Gian Pieretti

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Gian Pieretti
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenerePop
Rock
Beat
Periodo di attività musicale1963 – in attività
EtichettaVedette, Dischi Ricordi, Dig-It
Album pubblicati9
Studio8
Live1
Raccolte2

Gian Pieretti, pseudonimo di Dante Luca Pieretti (Ponte Buggianese, 12 maggio 1940), è un cantautore, compositore e paroliere italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Ponte Buggianese, in provincia di Pistoia, il 12 maggio 1940. Dopo essersi trasferito a Milano nel 1959, inizia a suonare in un gruppo, I Satelliti, che accompagna Ricky Gianco, e a comporre canzoni insieme a Gianco, che le incide; durante una serie di serate in Belgio ha modo di ascoltare una canzone di Salvatore Adamo (con cui si esibiscono in una manifestazione) che in quel periodo riscuote molto successo, Amour perdu. Ritornato in Italia, firma un contratto con la Vedette e incide la canzone del cantautore belga nel 1963 in un 45 giri inciso con lo pseudonimo Perry, con il titolo Perduto amor.

Una delle prime esibizioni di Gian Pieretti con i Grifoni (1964)

Con alcune modifiche alla musica, il brano viene firmato da Pieretti e Gianco. Il disco contiene sul lato B una canzone scritta dai due musicisti, Uno strano ragazzo, che è, dopo Coccinella di Ghigo Agosti, la prima canzone nella musica leggera italiana ad occuparsi di omosessualità. Dal secondo 45 giri in poi usa lo pseudonimo Gian Pieretti e comincia a far serate in proprio con un suo gruppo di accompagnamento, I Grifoni (che diventeranno, con qualche cambiamento nella formazione, i Quelli e, in seguito, la Premiata Forneria Marconi), con Roberto Frizzo alla chitarra (sostituito alla fine del 1965 da Giorgio Logiri). Questi primi singoli, a metà tra il beat ed il genere tipico dei cantautori, riscuotono un successo relativo: l'esplosione avviene nel 1966.

Il successo[modifica | modifica wikitesto]

Pochi mesi prima ha avuto successo, anche in Italia, Donovan: Pieretti scrive con Ricky Gianco una canzone che musicalmente si ispira alle melodie del cantore d'oltremanica e che nel titolo cita uno dei primi brani di Donovan, Catch the wind: la canzone, che diventerà un classico degli anni '60, è Il vento dell'est e porta per la prima volta il cantautore nelle posizioni alte dell'hit-parade. Pieretti ha inoltre modo di conoscere personalmente Donovan, ed è proprio lui a fare il suo nome al celebre scrittore Jack Kerouac che, dopo aver ascoltato la canzone, lo vuole accanto a sé per un breve ciclo di conferenze-esibizioni improvvisate tenute a Milano, Roma e Napoli nell'ottobre dello stesso anno: ciò gli conferisce una credibilità ed uno spessore che lo pongono in un'area colta del beat italiano.

L'anno dopo partecipa al Festival di Sanremo in coppia con Antoine con Pietre, ancora una volta scritta con Gianco: la canzone, costruita sulla falsariga di Rainy Day Women No. 12 & 35 di Bob Dylan (pubblicata pochi mesi prima in Blonde on Blonde), nell'esecuzione dell'autore pone in risalto l'aspetto di canzone di protesta, mentre la versione dell'artista francese (che risulterà essere alla fine dell'anno la più venduta) trasforma il brano in una sorta di marcetta commerciale.

Gian Pieretti (a destra) con Jack Kerouac, durante una delle conferenze tenute insieme nell'ottobre del 1966

Sul retro Pieretti riprende una canzone, Via con il tempo, che aveva scritto per i Quelli: la loro incisione era più vicina al beat, mentre quella di Pieretti si caratterizza per le sonorità folk. Il successo, comunque, fa sì che la Vedette gli consenta la pubblicazione di un album, Se vuoi un consiglio, che oltre a racchiudere quasi tutti i 45 giri pubblicati, contiene qualche brano inedito. Altro successo dell'anno è Julie 367.008, con la musica caratterizzata dall'uso del sitar: una curiosità legata a questo brano è che il numero citato è quello del telefono di Dori Ghezzi, all'epoca amica del cantante.

In questo periodo si parla di Pieretti in alcune riviste per il suo fidanzamento con la segretaria del Clan Celentano, Grazia Letizia Veronese, che diventerà in seguito la moglie di Lucio Battisti[1].

Cambia poi casa discografica, passando alla Dischi Ricordi, dove continuano le canzoni di successo come Felicità felicità, che partecipa al Cantagiro 1968, e Celeste, che partecipa alla stessa manifestazione l'anno successivo, canzone stranamente simile ad Atlantis di Donovan, che era stata già pubblicata in Gran Bretagna nel novembre del 1968.
Pubblica il secondo album, Il viaggio celeste di Gian Pieretti, nel 1969.

