Giambattista Giuliani

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Jacopo Giuliani, più noto col nome secolare di Giambattista Giuliani (Canelli, 4 giugno 1818Firenze, 11 gennaio 1884), è stato un filologo, linguista e storico della letteratura italiano. Padre somasco, è considerato fra i principali dantisti del XIX secolo[1].

Giambattista Giuliani

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Entrato, diciottenne, fra i Chierici regolari di Somasca, Giuliani insegnò filosofia prima a Roma, nel Collegio Clementino, poi a Lugano, in un liceo-collegio. A seguito di vicende legate alla sua salute, che lo costrinsero a lasciare l'insegnamento e la città lacuale svizzera, viaggiò per l'Italia, fermandosi a Napoli, dove fu accolto nell'Accademia Pontaniana.

Ristabilitosi, fu poi a Genova, nel cui ateneo resse, tra il 1847 e il 1859, prima la cattedra di filosofia morale, poi quella di sacra eloquenza. Con la fondazione dell'Istituto di Studi Superiori di Firenze, dove nel frattempo si era trasferito, tenne dal 1860 sino alla morte la cattedra dantesca. È in questo contesto che si dedicò principalmente alla ristampa con commenti delle opere di Dante - che fece introdurre sempre dal titolo «Dante spiegato con Dante» - in chiave più divulgativa che scientifica e quindi con esiti non sempre soddisfacenti dal punto di vista critico e filologico[2]. Proprio lo slogan Dante spiegato con Dante rappresentava la sintesi del suo progetto-programma, quello cioè di stabilire un Nuovo commento da applicare alle opere del poeta fiorentino sulla base di quanto lo stesso Alighieri aveva scritto a Cangrande della Scala, che perseguì lungamente, a partire dalla fine degli anni quaranta, attraverso diversi scritti, compendiati in particolare nel volume Metodo di commentare la Commedia di Dante, edito da Le Monnier nel 1861. Dedicò l'ultima parte della sua vita a ricerche linguistiche sulla lingua toscana, partecipando al dibattito sulla questione della lingua[3].

È stato socio dell'Accademia delle Scienze di Torino[4] e dell'Accademia della Crusca. Prima di morire donò al comune di Firenze volumi e cimeli dell'Alighieri che sarebbero serviti per la biblioteca della Società Dantesca Italiana e per l'allestimento della casa di Dante[5]. Morì a Firenze l'11 gennaio 1884 nella sua abitazione di piazza Indipendenza; fu tumulato nel cimitero monumentale della Ven. Arciconfraternita della Misericordia di Firenze, il camposanto di Pinti[6]. Alcuni carteggi di Giuliani sono conservati dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze[7].

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Dantesca[modifica | modifica wikitesto]

Carteggi[modifica | modifica wikitesto]

Commenti[modifica | modifica wikitesto]

Discorsi[modifica | modifica wikitesto]

Saggi metodologici[modifica | modifica wikitesto]

Linguistica[modifica | modifica wikitesto]

Prose diverse[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Voce dell'Enciclopedia Treccani
  2. ^ Carducci, op. cit.
  3. ^ Proietti, op.cit.
  4. ^ Scheda dell'Accademia delle Scienze di Torino
  5. ^ Amedeo Benedetti, La biblioteca della Società dantesca italiana, in «Biblioteche Oggi», ottobre 2010, p. 41.
  6. ^ Alessandro Panajia, Una città silenziosa. Storia di vita e di morte dei fratelli della Misericordia, sepolti nel cimitero monumentale fiorentino dei Pinti, Edizioni ETS, Pisa, 2015, pp. 59-60, ISBN 978-884674370-1.
  7. ^ Scheda manoscritti (Lettere di Giambattista Giuliani), su Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. URL consultato il 17 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2014).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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