Giardino zoologico di Pistoia

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Giardino zoologico di Pistoia
La Betty's Bay con i pinguini africani
Tipo di areaGiardino zoologico
StatiBandiera dell'Italia Italia
ComuniPistoia
Superficie a terra0,14 km²
GestoreSocietà Zoologica di Pistoia s.r.l.
DirettorePaolo Cavicchio
Mappa di localizzazione
Map
Sito istituzionale
Coordinate: 43°55′46.64″N 10°51′56.35″E / 43.929621°N 10.865653°E43.929621; 10.865653

Il giardino zoologico di Pistoia è stato fondato nel 1970 da Raffaello Galardini e rappresenta una delle principali strutture zoologiche in Italia, estendendosi per circa 14 ettari (di cui solo 7 al momento aperti al pubblico).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Ospita circa 400 animali fra mammiferi, rettili, uccelli, anfibi e invertebrati, tra cui lemuri del Madagascar, leoni, tigri, lupi, elefanti asiatici, giraffe, e orsi bruni. Lo zoo è tra i membri fondatori dell'Unione Italiana Zoo e Acquari (UIZA) e membro dell'EAZA.

Dal 2001 il parco ha intrapreso una serie di interventi e di ristrutturazione, realizzando nuove aree per lupi, linci, grandi felini, primati e orsi bruni. Gli spazi sono progettati per assicurare un elevato grado di benessere agli animali presenti e garantire ai visitatori un'ottima visuale in una dimensione naturalistica. Nel 2011 lo zoo ha aperto un'area dedicata ai pinguini africani e data la crescita della colonia, a luglio 2017 ha inaugurato una nuova area più grande denominata Betty's Bay là dove sorgevano le vasche dell'otaria e degli orsi polari. È del 2018 la realizzazione dell'area dedicata alle lontre asiatiche

Il parco partecipa a programmi internazionali di riproduzione delle specie animali minacciate di estinzione coordinati dall'EAZA. Realizza progetti di ricerca in collaborazione con alcune università italiane e programmi mirati alla conservazione degli habitat di origine delle specie presenti al Giardino Zoologico e al sostegno delle comunità che vivono nelle aree interessate.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Il giardino zoologico porta avanti numerosi progetti volti alla conservazione di specie a rischio. Alcuni sono di tipo educativo, altri di ricerca e altri invece sono di conservazione vera e propria sia in situ che ex situ.

Galleria di immagini[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gippoliti S. 2000. Giardini zoologici in Italia: un inquadramento storico e uno sguardo al futuro. Museologia Scientifica 16(1): 41-50.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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