Gilgit-Baltistan

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Gilgit-Baltistan
Territorio autonomo
(EN) Gilgit-Baltistan
(UR) گلگت - بلتستان
(SIT) གིལྒིཏ་བལྟིསྟན
Gilgit-Baltistan – Veduta
Gilgit-Baltistan – Veduta
Il lago di Attabad
Localizzazione
StatoBandiera del Pakistan Pakistan
Amministrazione
CapoluogoGilgit
Data di istituzione1º luglio 1970
Territorio
Coordinate
del capoluogo
35°55′18.71″N 74°17′21.15″E / 35.921864°N 74.289208°E35.921864; 74.289208 (Gilgit-Baltistan)
Superficie72 971 km²
Abitanti1 800 000[1] (31-03-2000)
Densità24,67 ab./km²
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+5
ISO 3166-2PK-GB
Cartografia
Gilgit-Baltistan – Localizzazione
Gilgit-Baltistan – Localizzazione
Sito istituzionale

Gilgit-Baltistan (pronuncia in (UR) :/ ghilgit-bal-tistan گلگت بلتستان, in balti གིལྒིཏ་བལྟིསྟན e in shina:/ ghilit-balistan), nonché noto come G-B[2] ed in passato come Territori del Nord, secondo UNSCR-47 l'Entità Autonoma[3] del Gilgit-Baltistan, è uno stato sotto l'amministrazione del Pakistan, confinante a nordest ed est con la Cina, a nord con l'Afganistan tramite il corridoio del Wakhan, a Sud con la provincia KPK del Pakistan e sudest con l'Azad Kashmir.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Mappa dell'impero tibetano, incluse le aree di Gilgit-Baltistan nel 780-790 d.C.

La regione è conosciuta per le sue alte montagne, ghiacciai e laghi tra i quali vi è il celebre monte K2 ( (IT) kappa due), famoso in Italia come la "montagna degli italiani", e il ghiacciaio più lungo al di fuori delle zone polari, il "Baltoro".

I territori della regione si estendono su una superficie di 72.971 km² con più di 1.800.000 abitanti, nelle aree si parlano shina, balti, khawar, burushaski, wakhi, urdu e pashtu.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Storia antica[modifica | modifica wikitesto]

La roccia di Manthal
(EN)

«Rock carvings of Buddha, everywhere in the region is a pointer to the firm hold of the Buddhist rules for such a long time.»

(IT)

«Le incisioni rupestri di Buddha ovunque nella regione, sono un'indicazione del solido governo dei buddisti per un lungo periodo di tempo»

Fonte[4]

Le incisioni delle rocce si trovano in luoghi vari nella regione, lungo la strada di Karakoram sono presenti 50 000 esempi di scritte epigrafiche. Sarebbero state prevalentemente incise da occasionali viaggiatori, da uomini d'affari, da pellegrini che avrebbero usato questo percorso commerciale e da persone locali. Questi campioni d'arte scrittoria risalgono al periodo tra il 5000 e il 1000 a.C.[5] Tuttavia, le incisioni rupestri scoperte nel villaggio di Passu a Gojal, propongono una presenza umana dal 2000 a.C. nella zona. Tra le incisioni figurano animali, uomini triangolari e scene di caccia in cui la dimensione per le figure degli animali incise sono di solito più grandi delle figure intese per i cacciatori.[6] E poi ci sono i manoscritti del regno di Patola o Palolo sahi risalenti al VI secolo d.C.[7]

Intorno al II millennio a.C. potrebbero essere passati per questa via lapislazzuli dall'Afghanistan, rubini dal Badakhshan, pietre preziose da Karakoram, seta di Cina e d'Asia centrale, profumi e zafferano dal Kashmir. Anche i mercanti sogdiani viaggiavano avanti e indietro lungo la Via della seta con le merci.[8] All'interno dello stato si trova l'importante sito archeologico della roccia sacra dello Hunza.

