Giant Robot (album Buckethead)

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Giant Robot
album in studio
ArtistaBuckethead
Pubblicazione3 novembre 1994[1]
Durata73:22
Dischi1
Tracce19
GenereHeavy metal
Rock sperimentale
Avant-garde metal
EtichettaSony Japan Bandiera del Giappone
CyberOctave Bandiera degli Stati Uniti
ProduttoreBill Laswell
RegistrazioneGreenpoint Studio, Brooklyn (New York)
FormatiCD, download digitale
Buckethead - cronologia
Album precedente
(1992)
Album successivo
(1994)

Giant Robot è il secondo album in studio del chitarrista statunitense Buckethead, pubblicato il 3 novembre 1994 dalla Sony Japan inizialmente per il solo mercato giapponese e successivamente ripubblicato il 18 settembre 2000 per il mercato mondiale.

Non va confuso con l'album omonimo pubblicato nel 1996 dai Giant Robot, gruppo fondato da Buckethead e da Bryan Mantia.

Il disco[modifica | modifica wikitesto]

Diversamente dai successivi album solisti di Buckethead, Giant Robot contiene molte parti vocali realizzate da artisti illustri come Iggy Pop e Bill Moseley[2] ma anche artisti come Sly Dunbar, Bootsy Collins e Karl Berger.[3] La copertina dell'album raffigura un'ombra di un robot gigante e anticipa lo stile dell'album. Inoltre l'edizione originale contiene un fumetto presente all'interno del libretto.[4]

L'album riprende i temi su cui era basato il precedente Bucketheadland, ovvero un immaginario "abusement park"[5] (che costituisce uno degli elementi ricorrenti della mitologia di Buckethead) e il riferimento alla serie televisiva giapponese Giant Robot. Da Buckethealand sono stati ripresi i brani Intro: Park Theme (qui re-intitolato Welcome to Bucketheadland) e I Love My Parents, mentre altri tre brani contenuti in questo album sono rifacimenti di altrettante canzoni che Buckethead realizzò con i Deli Creeps: la versione strumentale di Binge and Grab (l'originale dei Deli Creeps presentava anche una parte cantata),[6] Post Office Buddy e I Come in Peace (originariamente intitolate Smilin' Charlie e Random Killing).

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Musiche di Buckethead, eccetto dove indicato.

  1. Doomride – 0:57
  2. Welcome to Bucketheadland – 3:42
  3. I Come in Peace – 6:03 (musica: Buckethead, Bill Mosley)
  4. Buckethead's Toy Store – 8:02
  5. Want Some Slaw? – 4:30
  6. Warweb – 3:06
  7. Aquabot – 5:56 (musica: Buckethead, Elijah Wood)
  8. Binge and Grab (Instrumental Version) – 5:17
  9. Pure Imagination – 1:47 (musica: Leslie Bricusse)
  10. Buckethead's Chamber of Horrors – 4:48 (musica: Buckethead, Elijah Wood, Ted Parsons)
  11. Onions Onleashed – 2:20 (musica: Buckethead, Bill Mosley, Mike Hakopian)
  12. Chicken – 1:06
  13. I Love My Parents – 4:09
  14. Buckethead's TV Show – 3:18
  15. Robot Transmission – 2:59
  16. Pirate's Life for Me – 1:01 (musica: Milton DeLugg, Morey Amsterdam)
  17. Post Office Buddy – 6:40 (musica: Buckethead, Iggy Pop)
  18. Star Wars – 1:54 (musica: John Williams)
  19. Last Train to Bucketheadland – 5:47 (musica: Buckethead, Elijah Wood)

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Altri musicisti
Produzione
  • Bill Laswell – produzione
  • Registrato ai Greenpoint Studio di Brooklyn (New York)
  • Missato ai Platinum Island di New York (eccetto Binge and Grab, missato agli Electric Lady Studios di New York)
  • Oz Fritz – ingegneria del suono
  • Imad Mansour – assistenza tecnica presso i Greenpoint
  • Howie Weinberg – mastering presso i Masterdisk

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Albums by Buckethead – Discover music, videos, concerts, stats, & pictures at Last.fm
  2. ^ (EN) The Schnabel Family, su observer.com, The New York Observer. URL consultato il 7 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2007).
  3. ^ FAME Review: Buckethead - Giant Robot
  4. ^ FAQ 2.0 Archiviato il 15 novembre 2012 in Internet Archive.
  5. ^ Il gioco di parole da "amusement park" (parco dei divertimenti) si può rendere con "parco dei maltrattamenti".
  6. ^ FAQ 2.0 Archiviato il 15 novembre 2012 in Internet Archive.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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