antologica al museo Villa Breda a Padova del 2005, quella del 2009-2010, per i suoi ottant'anni, al Museo Ebraico di Venezia, la mostra La passione e il corpo della storia realizzata tra il 2014 e il 2015 al Museo nazionale di Ravenna.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ [ voce Celiberti sito ufficiale biennale di Venezia http://asac.labiennale.org/it/passpres/artivisive/ava-ricerca.php?cerca=1&p=2 Archiviato il 16 gennaio 2022 in Internet Archive.]
  2. ^ [ archivio Quadriennale di Roma scheda Giorgio Celiberti]
  3. ^ Contemporary Italian Paintings, su quadriennalediroma.org. URL consultato il 28 febbraio.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessio Alessandrini, Giorgio Celiberti, 50 anni di pittura, Portogruaro "Il colore protagonista", 1997
  • Vittorio Sgarbi, Giorgio Celiberti, Brescia, ed. Giorgio Corbelli, 1998.
  • Alessio Alessandrini, Celiberti, affreschi rilevati, Treviso, ed Maurizio Pradella, 2012
  • Anselmo Villata, Giorgio Celiberti. Più forte del tempo, Roma, ed. Verso l'Arte, 2012, ISBN 978-88-95894-86-7.
  • Giovanni Granzotto, Giorgio Celiberti per affrontare il vuoto, per accarezzare il cielo, Treviso, ed. De Bastiani, 2015.
  • Anselmo Villata, Giorgio Celiberti. La materia della memoria, ed. Verso l'Arte, 2019, ISBN 978-88-98280-40-7.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN22952821 · ISNI (EN0000 0000 7821 0500 · SBN CFIV064405 · BAV 495/134393 · ULAN (EN500344484 · LCCN (ENno92023512 · GND (DE119494671 · CONOR.SI (SL76842083 · WorldCat Identities (ENlccn-no92023512