Sindrome di Otello

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«Addio per sempre serenità, addio gioia! La missione di Otello è compiuta... Oh mondo, io credo mia moglie fedele, e credo che non lo è. Io credo che tu sia giusto, e credo che non lo sei... Il suo nome, che era limpido come il volto di Diana, è adesso buio e nero come il mio volto... Ne fossi io certo!... Voglio la prova viva di tradimento... Cedi, amore, all'odio la tua corona... Dannata sia, donna senza onore! Sia maledetta!... Non v'è al mondo una creatura più soave di lei... Eppure devi morire, per non tradire altri uomini. Devo spegnere questa tua luce... Sii così, quando sarai morta, e io ti ucciderò e poi ti amerò... Questo dolore è divino, perché colpisce dove più ama.»

Otello con Desdemona addormentata, Christian Köhler, 1859.

La sindrome di Otello, nota anche come gelosia delirante, gelosia ossessiva o paranoia alcolica, è una sindrome psicopatologica caratterizzata da una forte convinzione sull'infedeltà del proprio partner (che in alcuni casi, può arrivare ad assumere la forma di un vero e proprio delirio). La sindrome presenta un quadro sintomatico simile al disturbo delirante e al disturbo paranoide di personalità.

Tale definizione deriva dal nome del protagonista dell'opera di William Shakespeare, Otello, che uccide la moglie Desdemona a causa di false accuse di tradimento.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La sindrome di Otello si manifesta generalmente quando una persona accusa in modo ossessivo e simil-delirante il proprio coniuge o partner sessuale di essere infedele, senza alcuna prova reale o sulla base di prove minime o/e prive di significato. Il soggetto è dominato anche da particolari emozioni/sentimenti: ostilità, ambivalenza, vissuti di possessività, diffidenza, intransigenza, ricerca esasperata di rinforzi, insicurezza, angosce variamente orientate, esigenza di dominio e controllo[1].

A differenza di altri disturbi deliranti, le persone che soffrono di questa sindrome hanno un'elevata probabilità di incorrere in comportamenti devianti, come stalking, cyberstalking, sabotaggio, o crimini violenti[2]. La gelosia morbosa è spesso associata con l'alcolismo, la tossicodipendenza e la disfunzione sessuale. Sono stati descritti casi di gelosia delirante anche dopo attacchi apoplettici e malattie cerebrali[3]. Può essere causata anche da uno scompenso psicotico acuto.

Diagnosi differenziale[modifica | modifica wikitesto]

Non è sempre facile fissare un limite tra il sentimento normale di gelosia e quello perverso e patologico che assume nella forma di sindrome di Otello. Una diagnosi differenziale tra gelosia delirante e non delirante, dovrebbe opportunamente verificare:

  • la presenza di ideazione delirante o pensieri inusuali;
  • il modo in cui la tematica morbosa di gelosia sia espressa e quanto sia prevalente;
  • la correlazione tra tale tematica e il funzionamento psicopatologico dell'individuo;
  • la presenza o meno di indicatori di altri gravi disturbi mentali.

Sarà cioè opportuno verificare l'incidenza funzionale della gelosia sul funzionamento globale della personalità dell'individuo[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ugo Fornari, Trattato di psichiatria forense, Utet Giuridica, 2015, pp. 185-188
  2. ^ J Forensic Sci. 1994 Nov; 39 (6): S. 1445–1454 The dangerousness of persons with the Othello syndrome. PMID 7815024
  3. ^ Pathological jealousy appearing after cerebrovascular infarction in a 25-year-old woman PMID 10197894

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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