Storia moderna[modifica | modifica wikitesto]

La regione dopo la guerra di indipendenza del 1947 si unì con il Pakistan. Il territorio attuale è diventato un'unità amministrativa nel 1970 sotto il nome I Territori del Nord ((EN) Northern Areas); fu formato dalla fusione dell'agenzia Gilgit, della regione del Baltistan e di piccoli principati, i più grandi dei quali erano Hunza e Nagar.[9]

Dato che essa non è ancora una parte integrante del paese secondo la costituzione Pakistana,[9][10] lo status politico di tale regione è ancora ambiguo. Il governo Pakistano ha categoricamente rifiutato in varie occasioni le richieste del popolo dei territori per l'integrazione della regione con il Pakistan, che sono state respinte sulla pretesa che tale misura metterebbe a repentaglio l'atteggiamento del Pakistan sulla faccenda del Kashmir .[11]

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

La regione ospita alcune delle più grandi catene montuose del mondo. Cinque delle quattordici più alte montagne del pianeta sono comprese nella regione: Il K2, il Broad Peak, Gasherbrum I, Nanga Parbat, e il Gashebrum-II. Le città di Gilgit e Skardu sono i principali punti di partenza per le spedizioni su queste montagne.

Tre dei più lunghi ghiacciai fuori dalle zone polari si trovano nei territori del Gilgit-Baltistan: il Biafo, il Baltoro e il ghiacciaio di Batura.

Lago di Bashkiri uno
Lago di Bashkiri due
Lago di Bashkiri tre

Inoltre, ci sono parecchi laghi ad alta quota:

A Juglot nel distretto di Gilgit si incontrano le tre grandi catene montuose: il Karakorum, l'Himalaya e l'Hindu Kush.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista amministrativo la regione è costituita da 3 divisioni amministrative e 10 distretti, rispettivamente sono le suddivisioni territoriali di secondo e terzo livello; esse si caratterizzano come soggetti regionali del Gilgit-Baltistan.

Simboli regionali del Gilgit-Baltistan
Yak tibetano
Falco shaheen
Quercus himalyano
Aquilegia
Polo

Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Città del Gilgit-Baltistan.

Le divisioni e i distretti del Gilgit-Baltistan sono la suddivisione territoriale di secondo livello e terzo livello del regione; essi si caratterizzano come soggetti regionali del Gilgit-Baltistan.

Precisamente, 3 sono le divisioni (Gilgit, Baltistan, Diamer) e 10 i distretti.

Ciascuna divisione comprende un certo numero di distretti, Tehasil sotto tehasil le Unioni di consiglio (4º livello) e le municipalità.[12][13] Municipalità e Unione di consiglio si condividono stesso livello.

Divisioni Distretti Capoluogo Popolazione
(2013)
Superficie
(Km2)
Gilgit Gilgit Gilgit 222 000 4 672
Ghizer Gahkuch 190 000 9 635
Hunza Aliabad 70 000 7 900
Nagar Nagar 51 387 5 000
Baltistan Skardu Skardu 305 000 8 700
Kharmang Tolti - 5 500
Shigar Shigar -
Ghanche Khaplu 108 000 4 052
Diamer Diamer Chilas 214 000 10 935
Astore Idga 114 000 5 095

Lingue[modifica | modifica wikitesto]

