Giorgio Cancellieri

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Giorgio Cancellieri
NascitaPieve Torina, 27 novembre 1936
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Arma dei Carabinieri
Anni di servizio1957 - 2001
GradoGenerale di corpo d'armata
Comandante diVice-comandante generale dell'Arma dei Carabinieri
Capo di stato maggiore dell'Arma dei Carabinieri
Comandante provinciale carabinieri di Genova
Legione carabinieri Sardegna
Legione carabinieri Sicilia
Divisione unità mobili carabinieri
Comando delle scuole dell'Arma dei Carabinieri
Divisione territoriale carabinieri del Nord-Est
Tenenza carabinieri di Perugia
DecorazioniCavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
Studi militariAccademia militare di Modena
Scuola di applicazione
"fonti nel corpo del testo"
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Giorgio Cancellieri (Pieve Torina, 27 novembre 1936[1]) è un generale e magistrato italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Allievo dell'Accademia militare di Modena nel 1957, al termine del quadriennio Accademia - Scuola di Applicazione d'arma di Torino viene assegnato alla Divisione "Folgore" per essere poi nominato ufficiale dei Carabinieri nel 1962.

Nell'Arma assume l'incarico di Comandante della Tenenza di Perugia, poi viene destinato in incarichi di comando territoriale a Firenze e quindi a Torino. Successivamente frequenta il corso per pilota di elicotteri e poi i corsi di Stato Maggiore e Superiore di Stato Maggiore presso la Scuola di guerra dell'Esercito di Civitavecchia, conseguendo l'omonimo titolo (t.SG). Nel ventennio 1980-2000, con una cadenza quasi biennale, assolve importanti e delicati incarichi di comando e di Stato Maggiore a Pratica di Mare (aeroporto), a Genova, a Cagliari, a Palermo, a Padova e a Roma quali quello di Comandante della Provincia di Genova, della Legione Sardegna, della Regione Siciliana, della Divisione territoriale del Nord-Est, della Divisione Unità mobili e speciali, del Comando delle Scuole dell'Arma nonché quello di Capo di Stato Maggiore del Comando Generale e successivamente di Vice Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri[2].

Il 15 gennaio 1993 annunciò in conferenza stampa l'arresto di Totò Riina, capo assoluto di Cosa nostra, accennando per la prima volta sull'esistenza di una trattativa Stato-mafia, quale "piano strategico" avviato dal boss "per la liquidazione di un'epoca di lutti e stragi".[3]

Nel 2001 al termine della carriera militare - dopo aver raggiunto il grado vertice di generale di corpo d'armata - viene nominato dal Governo consigliere della Corte dei conti.

È membro del Pio Sodalizio dei Piceni in Roma.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia militare al merito di lungo comando (20 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia militare al merito di lungo comando (20 anni)
Medaglia militare aeronautica per lunga navigazione aerea (20 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia militare aeronautica per lunga navigazione aerea (20 anni)
Croce d'oro per anzianità di servizio (ufficiali e sottufficiali, 40 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce d'oro per anzianità di servizio (ufficiali e sottufficiali, 40 anni)
Commendatore dell'Ordine Equestre di San Gregorio Magno - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore di Merito del Sacro Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore con Spade dell'Ordine pro merito Melitensi - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
Distintivo per Corso Superiore di Stato Maggiore (t.SG)

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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