Giardino Giuliani

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Coordinate: 43°45′54.41″N 11°15′22.34″E / 43.765114°N 11.256206°E43.765114; 11.256206
Ingresso
Affaccio panoramico
Sentiero carrozzabile
Vialetto con piante di agrumi in vaso
Scalinata nel verde
Serra

Il giardino Giuliani è uno spazio urbano privato del centro storico di Firenze, con ingresso sulla Costa Scarpuccia 7.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Qui si trovavano gli orti del convento dei Santi Agostino e Cristina, fondato nel 1634 e soppresso nel 1808. Passato in mani private, nel 1833 il complesso fu del conte Pietro di Teodoro Petroviz (Petrowitz) d'Armis, ciambellano della corte granducale. A questa data la proprietà contava l'ex convento, la chiesa, l'edificio alla sua destra, gli orti e due case lungo la Costa. Acquistati ulteriori fabbricati limitrofi, Petroviz promosse tra il 1840 e il 1850 imponenti lavori di ristrutturazione del complesso, definitivamente trasformato in palazzo di residenza con un ampio giardino romantico e podere, peraltro dotato di una strada erbata carrozzabile fatta appositamente tracciare per collegare con minor pendenza la parte bassa della costa Scarpuccia con la sua abitazione[1].

Passato di proprietà nel 1866 a Filippo Schwarzenberg (che quindi lo possedeva negli anni del Bacciotti che ne parla estasiato per il panorama della città che da qui si gode), fu dotato di un notevole parco all'inglese che raggiunse le dimensioni attuali, fino a confinare col giardino Bardini[1].

Negli anni venti del Novecento, pervenuta la proprietà all'americano Charles Harry Coster, fu commissionato al paesaggista inglese Cecil Pinsent (conosciuto tramite Bernard Berenson) un rifacimento della parte del giardino che si affaccia sulla città (1928). Con l'ausilio dell'amico e collega Geoffrey Scott, Pinsent determinò così uno spazio verde ispirato ai giardini rinascimentali e barocchi[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il giardino è diviso in due parti: quella inferiore, con accesso esterno dal lato della chiesa, è dominata dal viale a serprentina, tenuto a prato e ornato da siepi di alloro, cipressi, alberi da frutto e un boschetto di lecci; quella superiore, che dà sulla villa ed è composta come una grande terrazza panoramica su Firenze. Il prospetto della villa sul giardino, costruito tra il 1832 e il 1867, chiude quella che anticamente era la corte conventuale ed è dominato da un porticato con colonne ioniche, filtro tra il salone del piano nobile e il giardino stesso. La parte superiore, dotata a sua volta di alcuni terrazzamenti, è composta secondo lo stile del parco all'inglese, con aiuole curvilinee, sentieri tortuosi e boschetti (lecci, cipressi, pini, allori e un tasso secolare)[1].

Due scalinate (una delle quali, sul lato della villa, è oggi chiusa) permettevano di raggiungere la loggetta panoramica sulla sommità, sotto la quale si trovava la cisterna a monte, decorata da quattro statue in terracotta ancora presenti: Coster la adibì a piscina e la loggetta a spogliatoio, con una scala in muratura che consentiva un lento ingresso nelle acque. La terrazza panoramica all'altezza della villa è arricchita da squarci panoramici inquadrati da siepi di alloro, oltre a un berceau, fontane, una vasca con ninfee, aiuole fiorite e vasi di limoni. La fontana con mascherone e pila baccellata è in stile neobarocco e risale agli aggiustamenti di Pinsent[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Adsi 2010
  2. ^ Paolini, schede web.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Federico Fantozzi, Nuova guida ovvero descrizione storico artistico critica della città e contorni di Firenze, Firenze, Giuseppe e fratelli Ducci, 1842, pp. 612-614, n. 325;
  • Federico Fantozzi, Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, p. 232, n. 580;
  • Nuova guida della città di Firenze ossia descrizione di tutte le cose che vi si trovano degne d’osservazione, con piante e vedute, ultima edizione compilata da Giuseppe François, Firenze, Vincenzo Bulli, 1850, pp. 556-557;
  • Emilio Bacciotti, Firenze illustrata nella sua storia, famiglie, monumenti, arti e scienze dalla sua origine fino ai nostri tempi, 3 voll., Firenze, Stabilimento Tipografico Mariani e Tipografia Cooperativa, 1879-1886, III, 1886, pp. 156-157;
  • Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 8;
  • Enrico Barfucci, Giornate fiorentine. La città, la collina, i pellegrini stranieri, Firenze, Vallecchi, 1958, p. 238;
  • Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 8;
  • Alberto Busignani e Raffaello Bencini, Quartiere di Santo Spirito, collana Le chiese di Firenze, vol. I, Firenze, Sansoni, 1974, pp. 197-198, ISBN non esistente.
  • Osanna Fantozzi Micali, Piero Roselli, Le soppressioni dei conventi a Firenze. Riuso e trasformazioni dal sec. XVIII in poi, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1980, pp. 84-85;
  • Giampaolo Trotta, L'ampliamento di Costa Scarpuccia e i lavori a palazzo Schwarzenberg (1866-1873), in "Bollettino Ingegneri", XXIX, 1981, 7/8, pp. 12-18;
  • Decio Cinti, Giardini & Giardini. Il verde storico nel centro di Firenze, Milano, Mondadori Electa, 1998, pp. 201-208.
  • Licia Bertani, Giampaolo Trotta, Un balcone sulla città e sul fiume. Sant'Agostino e Santa Cristina sulla Costa a Firenze, Livorno, Sillabe, 2001;
  • Toscana esclusiva, pubblicazione edita in occasione dell’iniziativa Firenze: cortili e giardini aperti, 18 e 25 maggio 2003, a cura dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, Sezione Toscana, testi a cura dell’Associazione Culturale Città Nascosta, Firenze, ADSI, 2003, pp. 11-13;
  • Chiara Peroni in Atlante del Barocco in Italia. Toscana / 1. Firenze e il Granducato. Province di Grosseto, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, a cura di Mario Bevilacqua e Giuseppina Carla Romby, Roma, De Luca Editori d’Arte, 2007, p. 380, n. 3;
  • Toscana esclusiva, pubblicazione edita in occasione dell’iniziativa Lucca, Pisa, Siena: cortili e giardini aperti, Firenze: cortili e giardini aperti, 16 e 23 maggio 2010, a cura dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, Sezione Toscana, testi a cura dell’Associazione Culturale Città Nascosta, Firenze, ADSI, 2010, pp. 36-37; Paolini 2013, p. 69.
  • Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, p. 493.

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