Geofono

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Esemplare di geofono

Il geofono è un sensore capace di captare le onde che si propagano nel terreno.

Geologia[modifica | modifica wikitesto]

Il geofono utilizzato in geofisica è un sensore atto a rilevare movimenti del suolo o onde sismiche. Più precisamente, il geofono misura la velocità della particelle di terreno a contatto con il sensore e di trasformare il segnale rilevato in impulso elettrico. L'elemento sensibile è simile ad un microfono. Le frequenze che è in grado di rilevare dipendono dalla frequenza centrale su cui è costruito il sensore. Il geofono standard con frequenza centrale a 10Hz è in grado di rilevare frequenze da 3-4 fino a circa 200 Hz. Esistono sensori per frequenze più basse (tipicamente 4.5 Hz), ma anche più alte (100 Hz).

Tale sensore è collocato in un contenitore robusto, tipicamente a forma di cilindro appuntito, adatto ad essere conficcato nel suolo anche attraverso mazzatura.

Il segnale di uscita del geofono può essere analogico o digitale; il digitale, tecnologia relativamente più recente, è attualmente preferito poiché permette trasmissioni anche a lunga distanza senza rischi di alterazione dovuti ad attenuazione o interferenza.

Nella pratica comune sono utilizzati diversi geofoni collocati strategicamente in una matrice geografica e connessi ad un'unica centrale di acquisizione.

Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

L'uso tipico è nella rilevazione di fenomeni naturali o, più frequentemente, nella prospezione geofisica: in questa applicazione viene provocata una esplosione controllata ed analizzata la risposta dei geofoni alle onde di pressione. Con questo metodo possono essere tracciate mappe sismiche utili a determinare le variazioni di densità del terreno sino ad elevata profondità. È ad esempio utilizzata nella esplorazione petrolifera.

Ricerca perdite idriche[modifica | modifica wikitesto]

Ricercatore di perdite all'opera con un geofono

Nell'ambito della attività di ricerca perdite, l'utilizzo di un geofono permette ad un operatore addestrato di localizzare con precisione le perdite di acqua, o di un qualsiasi altro fluido in pressione, che fuoriesca da una condotta. Tale apparecchiatura è utilizzata per il controllo delle reti di acquedotto interrate ed anche in impianti antincendio, impianti civili e industriali.

Gli attuali apparecchi geofonici hanno la possibilità di intercambiare la tipologia di sensore a seconda dell'utilizzo o del materiale in cui scorre il fluido. I sensori possono essere del tipo a campana, poggiati sulla superficie del terreno, o del tipo a puntale, messi in contatto diretto con la condotta (ad esempio in corrispondenza di un'asta di manovra in rete).

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