Autore per altri artisti[modifica | modifica wikitesto]

Nello stesso periodo Gian Pieretti scrive anche molte canzoni di successo per altri artisti: Nel ristorante di Alice, cantata dall'Equipe 84, è la più nota, ma ve ne sono anche molte altre meno conosciute ma altrettanto interessanti, come Miss Ann e Piove sul mondo per Rebecca e C, due canzoni acustiche basate su chitarra e flauto. Da ricordare anche Accidenti per Rocky Roberts e Il Supergruppo, che partecipa al Festival di Sanremo 1970 (e verrà incisa anche da Il Balletto di Bronzo), Ti voglio per Donatello, Un viaggio in Inghilterra per I Nuovi Angeli, che partecipa al Festival di Sanremo 1972 e Domani domani per Laura Luca (cantante da lui scoperta e prodotta), che partecipa al Festival di Sanremo 1978.

Il vestito rosa del mio amico Piero[modifica | modifica wikitesto]

I 45 giri successivi si allontanano sempre più dal beat per accostarsi decisamente allo stile dei cantautori, ma non riscuotono molto successo; ritorna anche nuovamente alla Vedette per un 45 giri, Motocross e Ho portato la mia vita fin qui, che passa inosservato. Nel 1973, però, la Ricordi gli fa pubblicare un concept album, Il vestito rosa del mio amico Piero, molto coraggioso: riprendendo le tematiche del 45 giri d'esordio, racconta la vicenda di un ragazzo omosessuale. Mai ristampato in Italia (è invece reperibile in CD in Giappone), è rimasto uno dei due album nella storia della canzone italiana ad affrontare questa tematica (l'altro è Come barchette in un tram di Alfredo Cohen, pubblicato comunque alcuni anni dopo). Ovviamente, a causa delle tematiche trattate, il disco non venne minimamente promosso e pubblicizzato e Pieretti non venne chiamato in nessuna trasmissione televisiva.

L'attività di produttore[modifica | modifica wikitesto]

L'insuccesso del disco precedente causa l'allontanamento di Pieretti dalla Ricordi ed il suo passaggio alla Dig-It: il cantautore ha conosciuto Ivan Graziani e con il musicista lavora ad un album, Cianfrusaglie, pubblicato nel 1975: nel disco Graziani suona la chitarra, il banjo e il flauto, compone alcune musiche (tra cui quella di Francesca no e Il viola) e canta nei cori. Il disco, che contiene anche una versione di Harvest di Neil Young (intitolata Canada e pubblicata anche su 45 giri), passa inosservato. Da questo momento Pieretti si allontana dall'attività di cantautore e si dedica alla composizione per altri artisti ed alla produzione (per la già citata Laura Luca).

Il ritorno in attività[modifica | modifica wikitesto]

Torna sul mercato solo nel 1989 con il disco Don Chisciotte che, pur non ottenendo successo di vendita, gli consente di riprendere l'attività dal vivo; viene inoltre chiamato come ospite in alcuni programmi di revival sugli anni 1960. Pubblica poi altri album, tra cui nel 1997 il live Caro Bob Dylan..., in cui propone anche una sua versione di Auschwitz di Francesco Guccini. Nel 1998 scrive e canta la sigla di apertura[2] de Il processo alla tappa durante il Giro d'Italia, condotto da Claudio Ferretti, prima edizione moderna del programma televisivo condotto negli anni Sessanta da Sergio Zavoli. Tale sigla risultava introvabile[3] fino al suo caricamento su YouTube[4].

Nel 2003 la sua canzone C'era un bel sole viene citata nel romanzo Il fasciocomunista di Antonio Pennacchi. Nel 2013 incide, insieme a Donatello e a Paki Canzi (il fondatore e cantante de I Nuovi Angeli) con la denominazione SOS la canzone Gaia, scritta dal cantautore Enzo Maolucci per il testo e da Marco Bonino per la musica[5]; i tre avevano già collaborato in precedenza, realizzando nel 2009 lo spettacolo Beat Generation (con gli attori Duilio Martina, Renato Converso e Jessica Resteghini) in cui proponevano i successi del periodo beat alternati con letture di brani di Allen Ginsberg e Jack Kerouac[6]. Il 25 settembre 2013 per festeggiare i cinquant'anni di carriera si tiene all'Auditorium di Mortara (località nei pressi della quale si è nel frattempo trasferito) un concerto a cui partecipano molti dei musicisti con cui ha collaborato Gian Pieretti, tra cui Ricky Gianco, Viola Valentino, Ivan Cattaneo, Marco Bonino, Mario Tessuto, Paki Canzi, Donatello, i Camaleonti ed Elisabetta Viviani[7].

Nel dicembre 2013 pubblica il suo nuovo album, Cinquant'anni da poeta, un doppio cd con un disco di brani nuovi arrangiati da Marco Bonino e un altro di vecchi successi riarrangiati dal chitarrista Claudio Damiani; l'album è stampato dalla Klasse Uno[8].

Nel 2016 e nel 2017 lavora a un nuovo album, intitolato Nobel, dedicato al repertorio di Bob Dylan, di cui traduce in italiano alcune canzoni; il disco viene bloccato per qualche tempo per ragioni editoriali[9] e viene pubblicato nel 2019.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Gian Pieretti ha giocato nella Nazionale Cantanti, già dalla sua seconda partita sperimentale del 2 ottobre 1975, contro la Nazionale Attori[10].