# Lingua Dettagli[14][15][16][17][18][19][20][21]
1 Shina È una lingua dardica parlata dalla maggioranza in sei tehsili (Gilgit, Diamir / Chilas, Darel / Tangir, Astore, Puniyal / Gahkuch e Rondu).
2 Balti È una lingua tibetana parlata da una maggioranza in cinque tehsili (Skardu / Shigar, Kharmang, Gultari, Khaplu e Mashabrum). È dalla famiglia tibetana e ha prestiti urdu.
3 Burushaski È parlato da una maggioranza in quattro tehsili (Nagar 1, Hunza / Aliabad, Nagar II e Yasin). È una lingua isolata che ha assorbito notevoli vocabolari urdu.
4 Khowar È parlato dalla maggioranza in due tehsili (Gupi e Ishkomen ma anche parlate in Yasin e Puniyal / Gahkuch Tehsil). Come Shina, è un lingua dardica.
5 Wakhi È parlato da una maggioranza nel tehsil di Gojal di Hunza. Si parla anche nei tehsili Ishkomen e a Yasin del distretto di Ghizer. È classificato come lingua orientale iranica / Pamir.
Altro Pashto, Kashmiri, Domaki (parlato da clan di musici nella regione) e Gojri (parlato da una minoranza nella regione).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Il Riparto del Turismo del Gilgit-Baltistan al 31/12/2011
  2. ^ (EN) Yaqoob Khan Bangash, Gilgit-Baltistan — part of Pakistan by choice - The Express Tribune, in The Express Tribune, 9 gennaio 2016. URL consultato il 10 aprile 2017.
  3. ^ MOUNTAINS, ENERGY FOR THE PLANET: THE K2 REGION | Trento Film Festival, su trentofestival.it. URL consultato il 29 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2017).
  4. ^ Episode 1: A Window to Gilgit-Baltistan, su windowtogb.blogspot.it.
  5. ^ Sen, Tansen, 1967- e Institute of Southeast Asian Studies. Nalanda-Sriwijaya Centre., Buddhism Across Asia : Networks of Material, Intellectual and Cultural Exchange, ISBN 9789814519328, OCLC 878072070.
  6. ^ (EN) History, su visitgilgitbaltistan.gov.pk. URL consultato il 6 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2017).
  7. ^ Jettmar, Karl., Bandini, Ditte, 1956- e Thewalt, Volker., Antiquities of Northern Pakistan : reports and studies, P. von Zabern, 1989-<2004>, ISBN 9783805308878, OCLC 22452738.
  8. ^ Semeraro, Emiliana., I viaggi della storia : le strade, i luoghi, le figure, Dedalo, 1988, ISBN 9788822005236, OCLC 848517862.
  9. ^ a b Pamir Times, Gilgit-Baltistan not under the jurisdiction of Pakistan’s constitution, says Federal Information Minister, su pamirtimes.net. URL consultato il 6 dicembre 2014.
  10. ^ By Dr Shabir Choudhry, Gilgit Baltistan A Battleground For A Future War, su countercurrents.org, 1º aprile 2011. URL consultato il sabato 03 gennaio 2015.
  11. ^ (EN) Victoria Schofield, Kashmir in Conflict: India, Pakistan and the Unending War, I.B.Tauris, 2000, ISBN 9781860648984. URL consultato il 5 luglio 2017.
  12. ^ Mehdi Shah announces formation of 2 Divisions, 2 sub-divisions and 4 Tehsils in Gilgit – Baltistan
  13. ^ Wrangling over new Astore district headquarters
  14. ^ International Programs, su census.gov. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2017).
  15. ^ Khowar - South Asia Blog, su southasiablog.wordpress.com.
  16. ^ Gardner Katy, Muslim diversity: local Islam in global contexts, a cura di Leif O. Manger, Routledge, 1999, p. 64, ISBN 978-0-7007-1104-8.
  17. ^ Election : Gilgit-Baltistan - 8 Languages, 10 Ethnic Groups, 6 Districts, 4 Religious sects - 24 National Assembly Seats ! - GILGIT BALTISTAN (GB), su cutebaltistan.blogspot.it.
  18. ^ Colin P. Masica, The Indo-Aryan Languages, Cambridge University Press, 1993, ISBN 0-521-29944-6.
    «... he agreed with Grierson in seeing Rajasthani influence on Pahari and 'Dardic' influence on (or under) the whole Northwestern group + Pahari [...] Sindhi and including 'Lahnda', Dardic, Romany and West Pahari, there has been a tendency to transfer of 'r' from medial clusters to a position after the initial consonant ...»
  19. ^ S. Munshi, Keith Brown (editor), Sarah Ogilvie (editor), Concise encyclopedia of languages of the world, Elsevier, 2008, ISBN 0-08-087774-5. URL consultato l'11 maggio 2010.
    «Based on historical sub-grouping approximations and geographical distribution, Bashir (2003) provides six sub-groups of the Dardic languages ...»
  20. ^ Amar Nath Malik, The phonology and morphology of Panjabi, Munshiram Manoharlal Publishers, 1995, ISBN 81-215-0644-1. URL consultato il 26 maggio 2010.
    «... drakhat 'tree' ...»
  21. ^ electricpulp.com, DARDESTĀN, su iranicaonline.org.

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