Principali canzoni scritte da Gian Pieretti per altri artisti[modifica | modifica wikitesto]

Anno Titolo Autori del testo Autori della musica Interpreti
1964 Nell'acqua salata Gian Pieretti H. Tical I Ragni
1965 Ho visto piangere un mio amico Gian Pieretti Ricky Gianco Ricky Gianco
1965 Dimmi perché Gian Pieretti Ricky Gianco Ricky Gianco
1965 Non è il caso Gian Pieretti Ricky Gianco Ricky Gianco
1965 Complimenti Bernard Gian Pieretti Ricky Gianco Monica Sandri
1966 Via con il tempo Gian Pieretti e Andrea Lo Vecchio Ricky Gianco Quelli
1966 Piove sul mondo Gian Pieretti H. Tical Rebecca & C
1966 Miss Ann Gian Pieretti Ricky Gianco Rebecca & C
1966 Vi sembra giusto Gian Pieretti Ricky Gianco Meteors
1966 A capo chino Gian Pieretti Mick Jagger e Keith Richards Mark Richards
1967 Però Gian Pieretti Ricky Gianco Bobby Solo
1968 I miei pensieri Gian Pieretti e Umberto Napolitano Ricky Gianco Bobby Solo
1968 Un passo dopo l'altro Gian Pieretti e Ricky Gianco Mary Unobskey e Donna Weiss Rosalba Archilletti
1968 Nel ristorante di Alice Gian Pieretti e Mogol Ricky Gianco e Maurizio Vandelli Equipe 84
1968 Finalmente Gian Pieretti Ricky Gianco e Gianni Sanjust Wilma Goich
1968 Come una caramella Gian Pieretti Ricky Gianco Nessuno e i Soliti Ignoti
1970 Accidenti Gian Pieretti Ricky Gianco Il Supergruppo e Rocky Roberts
1972 Amore di gioventù Gian Pieretti Ricky Gianco Rosanna Fratello
1972 Un viaggio in Inghilterra Gian Pieretti Ricky Gianco I Nuovi Angeli
1972 Una città nell'eternità Gian Pieretti Ed Marshal Nanni Rauco
1978 Domani Domani Gian Pieretti Gian Pieretti Laura Luca

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Album[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Come riportato in molti articoli tra la fine del 1967 e l'inizio del 1968 pubblicati su riviste quali Ciao amici, Giovani e Big. Qualche anno dopo Mario Luzzatto Fegiz ricorderà la vicenda in un articolo del Corriere della Sera, Grazia Letizia, la moglie che l'ha sempre scortato nelle trattative discografiche, pubblicato il 1º settembre 1998 a pagina 13. Fegiz sbaglierà però clamorosamente l'anno, parlando del Cantagiro del 1973 al posto di quello, corretto, del 1968 in cui Battisti gareggiava
  2. ^ Ultime notizie sportive - La Gazzetta dello Sport
  3. ^ Il Forum di Cicloweb - powered by Lux, su oldforum.cicloweb.it. URL consultato il 31 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2013).
  4. ^ Il video di Gian Pieretti del Giro d'Italia 1998 - Tra poco passa il giro
  5. ^ Anteprima ascolto di “Gaia” degli SOS - AlessandriaNews, su alessandrianews.it. URL consultato il 20 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2013).
  6. ^ La «Beat Generation» è ancora qui con i suoi sogni di pace e d'amore
  7. ^ Gian Pieretti: «Io, quel ribelle che tirava pietre a Sanremo» - Cronaca - La Provincia Pavese, su laprovinciapavese.gelocal.it. URL consultato il 5 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2013).
  8. ^ Cinquant'anni da poeta | Gian Pieretti | Klasse Uno Edizioni
  9. ^ https://www.webmagazine24.it/gian-pieretti-intervista-esclusiva/
  10. ^ Nazionale Cantanti – Nazionale Attori - Nazionale Italiana Cantanti Archiviato il 20 settembre 2013 in Archive.is.
  11. ^ http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=7350

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Enciclopedia del rock italiano, a cura di Gianluca Testani, Arcana Editrice, 2006, ISBN 88-7966-422-0.
  • Umberto Bultrighini - Claudio Scarpa - Gene Guglielmi: Intervista approfondita di 8 pagine a Gian Pieretti effettuata da Claudio Scarpa e inserita nel libro “Al di qua, al di là del Beat” edito e pubblicato da Carabba Editore a luglio 2011 – 430 pagine.
  • Claudio Scarpa Intervista con Pieretti sul numero 2 della rivista/fanzine "Anni '60" nel 1987
  • Dizionario della canzone italiana", di Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), ed. Curcio, 1990; alla voce Pieretti, Gian, di Nicola Sisto, pagg. 1339-1340,
  • Ursus (Salvo D'Urso) - Manifesto beat - Juke Box all'Idrogeno, Torino, 1990; alla voce Gian Pieretti, pagg. 99-100
  • Enciclopedia del Rock Italiano, a cura di Cesare Rizzi, Arcana Editrice, 1993; alla voce Gian Pieretti, pagg. 139-141

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